Karma
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Citazioni sul karma.
- Colui che è attaccato, accompagnatao dal suo karman, | va là dove la mente desiosa lo sospinge; | una volta esaurito il <frutto del> karman, | qualunque cosa abbia potuto compiere, | da quel mondo, di nuovo, ritorna | a questo mondo, dell'azione. (Bṛhadāraṇyaka Upaniṣad)
- Così se una persona (uccide una pecora per) mangiarne la carne, questa rinascerà come essere umano e l'uomo, dopo la morte, rinascerà come pecora (per ripagare il debito). Così gli esseri viventi delle dieci condizioni di nascita si divorano l'un l'altro generando un interminabile cattivo karma. (Gautama Buddha, Śūraṃgama sūtra)
- Dimentica il karma, | chiunque l'ha fatta franca. (Caparezza)
- Il frutto di un dato karma non può certo bruciare tutto il vario karma precedente. (Abhinavagupta)
- Il Karma è dire buone parole, pensare buoni pensieri, fare buone azioni. Si riceve ciò che si è dato. (Luca Ward)
- Io credo nel karma. Credo che si riceve ciò che si è dato. (Randy Pausch)
- La causa del karma e della maculazione è il desiderio d'oscurarsi, proprio del Signore. La loro esistenza non ha quindi principio nel tempo. (Abhinavagupta)
- Karma è una parola, come amore, un modo di dire. Che cosa ci sto a fare qui? Io non ce l'ho col mio karma, gli sono grato, anzi grato per la mia meravigliosa moglie e la mia bellissima figlia, sono doni e io per onorarli farò il possibile. (Rama, Matrix Revolutions)
- L'anima individuale <così> si determina secondo particolari condizioni, nelle forme che sono conseguenza del suo <precedente> agire, secondo il proprio grado. (Śvetāśvatara Upaniṣad)
- Ma quando il karma funziona te ne accorgi subito. La gente torna. Tutti ti stanno appiccicati. Non sai come toglierteli da torno. (Serena Grandi)
- Non c'è altro modo per rivendicare la gloria e la libertà dello spirito umano e di riconciliare le ineguaglianze e gli orrori di questo mondo, che sistemare tutto il peso sulla legittima causa – le nostre azioni indipendenti, o karma. Inoltre, qualunque teoria della creazione dello spirito dal nulla conduce inevitabilmente al fatalismo e alla preordinazione, e invece di un Padre Misericordioso, ci mettiamo di fronte a un orrendo, crudele, e sempre arrabbiato Dio da adorare. (Vivekananda)
- Ognuno di noi tiene in mano un filo e quel filo ci conduce alla nostra stella. Ognuno di noi ha una stella in cielo e il nostro destino è imparare a seguirla. Il nostro karma è scritto nella sua scia, se molliamo il filo è tutto perduto, si formano grovigli. (Susanna Tamaro)
- Per coloro che vedono l'Inconscio, il karma cessa di agire, e allora qual è l'utilità di subire un pensiero erroneo e cercar di distruggere il karma mediante la confusione? (Shenhui)
- Tutto il karma (il risultato delle azioni) si dissolve completamente per l'essere liberato che, privo d'attaccamento, con la mente centrata nella saggezza, agisce solo per compiere la vera cerimonia spirituale del fuoco (yajna). (Krishna, Bhagavadgītā)
- Una strada c'è nella vita. La cosa buffa è che te ne accorgi solo quando è finita. Ti volti indietro e dici "oh, guarda, c'è un filo". Quando vivi non lo vedi il filo, eppure c'è. Perché tutte le decisioni che prendi, tutte le scelte che fai sono determinate, si crede, dal libero arbitrio, ma anche questa è una balla. Sono determinate da qualcosa dentro di te che è innanzitutto il tuo istinto, e poi da qualcosa che gli indiani chiamano il karma accumulato fino ad allora. (Tiziano Terzani)
- Vorrei ora incominciare a parlare delle condizioni e delle leggi del destino umano, di quello che usiamo chiamare karma. Il karma può soltanto venir compreso se si cerca anzitutto di conoscere come si esplicano le leggi dell'universo. (Rudolf Steiner)
- I mortali continuano a creare karma e insistono erroneamente che non ci sia retribuzione. Possono tuttavia negare la sofferenza? Possono negare che ciò che l'attuale stato mentale semina viene raccolto dallo stato mentale successivo? Come possono sfuggirvi? Ma se l'attuale stato mentale non semina niente, quello successivo non raccoglie niente.
- Se non usi la mente per creare la mente, ogni stato mentale è vuoto e ogni pensiero è quieto. Vai da una terra di buddha all'altra. Se usi la mente per creare la mente, ogni stato mentale è disturbato e ogni pensiero è in movimento. Vai da un inferno all'altro. Quando sorge un pensiero, c'è un karma buono e uno cattivo, paradiso e inferno. Quando non sorge nessun pensiero, non c'è né il karma buono né quello cattivo, né paradiso o inferno.
- Un buddha è qualcuno che trova la libertà nella buona e nella cattiva sorte. È tale il suo potere che il karma non può vincolarlo. Comunque sia il karma, un buddha lo trasforma. Paradiso e inferno non sono nulla per lui.
- Esiste per l'individuo un percorso già fatto, come un corridoio in cui tutto ciò che viene dal passato è già presente: un itinerario obbligato, che egli comunque deve percorrere. È la serie delle conseguenze di ciò che egli ha già posto come cause in vite precedenti. Qui è riconoscibile la corrente necessitante del karma, che appunto entra nel tempo come procedente dal passato.
Al tempo stesso, però, nell'individuo agisce una corrente che va verso l'avvenire: è la corrente dell'Io attiva nel pensiero puro, indipendente dagli impulsi del sentire e del volere radicati nella natura, nel sangue, nella razza, esprimenti appunto la direzione del karma, il passato. Dall'incontro e dal combinarsi delle due correnti nasce il destino. Colui che operi interiormente movendo dall'Io indipendente dal karma, modifica il proprio destino. Il contenuto del karma può assumere forme diverse a seconda della presenza del principio di libertà nell'individuo. L'uomo libero può invero trasformare il contenuto del karma: ma colui il cui pensiero non conosca l'interna liberazione, che gli è innata, non può non subire passivamente il karma. - Il quotidiano soffrire e il continuo procedere verso il pareggio dei debiti karmici, che l’acquisizione della libertà via via esige.
- Per solito ciò che il corpo astrale elabora nella presente vita, si reincarna come struttura eterica nella successiva: diviene un contenuto più profondo. Così ciò che viene elaborato nel corpo eterico si reincarna nella struttura fisica. Le azioni compiute, invece, come si diceva, producono il karma vero e proprio della successiva incarnazione. Occorre distinguere il karma che s'imprime nella struttura animico-fisica, da quello che si esprime negli eventi, cioè nella necessità storica, nel destino. Indubbiamente le due forme del karma sono basalmente connesse tra loro.