Le cinque chiavi del terrore

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Le cinque chiavi del terrore

Immagine Die Todeskarten des Dr. Schreck Logo.png.
Titolo originale

Dr. Terror's House of Horrors

Lingua originale inglese
Paese Regno Unito
Anno 1965
Genere horror
Regia Freddie Francis
Sceneggiatura Milton Subotsky
Produttore Milton Subotsky
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Le cinque chiavi del terrore, film britannico del 1965 con Peter Cushing e Christopher Lee, regia di Freddie Francis.

Frasi[modifica]

  • Il mestiere del mago è quello di far credere e d'indovinare ciò che già sa. (Frank Martin)
  • C'è una sola cosa di cui ogni essere vivente ha il terrore: il fuoco. Se non riusciremo a distruggerla col fuoco, sarà la fine del mondo. (Hopkins)
  • In città non c'era posto per due dottori... e due vampiri. (Dott. Blake)

Dialoghi[modifica]

  • Biff Bailey [guardando i tarocchi caduti dalla valigia del Dott. Choc]: Ma che strano mazzo di carte avete. Come si gioca il poker con queste?
    Frank Martin: Sono le carte delle streghe.
    Dott. Sandor Choc: Siete pratico di magia?
    Frank Martin: Ho avuto occasione di vedere queste carte una volta.
    Jim Dawson [leggendo il biglietto da visita del Dott. Choc]: "Il Dott. Choc, scienze metafisiche".
    Dott. Sandor Choc: Scienze che indagono i misteriosi confini della natura e spirito.
    Frank Martin: E sciocchezze!
    Jim Dawson: "Choc" è uno strano nome davvero. Non l'ho mai sentito, come nome, naturalmente.
    Dott. Sandor Choc: I miei interessi scientifici si addicono a quel nome. "Choc" è una parola che ormai tutti conoscono nel mondo, vero? Tuttavia, c'è sempre qualcuno che non vuole comprenderla.
    Biff Bailey: E potreste spiegarla con queste?
    Dott. Sandor Choc: Queste sono delle chiavi, sì.
    Jim Dawson: Chiavi?
    Bill Rogers: Che chiavi?
    Dott. Sandor Choc: Le chiavi del terrore. Queste carte contengono il brivido della vita tradotto in immagini che parlano dalla profondità del tempo, e che a volte riescono a scrutare nel futuro.
    Jim Dawson: Allora è un cartomante?
    Dott. Sandor Choc: In un certo senso.
    Jim Dawson: In che senso?
    Dott. Sandor Choc: Nel senso che in ognuno di noi c'è un doppio destino: uno naturale, e uno soprannaturale. Le carte sono influenzate esclusivamente dal soprannaturale. E per questo non si può parlare di futuro o di passato.
    Jim Dawson: Che cos'è il soprannaturale?
    Dott. Sandor Choc: Tutto ciò che non cade sotto i nostri sensi. Terrificante, misterioso. Ma può anche trasformarsi nel corso della vita di chiunque di noi in un fatto concreto. Queste carte possono preavvertircene. Esse sono le chiavi del terrore.
  • Franklyn Martin: Astrologi, spiritisti, cartomanti, una massa di ciarlatani pazzi! Dovrebbero essere banditi dalla società come pericoli sociali.
    Biff Bailey: Non ne sono convinto. Una volta, una zingara mi disse che mi avrebbero fatto un regalo, e in quel momento passava un piccione.
  • Jerry Drake: Ogni stadio di evoluzione, ogni mutazione rappresenta una fase nella lotta del regno vegetale per sopravvivere. Immaginiamo che una pianta progredisca di un altro passo. Quale sarebbe la mutazione che le darebbe la facoltà, la possibilità di difendersi? Attraverso un vero e proprio ragionamento, una forma di pensiero.
    Hopkins: Una pianta così conquisterebbe il mondo.
  • Biff Bailey [mentre è nelle Indie occidentali]: Accidenti, quei ritmi sono proprio di sangue indiano, eh?
    Sammy Coin: Di sangue indiano?! Siete matti? Gli indiani non hanno mai messo piede su queste isole.
    Biff Bailey: E di che razza sono allora?
    Sammy Coin: Bo', qualche europeo e qualche africano si sono mischiati e hanno fatto il capolavoro.
  • Stregone: Che è questo?
    Biff Bailey: Stavo sentendo la vostra musica e così ho scritto qualcosa.
    Stregone: Hai osato scrivere la sacra musica del grande dio Dambala!
    Biff Bailey: Sarebbe un successo! Farebbe un patrimonio! E se voi me lo permettete, noi possiamo fare metà e metà.
    Stregone: Appartiene al dio Dambala, nessuno l'ha mai profanata da secoli!
    Biff Bailey: Ah, molto bene! Se è così vecchia, è di dominio pubblico.
  • Frank Martin [mentre osserva un'opera d'arte]: Notevole! Veramente notevole! Infatti, non credo che non si debba notare un'atrocità del genere. Atrocità è la parola esatta. Che altro c'è da vedere? Non c'è che dire. Risultato di assoluta incompetenza, anche se il pittore è Eric Landor.
    Eric Landor: Non apprezzate il mio lavoro, Sig. Martin?
    Frank Martin: Ah, il grand'uomo in persona!
    Eric Landor: Mi domando perché veniate immancabilmente a tutte le mie mostre se il mio lavoro non vi piace.
    Frank Martin: Solo il dovere mi spinge a farlo. Il mio pubblico attende la mia parola sull'arte, e pertanto devo pronunciarla, sia che l'artista in oggetto sia un genio o un ciarlatano.
    Eric Landor: E, naturalmente, vi considerate in grado di giudicare.
    Frank Martin: Non credo che questa mia capacità sia stata mai messa in dubbio.
    Eric Landor: In questo caso, non comprendo perché non mi abbiate mai fatto la carità di un vostro consiglio.
    Frank Martin: Mio caro amico, l'unico consiglio che io potrei darvi sarebbe cambiate mestiere.
    Eric Landor: Oh, una cosa duretta per un uomo che ha nella pittura lo scopo della vita e che ha raccolto dei successi.
    Frank Martin: Successi?! Se discutiamo l'aspetto commerciale non ho nulla da dire, ma io credevo che si parlasse d'arte. Guardate questo "capolavoro", per esempio. Secondo voi, che cosa dovrebbe dire? Non è altro che un grande intruglio di pennellate, mancante di qualsiasi forma, di senso artistico e di significato.
    Eric Landor: Ma non deve significare qualcosa. L'osservatore deve dargli il suo significato in una forma di comunione tra il suo intimo e l'opera d'arte. Di conseguenza, ognuno gli vedrà una cosa diversa.
    Frank Martin: In altre parole, voi non fate niente.
    Eric Landor: Per coloro che non hanno occhi.
    Frank Martin: Per quanto mi riguarda, i miei occhi vedono molto quando c'è qualcosa da vedere.

Citazioni su Le cinque chiavi del terrore[modifica]

  • Freddie Francis, specialista del genere, ci regala un «classico» dell'horror letto in chiave straniata e metafisica, ancora oggi «gemma» da non perdere per i veri appassionati. (Dario Argento)
  • In questo film l'insieme è superiore alla somma dei singoli elementi e anche se le storie non sono di prima qualità, il risultato rimane un piccolo classico grazie all'abilità di Freddie Francis nel dargli un'anima misteriosa e ricca di atmosfera. (Rudy Salvagnini)

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