Jessie White

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Jessie White

Jessie Jane Meriton White, spesso chiamata Jessie White Mario o Jessie Mario dal cognome del coniuge (1832 – 1906), patriota, scrittrice e filantropa inglese naturalizzata italiana.

Citazioni di Jessie White[modifica]

  • Affettuosissima e con l'amore devoto di una schiava, pronta a qualsiasi sacrificio per l'uomo adorato, in ogni campo meno in quello dell'amore, Anita [Garibaldi] diventa selvaggia, allorché presa dall'incubo della gelosia. Ella non tollerava rivali e quando sospettava di averne una, si presentava al marito con due pistole in mano, una da scaricare contro di lui, l'altra contro la rivale.[1]

La miseria in Napoli[modifica]

Incipit[modifica]

Uomini d'Inghilterra, perché arare per i padroni che vi mietono? perché tessere con fatiche e cure le ricche vesti che i vostri tiranni indossano?
Perché cibare o vestire o curare dalla culla alla tomba quegl'ingrati fuchi che spremono il vostro sudore e che vorrebbero anzi bere il vostro sangue?
Avete riposo? conforto? calma? asilo? cibo? il balsamo d'amore? Che cosa dunque pagate così caro colla vostra paura, col vostro dolore?
Seminate, ma non lasciate mietere al tiranno; cercate le fonti della ricchezza, ma sottraetele agli speculatori che non se ne impadroniscano.
Tessete le vesti, ma per non lasciarle indossare dagli oziosi. Fabbricate le armi, ma per portarle in vostra propria difesa. E se no, strisciatevi alle vostre buche, cave, celle. I palazzi che avete costrutti un altro abita. Perché scuotere le catene che avete fabbricate? Non vedete che la lama che vi trafigge fu da voi temperata? Con l'aratro, con la zappa, con la vanga, col telaio, scavatevi la fossa, tessete il vostro lenzuolo funebre, fìnchè la bella Inghilterra vi sia sepolcro.

SHELLEY.

L'Inghilterra «dicono» è ricca, è forte, è religiosa.
Qui in Roma sto ad ascoltare.
Di là dalle Alpi viene una voce: –
«È crudele l'Inghilterra! salvateci alcune
delle vittime dalle sue mani.» –
Questa voce ascolto. Che cantino gli altri,
che altri poeti lodino qui la patria mia:
io in Roma, sospirando,
imploro da Dio perdono per la sua grandezza.

E. B. BROWNING

Così al cominciamento del secolo cantava il poeta dell'ideale, il poeta che più che altro mai intendeva la vera libertà, del cuore come dell'intelletto, del braccio come dello spirito. E più tardi, anzi pochi anni fa, la più soave musa dell'Inghilterra alzava la sua voce contro il paese nativo per la crudeltà sua o piuttosto pel suo obblìo dei bambini sulle strade di Londra.
Lo Shelley e la Browning vissero lungamente in Italia e amavano

Questo paradiso degli esuli

in modo da far ingelosire i proprii compatriotti; non sospettando mai che nella patria del loro cuore vi fossero miserie e squallore e dolori insuperati anche nei tempi peggiori dell'Inghilterra.

Citazioni[modifica]

  • C'erano sei piani, una media di sette stanze per piano, e la media di abitanti di varie famiglie era di otto. La pigione mensuale di ogni stanza variava da otto a quattordici lire; eppure scommetto che le mura interne non odorarono di calce dopo il 1837, quando grazie alle stragi fatte dal colèra queste tombe di viventi furono per ordine superiore imbiancate. I soffitti crollavano, molte delle stanze totalmente buie, l'una ricevendo luce dall'altra, e questa dalla porta, oppure da buchi, chiamati finestre; ma senza vetri. Questo speciale fondaco (differente da altri visitati, i quali non hanno neppure un cesso) aveva quasi in ogni camera un buco nel muro. E tutti questi buchi scolano giù nella cloaca, che, ben inteso, fraternizza col pozzo. Tenendo bene in mente che molte delle camere sono occupate da due ed anche tre famiglie, se ne comprendo facilmente tutta la luridezza. (cap. 2, p. 13)
  • La cortesia della signora Schwabe aveva messo a mia disposizione un appartamento nell'ex-Collegio medico, ove essa ha stabilito lo stupendo "Giardino di Infanzia", di cui più tardi parleremo. Nelle "Lettere Meridionali", una delle pagine che mi occupò di maggior pensiero fu la descrizione delle grotte delle spagare. Il lettore si ricorderà che l'autore descrive queste grotte, ove vivevano o morivano venti o trenta famiglie, e da dove la Scwhabe ha sottratto a morte certa una madre con cinque bimbi, affamati, nudi, orribili insetti schifosi. E questa madre doveva, la notte, vegliare costantemente, perché i topi non cibassero la carne delle sue creature. La vista delle quattro figlie di costei, ora sane, robuste, allegre e studiose, e l'udir da capo dalle maestre di quella scuola descrivere, quali testimoni oculari, lo stato in cui esse furono trasportate a quell'ospitale asilo (trasportate, mi piace di ricordare, in carrozza e in braccio da quella nobile tedesca che non indietreggiò davanti alla nausea e al pericolo di malattia contagiosa, perché il tifo regnava nella grotta), destava sempre più il mio desiderio di visitare il luogo, da cui furono tolte. Accompagnata da un amico e da un delegato di Pubblica Sicurezza, andai dunque al quartiere di Monte Calvario al di sopra dei giardini di Santa Lucia al Monte n. 3 (cap. 2, p. 27).
  • La prostituzione nelle infime classi è un mestiere come un altro; non ha nulla di particolare; permette perfino di essere buona madre di famiglia. […] E come possedere idee di moralità? Vivono nelle stesse camere varie famiglie: dormono nel- lo stesso letto padre, madre, fratelli, sorelle. Al teatro anatomico, ove si sezionano i cadaveri dei poveri che non pagarono il mortorio, fra le ragazze dai dodici anni in su non si notò nessuna vergine. (cap. 4, pag. 21)

Explicit[modifica]

È questo un campo neutro, in cui possono scendere tutti gli amici del bene e della giustizia, e unitamente combattere quanti vogliono continuati l'ingiustizia e l'egoismo, causa e alimento di ogni male.

Citazioni su La miseria in Napoli[modifica]

  • Visitati i "lodging houses", andai dove sono i fumatori d'oppio, dove sono ridotti e bagordi d'ogni specie. Qui, mi dissero più volte i "detectives", un "policeman" non potrebbe venir solo, perché sarebbe accoppato. Entrai in alcune case di poveri, e mi fu detto: «Peggio di questo nessuno le farà mai vedere in Londra». Certo io non posso affermare di avere visto ciò che v'ha di peggio in Londra, posso bensì affermare che ho fatto quanto era in me per vederlo. Ebbene, io le assicuro sul mio onore di essere convinto, che i poveri di Napoli stanno infinitamente – senza paragone alcuno – peggio di quelli di Londra. Che se a Londra qualche volta si muore di fame ed a Napoli no, oltre che questi casi non sono sì frequenti come si pretende, ciò dipende dal clima peggiore, non dalla maggiore miseria. Se a Napoli ci fosse il clima di Londra, un numero assai grande dei nostri poveri troverebbe subito pace nella tomba, cessando di menare una vita peggiore della morte. (Pasquale Villari)

Citazioni su Jessie White[modifica]

  • C'era nella sua scrittura una duplice carica: da un lato un coinvolgimento intellettuale e politico diretto nella tormentata trasformazione italiana: dall'altro lato una grande fiducia, maturata sui campi di battaglia del Risorgimento, sulla capacità degli italiani stessi di affrontare la loro emancipazione. (Renzo Foa)
  • Se La miseria di Napoli viene considerata la prima grande inchiesta nella storia del giornalismo italiano, alla sua autrice va senza dubbio riconosciuto il titolo di pioniere, Jessie White Mario inventò un metodo di indagine e di scrittura, grazie al quale si raccontavano e interpretavano grandi problemi sociali e politici incrociando le testimonianze dirette, le statistiche e i risultati di minuziosi sopralluoghi sul campo. (Renzo Foa)

Note[modifica]

  1. Citato in Giovanni Russo, Anita Garibaldi, in AA.VV., Italiane, vol. I, Dipartimento per l'informazione e l'editoria, Roma, 2004, pp. 94-95.

Bibliografia[modifica]

Voci correlate[modifica]

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