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La proprietà non è più un furto

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La proprietà non è più un furto

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Titolo originale

La proprietà non è più un furto

Lingua originale italiano
Paese Italia, Francia
Anno 1973
Genere drammatico, grottesco
Regia Elio Petri
Soggetto Elio Petri, Ugo Pirro
Sceneggiatura Elio Petri, Ugo Pirro
Produttore Claudio Mancini
Interpreti e personaggi

La proprietà non è più un furto è un film del 1973 con Flavio Bucci e Ugo Tognazzi, regia di Elio Petri

Io, ragionier Total, non sono diverso da voi, né voi siete diversi da me; siamo uguali nei bisogni, diseguali nel loro soddisfacimento. Io so che non potrò mai avere nulla più di quanto oggi ho, fino alla morte. Ma nessuno di voi potrà avere nulla più di quanto ha. Certamente molti di voi avranno più di me, come tanti hanno meno. E nella lotta legale o illegale per ottenere ciò che non abbiamo molti si ammalano di mali vergognosi. Si riempiono il corpo di piaghe, dentro, e fuori. Tanti altri cadono, muoiono. Vengono esclusi, distrutti, trasformati. Diventano bestie, pietre, alberi morti, vermi. Così nasce l'invidia. E in questa invidia si nasconde l'odio di classe, che è composto in egoismo e quindi reso innocuo. L'egoismo è il sentimento fondamentale della religione della proprietà. Io sento che questa condizione mi sta diventando insopportabile, così come lo sta diventando per molti di voi. (Total)

Citazioni

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Citazioni in ordine temporale.

  • Il denario è pulito. Non olet. E anche se fosse sporco, ti sporchi. Levati i guanti. (Banchiere) [a Total, allergico alle banconote, e proprio perciò costretto ad indossare dei guanti ogni qualvolta le debba maneggiare]
  • Padre: "Rubare, più che un delitto, è un errore." Talleyrand.
    Total: Perché?
    Padre: Perché? Perché "tutto ciò per cui una cosa si può distinguere dall’altra, questa è la proprietà", secondo il Tommaseo. Dunque, se tu rubi confondi le cose tra loro e naturalmente anche i loro proprietari. E un proprietario non va confuso con un non proprietario.
    Total: Quanto c'abbiamo in banca?
    Padre: Quello che meritiamo.
    Total: E allora il coso... il come si chiama... il danaro... è un premio?
    Padre: Sì.
    Total: Ma porco Giuda, è un premio a che cosa? È un premio all’onestà?
    Padre: Forse.
    Total: Allora secondo te siamo dei disonesti, dei ladri. Perché non abbiamo mai avuto 'na lira.
  • Ma che ce farò io con tutto quel denaro che accumulo, dal momento che ormai sono in grado, e da molto tempo, di provvede' a tutti i bisogni della mia vita? Beh, lo utilizzerò per farne altro, altro ancora, milioni, miliardi perché il mio bisogno fondamentale è quello di arricchire. Quando penso ai cassieri de banca, che arrischiano di morire, per difendere er capitale altrui, oppure al fattorino del trambe, che ogni sera immancabilmente consegna l’incasso della giornata. O a quei morti de fame, che accettano passivamente la loro disgrazia nel rispetto della legge difesa dalla proprietà. Embé, allora c’ho proprio il sospetto che in questi nullatenenti, embé, avanzi la pazzia! Aleggi la stronzaggine! Ciò me tranquillizza, perché è su de loro che mi arricchisco. Ma malgrado tutto, io nun so felice. E no, perché anch’io come il danaro, vorrei essere eterno. (Il macellaio)
  • Me sento come 'na cosa. Io so' 'na cosa. Anzi, tante cose: tette, cosce, pancia, bocca. Io so' tanti pezzi, tanti pezzi de 'na cosa, e vivo come se fossi 'n vaso pieno de buchi. M'hanno portato via da casa come se porta 'na scatola de pelati. E mò sto qui, ma se non fossi qui sarei da n'atra parte, in un altro negozio, in un'altra casa, in un altro quartiere... oppure seduta al cinema, come voi altri, ma sempre m'aprirebbero, come ‘n barattolo di pelati, co' n'apriscatole, con un cazzo, oppure anche senza, con le dita. E io rido. Ma perché rido? Rido perché siete come me, ma fate finta de niente. Eppure come me, siete chiusi in un frigorifero, insieme con l’acqua minerale. Gasata! (Anita)
  • Sapore orientale, di lusso proibito, quasi osceno. (Il padre) [mangiando caviale]
  • Numero uno: la roba rubata ha lo stesso sapore dela roba comprata. (Total) [regole dai film]
  • Io, brigadiere di pubblica sicurezza, monto la guardia al livore umano, da vent’anni lavoro per raggiungere l’ordine. Ma ho paura che quest'ordine, quest'armonia in una vita basata sull’inuguaglianza siano naturalmente irraggiungibili. In compenso vengo premiato da inaudite soddisfazioni. Indago, arresto, simulo, plagio, fermo, nego, infierisco, acquisisco, faccio, disfo... e mi approprio di parti più o meno importanti dell’esistenza altrui. Così mi consumo nel pessimismo, e mi consolo nell’egoismo dei miei privilegi. Prima di tutto arrestare chi voglio. Arrestare è bellissimo. (Pirelli)
  • Vede, in questo archivio i criminali sono schedati secondo le loro tendenze religiose e sessuali. Ateo, feticista. Israelita, normale. Credente non praticante, necrofilo. Ateo, sadico, bestemmiatore. Cattolico, ma invertito. Comunista, trotskista e masochista. Ateo, normale. Cattolico, ma svaligia banche vestito da monaca. Cattolico e segretario dell'Azione Cattolica di Rebibbia, strupratore. (Pirelli)
  • Il macellaio: Io faccio circola' danaro, do da mangiare a decine di persone. Questo cortello è na ricchezza per tutti. Anche per lo Stato. Perché io pago le tasse e quindi anche il suo stipendio. Eh, amico mio, se noi mettiamo sullo stesso livello il derubato e il ladro allora dove annamo a fini'? La polizia se può pure dimette'! Ma che ce mettiamo nelle questure, dei supermarket allora?
    Pirelli: Senza di noi il furto non è più furto, diventa diritto, legge, e i ladri rivoluzionari.
  • Tu era meglio che facevi l'impiegato, sei nato schiavo! (Total) [ad Albertone]
  • Ho ceduto: per la prima volta ho rubato anche denaro. Volendo posso spenderlo come voglio. Il denaro rubato è uguale a quello guadagnato col sudore della fronte. È mostruoso, ma è così. Per eliminare il crimine è cambiata la legge. La proprietà più che un furto è una malattia. Essere o avere. Io vorrei essere e avere. Ma so che è impossibile. È questa la malattia (Total)
  • Il padre: Non sei ladro, non sei onesto... Ma che sei?
    Total: Boh.
  • Viva il marxismo-mandrakismo. (Total)

Mio figlio era come un padre per me. (Il padre)

Altri progetti

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