Flavio Aquilone

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Flavio Aquilone a Lucca Comics & Games 2015

Flavio Aquilone (1990 – vivente), doppiatore italiano.

Citazioni di Flavio Aquilone[modifica]

  • Ci sono vari criteri per stabilire quale voce distribuire su un personaggio. Generalmente l'età anagrafica e la pasta vocale del doppiatore contribuiscono. Quando la scelta viene dall'estero, si tende a preferire attori con un timbro molto simile all'originale. Ad ogni modo è il direttore di doppiaggio che distribuisce le voci sui personaggi di un film.[1]
  • Dopo tutti questi anni è difficile stabilire quale sia il personaggio a cui sono più affezionato, perché ogni personaggio mi lascia qualcosa. Generalmente preferisco quelli in cui devo interpretare ruoli drammatici, perché nel ruolo drammatico sono costretto a mettere in piazza i sentimenti. Quando si interpretano questi ruoli devi svelarti un po' di più e tirar fuori i momenti vissuti che ti hanno colpito.[2]
  • Il doppiaggio ha il compito di restituire ciò che già esiste in un'altra lingua. Il nostro lavoro non è quello di aggiungere, ma di cercare di cogliere le sfumature di un personaggio e di riprodurre l'interpretazione di un altro attore nella nostra lingua. Più ci allontaniamo dal percorso originale e meno rendiamo giustizia al film. Ovviamente un cattivo doppiaggio può anche rovinare o stravolgere un film. Se questo accade, abbiamo fallito.[1]
  • In questi anni il doppiaggio è cambiato moltissimo: con l'evolversi della tecnologia si è arrivati a un livello tecnico altissimo, il che però ha aumentato drasticamente la produttività, danneggiando a volte la qualità dei prodotti. Il mio augurio è che si torni a prestare maggiore attenzione e cura al lato artistico di questo affascinante mestiere.[3]
  • L'esperienza di Death Note è stata sicuramente importante per me. Non avevo mai prestato la voce al protagonista di un anime, e sono rimasto subito affascinato dal personaggio di Light. La difficoltà principale di interpretare un ruolo del genere sta nel rendere evidente il distacco netto delle due personalità. [...] Era necessario dunque seguire il più possibile l'originale, cercando di rispettare il suo modo calmo di parlare, quasi monocorde, senza però risultare vuoti o inespressivi.[4]
  • La morte di Cory [Monteith] ha sconvolto un po' tutti noi di Glee. Appena ho letto la notizia ho sperato che fosse uno scherzo. In questi anni non ho avuto modo di conoscerlo personalmente, ma ero comunque molto legato a lui. È inevitabile affezionarsi a un attore a cui presti la voce per anni ogni settimana.[3]
  • Per fare il doppiaggio ci vuole molta tecnica. Questa sicuramente si impara con esercizio e con pazienza. Alla base di tutto però ci deve essere una predisposizione, un talento... in definitiva bisogna essere attori. Non è essenziale avere una bella voce, l’importante è saper recitare. Ci si può avvicinare al doppiaggio facilmente se si hanno queste qualità.[5]
  • ["Tra i tanti complimenti che hai ricevuto quale ti ha colpito di più?"] Quando mi hanno detto che esistono due tipi di interpreti, quelli sensibili e quelli intelligenti. Tu sei molto fortunato perché fai parte di entrambe le categorie.[2]
  • Sentirsi per la prima volta incisi è una grande emozione. Avevo quattro anni quando ho prestato la voce al mio primo personaggio e si trattava di un cartone animato. Ero incuriosito e divertito all'idea di poter dare vita a un carattere attraverso l'uso della mia voce, seguendo le orme di un attore che precedentemente aveva svolto lo stesso ruolo. La prima volta che invece ho sentito la mia voce al cinema avevo nove anni. Quella è stata una sensazione indimenticabile.[3]

Doppiaggio[modifica]

Film[modifica]

Film d'animazione[modifica]

Serie animate[modifica]

Serie televisive[modifica]

Note[modifica]

Altri progetti[modifica]