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Jo-Wilfried Tsonga

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Jo-Wilfried Tsonga agli Australian Open

Jo-Wilfried Tsonga (1985 – vivente), tennista francese.

Citazioni di Jo-Wilfried Tsonga

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  • A quell'epoca ero giovane e il tennis era solo un gioco. Ma cominciò a diventare una questione seria, perché tutti si aspettavano che giocassi sempre meglio e ad un certo punto ho perso la passione. Due anni fa decisi di restare da solo, senza allenatore. Fu complicato spiegare al mio coach che avevo bisogno di respirare e stare per conto mio, per ritrovare l'amore per questo gioco. Ma sono contento di averlo fatto.[1]
  • Certamente Novak gioca un tennis incredibile, ma non è un alieno. Infatti quello che fa meglio degli altri non è il colpire la palla con più potenza o profondità e non è l'avere un gioco tecnicamente superiore, ma semmai il colpire la palla in anticipo, anche perché è sempre nella posizione giusta, e questo ti stanca alla lunga. Non ha poi la miglior risposta del circuito, ma raramente commette errori gratuiti: questo secondo me lo rende più forte.[2]
  • [Rispondendo alle insinuazioni di Noah sul doping diffuso tra gli atleti spagnoli] Ci piacerebbe averne le prove. Per il momento, tutto ciò è completamente sbagliato perché non c'è alcuna prova. Dice quello che pensa. Ma se tutto ciò che dice fosse la verità, dominerebbe il mondo.
On aimerait bien avoir des preuves. Pour l'instant, c'est complètement faux parce qu'on n'a aucune preuve. Il dit ce qu'il pense. Si tout ce qu'il pensait était la vérité, il dominerait le monde entier.[3]
  • [Su del Potro] È durissima contro di lui, è più alto di me, si muove bene, è più costante di me ed ha una potenza almeno uguale alla mia. Per batterlo bisogna anticiparlo perché è come una macchina. Se non si fosse fatto male al polso, adesso sarebbe numero 2 o 3 mondiale.[4]
  • [Sull'ipotesi che il doping venga legalizzato] In questo caso mi ritiro e lascio che giochino tra loro.
Dans ce cas-là j'arrête et je les laisse jouer entre eux.[3]
  • Ma la mia religione sono io: ogni essere umano è diverso dall'altro, perché dobbiamo avere la stessa religione? Io non ho bisogno di credere in un Dio. Fin da piccino, ho imparato a credere in me. È l'insegnamento dei genitori: al limite, Dio è mio padre.[5]
  • Mi sarebbe piaciuto giocare 30 anni fa. Credo che fosse il periodo migliore per essere un giocatore di tennis. Leconte e Noah me lo dicono sempre: si sono divertiti moltissimo. Oggi non sarebbe più possibile, tutti sono molto professionali. Non so se è solo una questione di soldi. Credo che anche i media siano un fattore. Se dici qualcosa sopra le righe, per tutta la settimana si parlerà di quello perché in 5 secondi la notizia farà il giro del mondo.[1]
  • Molta gente ritiene che io sia fin troppo fiducioso nei miei mezzi ma io credo di aver ragione quando sostengo di aver avuto le potenzialità di far bene in questo torneo. Non arrendersi mai è una qualità importante per ogni atleta. [6]
  • Penso di essere migliorato molto mentalmente. Sono diventato più forte perché ho cambiato molte cose nel mio tennis. Adesso riesco a stare concentrato per tutta la partita e a stare tranquillo. È una cosa su cui ho lavorato e oggi l'ho fatto. Sono il tipo di giocatore a cui piacciono questi grandi momenti. Spero di viverne qualcuno in più. [7]
  • Per il momento ha meno "aura" di Roger e Rafa a causa delle vittorie negli Slam, inoltre loro sono stati al top per molti anni anche se bisogna riconoscere che Novak ha avuto un anno molto buono. Per cui è ancora lontano da quello che hanno raggiunto gli altri due. La sua posizione nel tour non è ancora storica.[8]
  • Ricordo come fosse ieri il giorno in cui batté Sampras a Wimbledon. Io giocavo il torneo juniores e nel dormitorio eravamo tutti impazziti; era incredibile perché aveva battuto il grande Sampras giocando con servizio e volè e risposta. Adesso, quando lui entra nello spogliatoio, c'è un religioso silenzio. Come se sentissi che il capo è arrivato. Ma allo stesso tempo, a Roger questa cosa non piace. Lui ci tormenta e ci prende in giro in maniera carina tutto il tempo.[9]
  • [Sul 2007] Quella settimana giocai 8 partite in 5 giorni. Da Surbiton al Queen's e viceversa. Mi sono divertito moltissimo. Stavo in un albergo molto piccolo, insieme al mio vecchio coach Eric Winogradsky: quella settimana giocai benissimo. Vinsi il challenger e dopo la finale mi sono bevuto una birra. Non sono abituato a bere ed ero completamente ubriaco. Fu fantastico.[1]

Citazioni su Jo-Wilfried Tsonga

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  • Lavorare con Jo è emozionante, perché è un tennista che esprime un gran gioco e può essere pericoloso su tutte le superfici. Ama in particolar modo l'erba e le superfici veloci, dove riesce a giocare un tennis naturale. La cosa più importante per me, che mi dà grandi soddisfazioni come allenatore, è che lui si impegna ogni giorno in tutti gli allenamenti per cercare di migliorare. (Roger Rasheed)
  • [Nel 2012] Tsonga mi ricorda il Djokovic di qualche anno fa, gli basta perdere la concentrazione per qualche minuto per veder scivolare via il set. Credo che Tsonga abbia mostrato sprazzi di grandezza. Credo che custodisca un grande talento. (Pete Sampras)
  • Uno dei motivi per cui Jo è così piacevole da guardare sta nel fatto che non si è mai sicuri su cosa possa succedere. Tra tutti i top ten è quello più propenso ad alternare momenti di gran tennis con altri da dimenticare. Punti di forza sono la prima di servizio ed il diritto, la risposta al servizio una debolezza. (Brad Gilbert)
  • Dritto che è maglio, servizio che è devastazione, gioco di volo e copertura come ce ne sono (oggi) pochi. Ganci e uppercut come se piovesse. Ha una mano, parafrasando Mario Brega, che può essere piuma o ferro. Fluttua come una farfalla e punge come un'ape (anche se a volte fluttua come un pachiderma e punge come un calabrone). Ogni suo match è spettacolo nello spettacolo. E quella somiglianza impressionante con The Greatest lo rende ancora più irrinunciabile.
  • Il Muhammad Ali del tennis. Il Salvatore. Cassius Jo. Nell'era buonista dell'Atp, nel presepe del politicamente corretto, Egli è gioia e beatitudine. La quintessenza del carisma, della passionalità. Inarrivabile quando entra in trance agonistica e trascina sontuosamente la folla. Con lui si torna a Kinshasa, si torna Re.
  • Poi lo vidi a Melbourne 2008. Oh, amici miei, se non l'avete visto o non lo ricordate nella semifinale con Nadal, vuol dire che avete sempre fatto l'amore solo su Second Life e ad occhi chiusi. Vuol dire che non sapete niente di tennis. Tsonga, quel giorno, fu folgore e tuono, incendiò e devastò, visse e generò redenzione. Uno scintillio di bellezza, di carisma, di veemenza agonistica, come non se ne vedevano da decenni.

Note

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  1. a b c Da un'intervista al Guardian; citato in Tsonga: "Avrei voluto giocare trent'anni fa", Ubitennis.com, 12 giugno 2013.
  2. Citato in Davide Uccella, Tsonga e le "debolezze" di Djokovic, Ubitennis.com, 17 agosto 2011.
  3. a b (FR) Citato in Noah déclenche une tempête médiatique après sa sortie sur le dopage, Le Monde, 19 novembre 2011.
  4. Citato in Davide Zarone, Del Potro è tornato?, Ubitennis.com, 4 maggio 2012.
  5. Citato in Vincenzo Martucci, «Il mio tennis è pura emozione», Gazzetta dello Sport, 13 aprile 2010.
  6. Citato in Intervista a Tsonga, traduzione di Tino Cianciotti, Ubitennis.com, 15 aprile 2010.
  7. Citato in Intervista a Tsonga, traduzione di Salvatore De Simone, Ubitennis.com, 29 giugno 2011.
  8. Citato in Daniele Vallotto, Tsonga: "Djokovic ha meno "aura" di Federer e Nadal", Ubitennis.com, 12 novembre 2011.
  9. Citato in Rossana Capobianco, Federer non è uno spocchioso, Ubitennis.com, 18 ottobre 2009.

Voci correlate

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Altri progetti

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