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God of War: Ghost of Sparta

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God of War: Ghost of Sparta

Titolo originale

God of War: Ghost of Sparta

Sviluppo Ready at Dawn Studios
Pubblicazione Sony Computer Entertainment, Capcom
Anno 2010
Genere avventura dinamica
Tema mitologia greca
Piattaforma PlayStation Portable, PlayStation 3
Preceduto da God of War (videogioco 2005)
Seguito da God of War II


God of War: Ghost of Sparta, videogioco d'azione del 2010.

  • Gaia: Kratos, il Fantasma di Sparta, si era insediato tra gli Olimpici come Dio della Guerra. Massacri e spietate battaglie lo avevano condotto fino a qui. Ares era morto. E sebbene l'Olimpo chiamasse, le visioni della sua esistenza da mortale lo tormentavano ancora.
    Callisto: Kratos, aiutami... Kratos!
    Gaia: Kratos sapeva che non si trattava di una mera visione. Perché con gli Dèi nulla era mai come appariva. La visione del proprio passato indusse Kratos a cercare risposte. Risposte racchiuse dentro il Tempio di Poseidone, nelle profondità della città di Atlantide.
    Statua di Atena: Questo non è un modo saggio di agire, Kratos. Era un sogno, nulla di più.
    Kratos: Le visioni continuano a tormentarmi, Atena! Le visioni da cui promettesti di liberarmi. Ma questa visione... posso cambiarla.
    Statua di Atena: Forse è una visione che è meglio non alterare. Ci sono molte cose che non sai. Ti prego...

Frasi

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Citazioni in ordine temporale.

  • Quando Poseidone conquistò il dominio dei mari, eresse un monumento degno della sua gloria. Nacque così la grandiosa città di Atlantide. Protetti da Poseidone, gli atlantidei prosperarono superando ogni altra civiltà. Questi devoti e pacifici cittadini restano a testimonianza per il futuro dell’umanità. (Punto di interazione)
  • Conosci te stesso, e il tuo cammino sarà infine rivelato. (Poseidone)
  • La Vite di Archimede fu creata per portare l'acqua su terreni sopraelevati. Gli Atlantidei perfezionarono questa tecnologia realizzando le viti con un raro minerale, pressoché indistruttibile e in grado di resistere alle alte temperature. Posizionarono queste viti in luoghi chiave all'interno del vulcano, per incanalare la pressione crescente. Speravano di poter prevenire un'eruzione in grado di distruggere Atlantide e segnare la fine della loro grande civiltà. (Punto di interazione)
  • Civetta di Atena: La civetta è il simbolo della saggezza di Atena. (Oggetto del Bonus Play)
  • Il nome originale, Herakleion, deriva da Ercole. È la capitale di Creta e il primo alleato commerciale di Atlantide. (Punto di interazione)
  • Il corpo senza vita di uno spartano trucidato giace a terra, dopo aver dato la vita per proteggere la città. L'infido passo tra i Monti dell'Aroania è una delle poche vie per giungere a Sparta. Queste montagne sono inoltre terreno di prova per i giovani guerrieri, spediti là da soli per fronteggiare le loro paure più profonde, prima di ricevere l'onore di unirsi alle schiere del grande esercito spartano. (Punto di interazione)
  • Affronta te stesso, e il tuo destino sarà suggellato. (Ares)
  • Kratos si fermò nel tempio di Ares, gli ricordava tristemente chi e cosa fosse diventato. Il Fantasma di Sparta, il giustiziere di Dèi, e ora colui che un tempo aveva disprezzato, il Dio della Guerra. (Gaia)
  • Ares veniva spesso invocato dagli spartani prima della battaglia. In suo nome si tenevano sacrifici, per sollecitare la sua benedizione, e allo scopo gli spartani destinavano i loro prigionieri. Quando Kratos si insediò come nuovo Dio della Guerra, la devozione degli spartani si rivolse verso colui che un tempo era loro pari, eccettuati i pochi fedeli di Ares. (Punto di interazione)
  • La figlia di re Mida (Zoë), un tempo splendida, trasformata dal suo tocco in una statua d'oro. Mida, re della Macedonia, ottenne dal satiro Sileno la possibilità di esprimere un desiderio. Si rivelò invece una maledizione. Lentamente cominciò a perdere la ragione di fronte alla vista di ogni cosa del mondo tramutata in oro dal suo semplice tocco. (Punto di interazione)
  • Il Porto di Atlantide, sede della più grande armata di tutte le terre di Grecia. È un centro celebre in tutto il mondo degli uomini per il commercio, per la sapienza, per il progresso. (Punto di interazione)
  • Tu hai profanato il mio Regno! Non lo dimenticherò mai, Fantasma di Sparta. Risponderai di questo affronto! (Poseidone)
  • Poseidone, Dio dei Mari, prese possesso degli oceani quando gli Olimpici salirono al potere. Il regno di Atlantide fu fondato dai suoi seguaci in suo onore, e numerose statue a sua immagine furono costruite per tutta la città, come parte integrante della struttura e dei meccanismi di Atlantide stessa. (Punto di interazione)
  • Il Regno della Morte. Cupi Inferi che si annidano tra la terra dei vivi e il Reame dei Morti. Un Purgatorio governato dal Dio della Morte, Tanato. (Gaia)
  • Le porte del Regno della Morte. Un luogo in cui nessun Dio o mortale ha mai osato entrare. Al suo interno risiedeva Tanato, il Dio della Morte, venerato ancora prima degli Olimpici. (Gaia)
  • Libera te stesso e il tuo passato sarà perdonato. (Tanato)
  • Il Regno della Morte risiede fuori dal dominio d'Olimpo e dal mondo dei mortali. Esisteva già prima dell'Era dei Titani e degli Olimpici, e resta uno dei luoghi più temuti tanto dagli uomini quanto dagli Dèi. In pochi si sono avventurati qui. Nessuno ne è uscito vivo. (Punto di interazione)

Dialoghi

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Citazioni in ordine temporale.

  • Callisto [Kratos la ferisce mortalmente e ritorna in forma umana] [Ultime parole]: Infine, sono libera. Trova tuo fratello, Kratos. Recati a Sparta... Trova Deimos. Ha bisogno di te.
    Kratos: Madre...! Che cosa... che cosa ho fatto...?
    Gaia: Con il suo ultimo respiro, ella si liberò del proprio fardello, trovando infine una pace a lungo cercata. La collera di Kratos, tuttavia, si fece quasi tangibile. Il destino lo aveva portato ancora una volta sull'orlo della follia.
  • Kratos: ATENA! Mi hai mentito! Gli Dèi mi hanno mentito!!! Mio fratello è vivo...! Lui è vivo!! ATENAAAAA!
    Statua di Atena: Non lasciarti accecare dall'ira, Kratos. Sono molte le cose che non sai. Ricorda, tutti tenteranno di fermar-
    Kratos: AAAAAAAAAH!!! [Distrugge la statua]
  • Becchino di Atene: Aaah, che stolti. Che stolti. E tu... sei più stolto di tutti gli altri, Kratos. Il Fantasma di Sparta. L'Assassino di Ares e ora il Distruttore di Atlantide. Dovresti fare attenzione, spartano. La distruzione del Regno di Poseidone è un cattivo presagio per l'Olimpo.
    Kratos: Non mi interessano affatto gli Dèi.
    Becchino di Atene: Eppure siedi a loro fianco.
    Kratos: Non ho certo chiesto io il trono di Ares.
    Becchino di Atene: Hai ricevuto l'onore di sedere al fianco degli Dèi, eppure lo calpesti come fosse immondizia.
    Kratos: Che se lo tengano, il loro onore. Voglio solo trovare mio fratello.
    Becchino di Atene: Ah, certo. L'altro, è vero. [ride] Provaci, se credi, ma non ci riuscirai. Non lo troverai mai. E con la tua furia distruttrice hai affondato l'unica strada per la tua salvezza. Questo... [Indica la distruzione circostante] è tutto ciò che ti attende al termine del tuo viaggio.
    Kratos: Non prima di aver trovato Deimos.
    Becchino di Atene: Metti giudizio, figliolo... e torna subito indietro. Non cercare, ti prego, il Regno della Morte. [ride]
  • Kratos giovane [Si allena con Deimos]: Non abbassare la guardia, Deimos! [Disarma Deimos e lo fa cadere. Gli punta la lama della lancia alla gola] Un vero guerriero di Sparta non finisce mai a terra! Uno spartano resta in piedi a combattere anche da morto. E tu sei uno spartano, non è vero?!
    Deimos giovane: Sì, Kratos [Kratos gli porge la mano e lo fa rialzare].
  • Soldato spartano: Mio signore, sapevo sarebbe tornato. Non l'ho delusa. Non ho detto nulla al servitore della Morte. Nulla. Oh, Eliseo. Eliseo...
    Kratos: Tu sei uno spartano. Anche da morto rimani in piedi a combattere.
    Soldato spartano [Ultime parole]: Grazie, grande Kratos. Aaaaah...
  • Gaia: Erinni, la figlia di Tanato, Dio della Morte. Sofferenza divenuta forma, malvagità divenuta vita.
    Erinni [Ultime parole]: Fantasma di Sparta. L'uccisore di Dèi. Tuo fratello appartiene a Tanato. Così come il tuo sangue.
    Kratos: Tu non puoi fermarmi. Nulla può farlo [Durante la battaglia Erinni si trasforma in una gigantesca bestia corazzata simile a un corvo e Kratos si schianta su una statua in costruzione di Ercole].
  • Gaia [Sparta viene attaccata da dei Centauri]: Dopo la Grande Guerra con i Titani... l'Oracolo aveva profetizzato la dipartita delle divinità olimpiche e la distruzione dell'Olimpo. Vide che non sarebbe accaduto per mano dei Titani, che avevano sete di vendetta... ma per mano di un mortale. Un guerriero marchiato... Chiunque avesse controllato il Guerriero Marchiato... avrebbe controllato il destino dell'Olimpo [Ares rapisce Deimos].
    Kratos giovane: Aaaaaaah!!! [Tenta di liberarlo colpendo Ares con la lancia, ma lui gli dà un pugno nell'occhio creandogli una ferita che diventerà una cicatrice]
    Atena [Tradotto dal latino]: Ora basta! Nostro padre ci ha mandati qui per portargli quello marchiato. Questo ragazzo non ha importanza.
    Ares [Tradotto dal latino]: Vedi solo una minuscola parte della verità, Atena. FATTI DA PARTE!!!
    Atena [Tradotto dal latino]: Ho detto che il ragazzo non dev'essere toccato. Ora prendiamo quello marchiato e andiamo!
    Deimos giovane: KRATOOOOS! Aiutami! KRATOS!
    Atena [Tradotto dal latino. Rivolta a Kratos]: Perdonami...
    Deimos giovane: Aiutami!
    Kratos giovane: Deimos... [Sviene]
    Callisto giovane: Kratos! Deimos! Dove siete? Tornate a casa, ragazzi!
    Kratos: Deimos... io ti troverò.
  • Tanato: [ride] L'Oracolo potrebbe aver detto il vero, il Guerriero Marchiato verrà a portare la distruzione dell'Olimpo. [ride] Ares quel giorno sbagliò la scelta. [ride] Prese tuo fratello, ma avrebbe dovuto prendere te. Tutto ciò ora non conta. Nulla di ciò che fai è una tua scelta.
    Kratos: Gli Dèi non decidono il mio destino, Tanato!
    Tanato: [ride] Gli Dèi decidono... e le Sorelle del Destino eseguono! Non sei che una pedina in un gioco di cui ignori persino l'esistenza. [ride] Patetico. Questo è il momento, Kratos... l'inizio della fine. [ride]
  • Becchino di Atene: [Kratos porta il corpo di Deimos nella Scogliera del Suicidio] Avanti, ho del terreno fresco qui [Kratos depone il corpo di Deimos in una tomba].
    Kratos: Ora sei finalmente libero, fratello. [Si avvicina al limite della scogliera. Mette un piede avanti, come se si volesse buttare, ma poi lo ritrae] Per tutti gli Dèi, cosa sono diventato?
    Becchino di Atene: Morte. Il Distruttore... di Mondi.
    Atena [Kratos si volta verso il Becchino, ma è scomparso. Atena arriva usando il portale che conduce all'Olimpo]: È fatta... Ti sei liberato di ciò che ti rendeva mortale. I tuoi legami terreni sono recisi. Sei pronto... per essere un Dio.
    Kratos [Atena avvicina le mani circondate da un'energia verse al suo viso, dopo qualche momento le allontana con forza]: Tutto questo per te è un gioco, Atena? Non è finita, Atena. Gli Dèi pagheranno per questo. [Usa il portale che conduce all'Olimpo]
    Atena: Perdonami... fratello.
  • Ora ne resta solo uno... (Becchino di Atene/Zeus) [Riferito a Kratos]

Citazioni dal manuale

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  • Il Fantasma che cammina tra i vivi: Kratos non avrebbe mai dimenticato l'istante in cui uccise, con le sue stesse mani, sua moglie e sua figlia. Un fatidico giorno, durante un attacco ai seguaci di Atena, fu ingannato da Ares, il Dio della Guerra. Dominato dalla rabbia, incapace di placare la sua sete di potere, trucidò Lisandra e la piccola Calliope. Come segno imperituro delle sue imperdonabili azioni, Kratos fu dannato e costretto per il resto dei suoi giorni a ricoprirsi con le ceneri delle familiari defunte: una seconda pelle spettrale, pallida come la Luna, che suscitava terrore e repulsione in quanti posavano lo sguardo sul guerriero ormai privo d’onore. Kratos era sconvolto e il suo rimorso lo condusse sull’orlo della follia. Per vendicarsi massacrò Ares, ma neanche ciò poté recargli alcun sollievo. Non aveva mai conosciuto suo padre. Sua madre era morta di morte violenta e anche suo fratello era passato all’altro mondo, molto tempo prima. Ora, a causa delle sue stesse azioni, Kratos era solo, capace in apparenza di un'unica cosa: diffondere nel mondo il suo dolore e la sua sofferenza. Tuttavia, in seguito, un segreto venne svelato: una sfida, che offriva a Kratos un’ultima occasione per dimostrare che da qualche parte, sotto la sua carne martoriata e la sua mente corrotta, batteva ancora un cuore umano. Per Kratos, il Fantasma di Sparta, questa sarebbe stata l’ultima opportunità per iniziare a redimere i terrificanti peccati che segnavano il suo passato... (Narratore)

Citazioni dal Menu Tesori

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  • Nati come fedeli figli di Sparta, i due fratelli si allenarono, sognando un giorno di unirsi alle schiere del grande esercito spartano. Ma non era destino che accadesse... Uno sventurato giorno, Deimos fu rapito sotto gli occhi di suo fratello Kratos, il fratello che aveva promesso di proteggerlo sempre. Quel singolo evento avrebbe cambiato per sempre la vita di Kratos. Il suo destino, la sua sorte maledetta, si era messa in moto. La perdita del fratello gli lasciò un segno indelebile, un ricordo impossibile da dimenticare. Giurando che non avrebbe mai più esitato, Kratos ornò il suo corpo con un tatuaggio rosso dedicato a Deimos. Un tatuaggio identico al marchio che segnava il fratello dalla nascita. Questo tatuaggio sarebbe diventato un triste ricordo per l'uomo destinato a essere un Dio. Il guerriero noto come il Fantasma di Sparta. (Gaia)
  • Vennero per rapire il Guerriero Marchiato, un marchio che videro sul corpo di Deimos. Mentre lo portavano via sotto gli occhi del fratello, egli non poteva immaginare ciò che gli sarebbe accaduto... Ares lo avrebbe portato nel Regno della Morte, Reame di Tanato, un luogo in cui nessun mortale aveva mai osato mettere piede. Lì sarebbe rimasto prigioniero senza alcuna speranza di fuggire, avrebbe patito anni di tormenti e punizioni per mano del Dio della Morte. Dal principio, lo tenne in vita la convinzione che suo fratello, Kratos, sarebbe venuto a salvarlo, ma gli anni trascorsero. Deimos perse ogni parvenza di speranza e con essa ogni fibra di umanità in lui rimasta. La collera e la vendetta montarono in lui, restando dormienti per decenni. Privo ormai di lucidità, fu l'ira a permettergli di resistere così a lungo. Nella convinzione che un giorno avrebbe di nuovo incontrato il fratello che lo aveva abbandonato. (Gaia)

Voci correlate

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Altri progetti

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