L'attacco dei giganti (prima stagione)

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L'attacco dei giganti (prima stagione)

Stagione di una serie TV

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Paese Giappone
Episodi 25
Data 6 aprile – 28 settembre 2013
Rete televisiva MBS
Data italiana 24 settembre 2015 – 30 marzo 2016
Rete televisiva italiana Rai 4
Regia Tetsurō Araki
Doppiatori italiani
Cronologia
Stagione precedente Stagione successiva
- seconda

Voce principale: L'attacco dei giganti.

L'attacco dei giganti, prima stagione dell'omonima serie del 2013, composta da 25 episodi, adattata dai primi otto volumi dell'omonimo manga di Hajime Isayama

Episodio 1, A te, fra 2000 anni[modifica]

  • Eren: Mio padre ha detto che il momento di maggior pericolo è quando si sta tutti tranquilli!
    Hannes: Il dottor Jaeger dice così, eh? [...] Di fronte al dottore non posso che inchinarmi umilmente, ma questa è tutta un'altra storia. Chi diventa un soldato, magari lavorando al rafforzamento delle mura, potrebbe imbattersi in quelli che si aggirano là fuori [i giganti]. Ma non credo proprio che quelli possano fare nulla contro delle mura alte cinquanta metri.
  • Mikasa: Eren ha detto che vuole entrare nel corpo di ricerca.
    Eren: Mikasa, ti avevo chiesto di non dirlo!
    Carla [corre verso il figlio]: Eren! Ma che cosa ti salta in mente? Lo sai quante sono le persone che sono uscite dalle mura e che hanno perso la vita? [...]
    Grisha: Eren, perché mai desideri andare all'esterno?
    Eren: Perché voglio sapere, saper com'è fatto il mondo fuori di qua. Non voglio passare tutta la mia esistenza all'interno delle mura, ignaro di tutto. Inoltre, se non ci fosse più nessuno con questo scopo, i nostri cittadini avrebbero perso la loro vita invano!
  • Il desiderio di scoperta che è nell'essere umano non è un qualcosa che si può soffocare facilmente. (Grisha)
  • Quel giorno riaffiorarono alla mente dell'umanità il terrore di essere assoggettati da quelli, l'umiliazione di essere tenuti in gabbia. (Armin, voce narrante)

Episodio 2, Quel giorno[modifica]

  • Eren: Non ho fatto altro che discutere e litigare per delle assurde piccolezze fino alla fine. Ormai mia madre non c'è più, non è più da nessuna parte. Perché?
    Hannes: Perché tu non ne hai avuto la forza.
    Eren [pensando]: Perché io, perché gli esseri umani sono deboli e chi è debole non può fare altro che piangere. Li eliminerò da questo mondo. [...] [urlando] Io ucciderò tutti i giganti, li eliminerò tutti, senza lasciarne neppure uno!
  • Eren: Io sono diverso da quelli là [i soldati che aiutano i rifugiati], capaci di fare solo gli spacconi qui nelle mura! Questa roba, io non la voglio! [tira ad Armin il panino ricevuto da uno dei soldati]
    Armin: Eren, finirai per morire di fame.
    Eren: Tu non scoppi di rabbia? Non riusciamo a sconfiggere i giganti perché viviamo in condizioni pietose.
    Armin: Non possiamo farcela, non possiamo vincerli, l'unica scelta che abbiamo è vivere all'interno delle mura! Ad agire precipitosamente si muore e basta, come i miei genitori! [...] Adessso noi siamo costretti a farlo!
    Eren: Questa è soltanto una scusa! Se vuoi puoi continuare a farlo per sempre e vivere come un animale in cattività, razza di vigliacco! [Mikasa tira un pugno a Eren]
    Mikasa: Se Armin è un vigliacco, lo siamo anche tu e io Eren. Siamo riusciti a sfuggire al gigante e a scappare dalla città solo con l'aiuto di qualcun altro, e oggi siamo stati aiutati anche per trovare da mangiare. Persone prive di forza come noi non sono in grado di sconfiggere neppure uno solo di quei giganti, l'importante è sopravvivere come ha detto la zia: faresti bene a ricordartelo sempre. [prende il panino recuperato da Armin e forza Eren a mangiarlo] Mangia, mangia e sopravvivi come si deve: non ti permetto di morire di fame.
  • Eren: Armin, il prossimo anno voglio entrare nell'esercito. Diventerò forte per poterli combattere.
    Armin: Anch'io. [...]
    Mikasa: Anch'io mi unirò a voi.
    Eren: Mikasa, non sei obbligata. Non hai forse detto che l'importante è sopravvivere?
    Mikasa: Esatto, quindi verrò per evitare che possiate morire.
  • Non sono qui per darvi un caloroso benvenuto, adesso come adesso non siete che animali in cattività e il massimo cui potete aspirare è diventare cibo per giganti, anzi: siete meno di animali in cattività. Ma in questi tre anni di addestramento io farò di voi dei veri soldati, vi insegnerò come combattere i giganti; quando fra tre anni ve li ritroverete davanti, sarete ancora del semplice cibo per loro oppure sarete delle prestigiose mura che difenderanno il nostro Re, o ancora meglio dei gloriosi soldati del genere umano che annienteranno i giganti? Sta a voi la scelta! (Shadis, discorso di presentazione al 104° Corpo di Addestramento Reclute)

Episodio 3, La luce opaca tra la disperazione[modifica]

  • Shadis: Tu, chi sei dannato, e perché sei venuto qui?
    Marco: Sono Marco Bodt, della città di Ginae, e sono venuto qui per entrare nel corpo di gendarmeria e morire per il nostro sovrano.
    Shadis: Ho capito. Questo ti fa veramente onore, complimenti. Ma c'è un problema: al nostro sovrano non importa un accidenti se muori per lui.
Situs inversus, la rara condizione in cui il cuore si trova sul lato destro del petto
  • Shadis: Tu, chi sei dannato?
    Connie: Connie Springer, del villaggio di Ragako, nel distretto di Wall Rose. [porta il pugno sinistro sul lato destro del petto]
    Shadis [prende Connie per la testa e lo solleva da terra]: Hai sbagliato di nuovo saluto, Connie Springer. Mi sembrava di averti spiegato più che a sufficienza che questo saluto indica l'impegno a offrire il vostro cuore per la salvezza del genere umano. Ora dimmi: tu forse hai il cuore a destra, dannato?
  • Shadis [vede una ragazza che mangia una patata]: Ehi, dannata, che cosa stai facendo? [la ragazza non risponde e continua a mangiare] È con te che sto parlando, dannata! Dimmi immediatamente chi sei!
    Sasha [Nella mano destra tiene la patata, ma la porta al petto per il saluto]: Sono Sasha Blouse, del villaggio di Dauper, nel distretto di Wall Rose.
    Shadis: Sasha Blouse, eh? E sentiamo un po', che cos'hai nella mano destra?
    Sasha: Una patata cotta al vapore. L'ho presa in cucina quasi senza accorgermene, signore.
    Shadis: Ma allora tu l'hai rubata? E perché l'hai tirata fuori proprio adesso?
    Sasha: In realtà non volevo che si raffreddasse, signore, così ho pensato fosse meglio mangiarla subito.
    Shadis: Certo, ma io non capisco: perché rischiare tanto per una patata?
    Sasha: Signore, la domanda che mi sta facendo adesso è perché io mangio le patate?
  • Ymir [rivolta a Christa]: Lei è la ragazza della patata, giusto? E dimmi, tu hai ottenuto qualcosa per il tuo bel gesto? [offrire una pagnotta a Sasha, affamata dopo aver corso per ore] Lascia stare. Aiutami, adesso dobbiamo portarla a letto.
    Christa: Anche tu vuoi fare una cosa buona?
    Ymir: No, io voglio solo che lei sia in debito con me, in modo che poi debba ricambiare.
  • Bethold: Sono quasi tutti qui per un'unica ragione... sì, soltanto per salvare le apparenze. Il fatto è che l'opinione pubblica considera vigliacco chi, una volta compiuti dodici anni, sceglie di dedicarsi all'agricoltura; ma in ogni caso anch'io non sono meglio di loro. Se ho scelto di unirmi al corpo di gendarmeria, è per ottenere un incarico nei territori interni che sono i più sicuri. Se non dovessi riuscirci abbandonerò tutto.
    Armin: Anche il tenere alla propria vita non è un istinto da disprezzare.
  • Eren: Allora signore, qual è la mia valutazione?
    Shadis: Non sei male, ma devi impegnarti di più.
    Eren: Ce l'ho fatta! Evviva! [pensando, mentre guarda Mikasa] Che te ne pare, Mikasa? Ora finalmente potrò combattere contro i giganti! E non avrò più bisogno delle tue attenzioni!
    Reiner: Ehi, allora ce l'ha fatta.
    Armin [rivolto a Mikasa] : Sembrava quasi che ce l'avesse con te.
    Mikasa: Ti sbagli. Adesso non rischierà più di separarsi da me, ed è felice.
    Shadis [pensando]: Grisha, oggi tuo figlio è diventato un soldato.

Episodio 4, La notte della cerimonia dello scioglimento[modifica]

  • Eren [si sta allenando con Reiner]: Mi chiedo a cosa serva tutto questo, Sì, spiegami perché dobbiamo affrontarci tra noi, tanto non potremo mai affrontare quelli soltanto a mani nude.
    Reiner: Ma che discorsi sono questi? Noi siamo soldati, ricordi? A volte ci sono delle situazioni a cui non è possibile sottrarsi; non importa chi sia l'avversario, dovremo affrontarlo con l'artiglieria o anche con il corpo a corpo: è questo l'atteggiamento che deve avere un soldato degno di questo nome.
  • Annie: Non ha senso continuare a giocare così.
    Eren: Stai parlando di questo addestramento?
    Annie: Il combattimento corpo a corpo non conta per la valutazione, qui quasi tutti fingono di impegnarsi ma saranno soltanto i dieci migliori allievi ad entrare nel corpo di guarnigione[4] e andare nei territori interni. Chi si impegna davvero nel corpo a corpo sono solo gli ingenui come voi, o chi è semplicemente sciocco. Mi domando per quale motivo qui più ci si allena ad affrontare i giganti e meno possibilità si hanno di combatterli. Tu a cosa credi sia dovuta, questa farsa?
    Eren: Farsa? Ma che cosa dici?
    Annie [dopo aver atterrato Eren]: È questa l'essenza intrinseca dell'uomo. Ma una cosa è certa, io non arriverò mai a divertirmi a giocare alla guerra come fate voi. [...]
    Eren [pensando]: È assurdo, non mi ero mai reso conto di questa evidente contraddizione. Qui stanno tutti preparandosi ad uccidere i giganti solo per starne il più lontani possibile.
  • Shadis [entra nel refettorio delle reclute, dove Eren e Jean Kirschtein bisticciavano]: Ho sentito degli strani rumori venire da qui dentro. Qualcuno vuole spiegarmi di che si trattava?
    Mikasa [alza la mano per prendere la parola]: A Sasha è scappato un peto.
    Shadis: Di nuovo tu, dannata! Cerca di essere più educata.
  • Armin: Io [...] voglio entrare nel corpo di ricerca.
    Eren: Ma non dirai mica sul serio? Sei stato il migliore nelle lezioni teoriche, devi sfruttare queste capacità.
    Armin: È che non voglio essere un peso per te.
    Mikasa: Anch'io entrerò nel corpo di ricerca.
    Eren: Che cosa? Ma sei la prima del corso, tu non puoi farlo.
    Mikasa: Se tu entrerai nel corpo di gendarmeria,[5] allora lo farò anch'io. E se invece sceglierai il corpo di guarnigione,[4] io farò la stessa cosa. Senza di me tu andresti incontro ad una morte sicura.
    Eren: Io non posso chiederti questo.
    Mikasa: E io non voglio perdere altri familiari.

Episodio 5, Prima battaglia[modifica]

  • Marchese Balton [I giganti hanno assaltato il Wall Rose]: Pixis! [...] Devi mobilitare subito i tuoi soldati, e schierarli a difesa dei miei territori, lo sai bene che questo è il tuo primo dovere.
    Pixis: Marchese Balton, in questo momento nel vicino distretto di Trost i miei soldati stanno già affrontando i giganti. [...] Inoltre, decine di migliaia di persone stanno rischiando la vita mentre noi stiamo qui a chiacchierare e a perdere tempo.
    Marchese Balton: Ma si tratta di persone che non contano niente; e comunque non potresti salvarle, e finiresti con l'essere sconfitto come ti capita regolarmente quando giochi a scacchi con me.
    Soldato: Non abbia alcun timore, sua grazia: in battaglia il nostro valoroso comandante non avrà alcuna necessità di perdere di proposito, glielo assicuro.
  • Eren [Mikasa protesta con un superiore perché è stata assegnata alle retrovie mentre Eren è in prima linea]: Adesso basta, Mikasa! Non ti ci puoi mettere anche tu! La nostra razza rischia l'estinzione, e ora non puoi certo permetterti di comportarti da egoista.
    Mikasa: Sì, hai ragione tu, ho paura di aver perso il controllo. Io devo chiederti solo una cosa: ti prego Eren, cerca di non morire.
    Eren [pensando]: Non morirò, no, non posso permettermi di morire adesso quando ancora non so niente della reale situazione del mondo esterno.
Una battigia marina
  • Armin: Guarda qui! Mio nonno lo teneva nascosto in soffitta. È un vecchio libro che parla del mondo esterno.
    Eren: Hai un libro sul mondo esterno? Ma è illegale, devi subito distruggerlo, potrebbero anche arrestarti, lo sai?
    Armin: Ma chi se ne importa, a quanto dice questo libro la maggior parte del nostro mondo sarebbe ricoperta da un'immensa distesa d'acqua, che una volta tutti chiamavano "mare", e questo mare è composto d'acqua salata!
    Eren: Come, d'acqua salata? Ma questo non è assolutamente possibile, il sale è preziosissimo e i mercanti andrebbero immediatamente a prenderselo tutto.
    Armin: Ma è troppo per prenderselo tutto.
    Eren: Che assurdità.
    Armin: Sì, e non c'è soltanto questo: lave incandescenti, continenti di ghiaccio, distese di sabbia... di certo il mondo esterno è molto più grande di quanto possiamo immaginare.
    Eren: Mi piacerebbe vederlo.
    Armin: E poi, ho anche un altro segreto da rivelarti: mio padre e mia madre mi hanno detto che molto presto andranno proprio nel mondo esterno. [...] Sai cosa pensavo? Che sarebbe bello se anche noi, un giorno, potessimo andare a vedere che cosa c'è là fuori.
  • Eren : Non posso morire qui, io devo vivere per te, [Armin, che ha salvato dal gigante] perché sei stato tu ad aprirmi gli occhi sul mondo esterno... [Il gigante serra le mascelle ed Eren, che era nella sua bocca, subisce l'aputazione di un braccio e scompare alla vista di Armin]

Episodio 6, Il mondo che la ragazza ha visto[modifica]

  • Che orrore... In realtà qui è sempre stato un inferno, solo che fino ad ora non ce n'eravamo resi conto. Questo mondo è sempre stato crudele, i forti hanno sempre oppresso i deboli e tutti fingevano di non accorgersene. Soltanto i miei amici hanno cercato di essere forti, per aiutarmi e proteggermi, è questa la realtà: per loro ero solo qualcuno che andava protetto, e io avrei voluto essere forte come loro per non dover dipendere da nessuno. E invece sono solo un debole che ha causato la morte di Eren... (Armin, vedendo la distruzione causata dal nuovo assalto dei giganti)
Cosplayer raffigurante Mikasa Akerman
  • Se per te è normale che una persona muoia per gli altri, allora, sarai certo in grado di capire senza problemi che la vita di un singolo a volte può salvare quella di molti. [...] Tu ora stai per morire, lo sai? (Mikasa, affrontando il capo della federazione dei mercanti)
  • Mikasa: Ho già finito! Mamma, guarda com'è venuto! [mostra un lavoro di ricamo]
    Madre di Mikasa: Che brava, hai fatto davvero un ottimo lavoro Mikasa, complimenti! Vedi, l'arte del ricamo viene tramandata ormai da molte generazioni nella nostra famiglia; quando avrai una figlia tua non devi mancare di insegnarla anche a lei.
    Mikasa: Oh? E che bisogna fare per avere dei figli?
    Madre di Mikasa: E chissà?! Prova a chiederlo a tuo padre...
    Mikasa: Me lo spieghi, papà?
    Padre di Mikasa: Ecco, vedi, anch'io in realtà non ne so granché... ascolta, tra poco arriverà il dottor Jaeger, perché non provi a chiederlo a lui?
  • Combatti. Devi batterti, se ti arrendi morirai! Battiti e vivrai! [...] Se non reagisci non potrai mai sopravvivere. (Eren, a Mikasa, mentre sta per essere strangolato da un brigante)
  • Il nostro è un mondo molto crudele, dove solo chi vince sopravvive. [...] Io però, un luogo in cui far ritorno in questo mondo ce l'ho: Eren, finché ci sarai tu io potrò fare qualunque cosa. (Mikasa)

Episodio 7, Una piccola lama[modifica]

  • [Sul discorso di Mikasa per spronare i cadetti superstiti]: Io ho capito perfettamente quello che speravi di ottenere, e sei riuscita nel tuo intento, tu resti sempre la migliore tra tutti noi. [parla ai compagni] Ehi, ci è stato forse insegnato a lasciar combattere da soli i nostri compagni? O siete davvero diventati tutti dei vigliacchi? (Jean)
  • Connie [osserva Mikasa]: No, non può essere vero! Come fa a muoversi a quella velocità?
    Armin [pensando]: No, sta sprecando troppo gas, rischia di esaurirlo in pochi secondi e senza capacità di movimento siamo indifesi davanti ai giganti. Come pensavo, manca di lucidità: sta cercando di reagire al suo turbamento con l'azione, ma in questo modo molto presto... [Mikasa esaurisce il gas e precipita]
  • Di nuovo... la stessa esperienza, ho perso un'altra persona cara. Ancora torno a provare questo dolore, è un dolore che, che adesso dovrò rivivere da sola. [un gigante si avvicina a lei] (Mikasa)
  • Questo mondo è estremamente crudele, ma anche... ma anche bellissimo. La mia è stata una bella vita. [Colpisce il gigante con la sua spada che si spezza] Ma come, ormai pensavo di essermi arresa... come mai mi sto rialzando? Perché continuo a lottare? A quale scopo? A questo punto vivere non ha più senso, allora cos'è che mi fa reagire? [Ripensa a Eren che la incitava a battersi mentre era tra le mani del brigante] Perdonami Eren, io non mi arrenderò mai più... non mi arrenderò mai più, perché in quel caso non sarei più degna di stare al tuo fianco, e perciò continuerò a battermi, e non morirò così! (Mikasa)
  • Armin [dopo aver cambiato le bombole del dispositivo di Mikasa]: Il dispositivo è perfettamente funzionante, e ti ho cambiato anche le lame; vorrei solo che tu mi lasciassi almeno questa. [mostra la lama spezzata] Vorrei... vorrei evitare di essere divorato vivo. [Mikasa prende la lama e la scaglia lontano] Cosa? Ma... ma perché l'hai fatto?
    Mikasa: Armin, io non ti abbandonerei mai qui.

Episodio 8, Il battito del cuore è indice di sentimenti[modifica]

  • Marco: Jean! È soltanto grazie a te se siamo ancora vivi! [Jean si stupisce] Ma è la verità, comunque te l'avevo già detto, ricordi? Tu sei nato per comandare.
    Jean: Questo non lo sappiamo ancora.
  • È normale, ormai è diventata questa la realtà. Finora avevo solo cercato di illudermi che fosse soltanto un brutto sogno... a pensarci bene, era facile da comprendere che contro esseri così giganteschi non è possibile vincere. (Jean, mentre i giganti stanno per entrare al quartier generale)
  • Armin [dopo aver illustrato il piano per attaccare i giganti]: Lascio a voi il compito, perché siete in assoluto quelli che hanno le migliori capacità di movimento. Lo so di affidarvi un'immensa responsabilità, e per questo vi chiedo scusa.
    Reiner: Non c'è nessun problema.
    Annie: Tanto al minimo errore moriremmo comunque tutti, quindi il rischio è lo stesso.
    Armin: Sì, però siete sicuri di voler seguire un piano pensato ed elaborato da una nullità come me?
    Marco: Non abbiamo altra scelta, ormai il tempo stringe... e poi non mi sembra che ci siano proposte migliori, quindi cerchiamo di darci da fare, d'accordo?
    Mikasa: Non preoccuparti, e abbi fiducia in te stesso. Tu riesci sempre a trovare la soluzione migliore. Se ora siamo qui è proprio grazie a questa tua grande capacità.
  • Jean: Sono più che mai convinto di non essere portato per il comando, quindi tu non dire più quelle cose.
    Marco: Sai, ho paura di non poter obbedire. Vedi, le tue debolezze ti fanno comprendere come possiamo sentirci tutti noi in certe situazioni: di conseguenza sei il migliore quando si tratta di condurre in azione dei compagni che non sono esattamente degli eroi e riuscire a trarne il meglio. I tuoi ordini erano corretti ed è solo grazie a te, Jean, se io oggi sono ancora vivo.

Episodio 9, Cos'è accaduto al braccio sinistro?[modifica]

  • Levi: Quanto, quanto sono noiosi... [riferendosi ai soldati e ai cittadini che incitano il corpo di ricerca per la nuova missione]
    Hanji: Sai, mi chiedo soltanto che cosa penserebe tutta questa gente se venisse a sapere della tua esagerata mania per la pulizia...
  • Hanji: Là fuori ci aspettano i giganti! Chissà quali esemplari incontreremo in questa missione, se poi riuscissi a vedere uno di quelli anomali sarebbe veramente il massimo!
    Levi: Di anomalo ne abbiamo uno proprio qui vicino.
    Hanji [guardandosi intorno]: Che cosa? Ma, dove...
    Levi [mette la mano sulla testa di Hanji, e la gira verso di se]: Indovina?
  • Soldato: Capitano [...] io sono stato utile alla nostra causa, non è vero? O forse ora sto morendo senza essere stato di nessun aiuto?
    Levi [prende la mano del soldato morente]: Il ruolo che hai ricoperto è stato molto importante, e comunque continuerai a ricoprirlo. La tua determinazione mi conferirà ancora più forza, io te lo prometto: spazzeremo via quei mostri finché non ne resterà nemmeno uno! [Il soldato muore sereno]
  • Voi tutti conoscete la mia grande abilità nel tagliare le carni, e se necessario sono pronta a darvene una dimostrazione. Ora, se qualcuno tra di voi ha dei dubbi in proposito, è gentilmente pregato di farsi avanti con la sua spada. [...] Chiunque sarà il mio avversario, io oggi impedirò che Eren venga ucciso: non ho bisogno di nessuna altra motivazione. (Mikasa, ai soldati che accusano Eren di essere un traditore e vorrebbero ucciderlo)

Episodio 10, La risposta[modifica]

  • Spesso la vittoria può dipendere soltanto da un cavallo molto veloce. (Pixis)

Episodio 11, Icona[modifica]

  • Vi diverte perdere una battaglia dopo l'altra con i giganti? A me non diverte affatto, io odio perdere più di qualunque altra cosa. Eppure, da quando sono nato, non ho fatto nient'altro che continuare a perdere. Be', adesso voglio iniziare a vincere, voglio finalmente riuscire ad annientare quei mostri spazzandoli tutti via. (Pixis)

Episodio 13, Istinti primordiali[modifica]

Polifemo, il ciclope citato da vari autori latini tra i quali Omero, Euripide, Ovidio e Virgilio
  • Tutti su questa Terra, dal primo all'ultimo, sono liberi, e se c'è qualcuno che vuole privarci di questa libertà noi dobbiamo reagire. Fiumi di lava, continenti di ghiaccio: mi va bene tutto, perché chi li avrà visti sarà sempre una persona libera di andare ovunque desideri. Combatti, per questa libertà sono pronto a sacrificare tutto! Non ha importanza quanto questo mondo possa sembrarti orribile, non ha importanza quanto questo mondo sia crudele: combatti! (Eren, in forma di gigante, mentre sposta il masso verso la breccia nelle mura)
  • Compagni, la vostra morte è stata preziosa. Oggi il genere umano, per la prima volta, ha battuto i giganti. (Rico)

Episodio 14, Ancora non riesco a guardarlo negli occhi[modifica]

  • Noi non vinceremo mai se sono proprio i più forti a non combattere. Ora se voi pensate di non essere all'altezza, mettetemi almeno in condizione di farlo; o forse, avete troppa paura anche, anche per mandarmi a combattere e a dare la vita al posto vostro?! (Eren, al processo)
  • Per ottenere dei risultati, non c'è niente di meglio del dolore fisico. Vedi, quello che ti serve adesso non è una lezione teorica ma un addestramento, e questa è l'altezza giusta per essere presi a calci. (Levi, mentre colpisce Eren)

Episodio 16, Cos'è che deve essere fatto ora?[modifica]

  • Si stanno tutti pentendo di essersi arruolati; se avessimo immaginato tutto questo, forse non l'avremmo mai fatto. Ora che siamo allo stremo delle forze è difficile non porsi certe domande. [Raccoglie un frammento di ossa vicino alle pire funebri per i compagni caduti in battaglia] Dico bene, Marco? Ormai non so più neppure quali siano le tue ossa... Se solo non fossi diventato un soldato, non mi sarei mai ritrovato a chiedere chi sarà il prossimo. (Jean)

Episodio 17, Il gigante dalle fattezze femminili[modifica]

  • Jean: Ehi, senti Armin: ho sempre pensato che tu fossi un essere disgustoso perché dipendevi troppo da Eren, ma sapevo anche che sei molto in gamba.
    Armin: Grazie Jean, però definirmi "disgustoso" mi sembra eccessivo...

Episodio 20, Erwin Smith[modifica]

  • La vera grandezza di un capo sta proprio nel saper compiere delle scelte quando è l'ora. (Armin)
Cosplayer raffigurante il gigante femmina
  • [Mikasa vuole andare verso il gigante femmina che ha emesso delle urla terrificanti]
    Sasha [terrorizzata]: Aspetta Mikasa: hai presente quei versi? Li ho già sentiti da piccola, li sentivo nel bosco in cui abitavamo, sono quelli che facevano gli animali feroci quando venivano presi in trappola. E mi è stato insegnato che è proprio in questi momenti che bisogna fare più attenzione.
    Mikasa: Stai dicendo che dovrei stare più attenta?
    Sasha: Sì, molto più attenta del solito!! Insomma, sottovaluta il bosco e sei morta!!
    Mikasa: Veramente io sono cresciuta in montagna, Sasha.
    Sasha: [visibilmente alterata]: Chi ha coltivato verdure non può certo capire, è chiaro?!
    Mikasa: D'accordo. [Pensando] In effetti, l'istinto di Sasha fa spesso centro, soprattutto quando ha un brutto presentimento.

Episodio 22, Gli sconfitti[modifica]

  • Non bisogna mai perdere di vista il proprio obbiettivo, è essenziale se vuoi riuscire a vincere la guerra; questo anche se c'è in mezzo un tuo amico. (Levi, a Mikasa)

Episodio 23, Un sorriso[modifica]

  • Non tutti siamo destinati a essere degli eroi. A me piacerebbe essere solo una di quelle persone che si lasciano trasportare dalla corrente, senza reagire (Annie)
  • Annie: Armin, io ti sembro veramente una così brava persona?
    Armin: Una brava persona? In realtà ti devo confessare che non mi piace molto questa definizione. Ho come l'impressione che vengano definite così solo le persone che possono esserci in qualche modo egoisticamente utili, e non credo che esista qualcuno che possa davvero essere utile a tutti.
  • Armin, grazie per avermi considerato una brava persona: sei riuscito a scoprire il mio gioco, ma adesso è ora di cominciare a fare sul serio! (Annie, poco prima di trasformarsi nel gigante femmina)

Episodio 25, Le mura[modifica]

  • Erwin [mentre viene arrestato]: Rivaille,[6] tu adesso resta qui: a te non piacciono le morti inutili.
    Levi: Sì, questo è vero: sia causarle che subirle.
  • Solo chi è pronto a rinunciare a ciò a cui tiene di più sarà in grado di cambiare le cose. Dobbiamo essere pronti anche a perdere la nostra umanità, e questo Annie è in grado di farlo meglio di chiunque. (Armin)
  • Qualche tempo fa non sospettavamo neanche la possibilità di certe trasformazioni [da umano a gigante]. La cattura di quel gigante [Annie] può rappresentare una svolta; ora io sono certo che ce ne sono altri, e li metteremo con le spalle al muro: tutti, dal primo all'ultimo. Questa volta saremo noi a passare all'attacco. (Erwin, davanti al tribunale che lo deve giudicare)

Note[modifica]

  1. Nell'edizione italiana dell'anime con questo nome si identifica il personaggio che, nel manga, è conosciuto come Rivaille Ackermann.
  2. Nell'edizione italiana dell'anime con questo nome si identifica il personaggio che, nel manga, è conosciuto come Hansie Zoe.
  3. Nell'edizione italiana dell'anime con questo nome si identifica il personaggio che, nel manga, è conosciuto come Elvin Smith.
  4. a b I migliori soldati che prestano servizio all'interno del Wall Sina, l'ordine di mura più interno dove alloggia la corte del re.
  5. Il corpo di polizia, che controlla la popolazione e mantiene l'ordine.
  6. In questa battuta il capitano Ackermann viene indicato con il nome originale Rivaille al posto di Levi, con il quale è conosciuto nel resto dell'anime.