Le regole dell'attrazione
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Le regole dell'attrazione
Titolo originale |
The rules of attraction |
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Lingua originale | tedesco e inglese |
Paese | USA, Germania |
Anno | 2002 |
Genere | commedia, drammatico, sentimentale |
Regia | Roger Avary |
Soggetto | Bret Easton Ellis (romanzo) |
Sceneggiatura | Roger Avary |
Produttore | Roger Avary |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Le regole dell'attrazione, film del 2002, regia di Roger Avary e tratto dall'omonimo romanzo di Bret Easton Ellis.
Voci Fuori Campo
[modifica]- A volte non credo alle cazzate che mi escono dalla bocca. Mentre parlo di qualcosa penso ad altro e intanto mi guardo intorno. La bocca mi fa uscire pensieri dalla testa, li scioglie sulla lingua come fossero zuccherini. Immagino cose che non ho mai visto e tutto quello che avrebbe potuto esserci. (Paul)
- La fortuna non c'entra niente. È tutto scritto, predestinato. Non puoi impedire al tempo di passare, né costringere gli oceani a sommergere il Mondo o la Luna a precipitare sulla Terra. Tre mesi dopo Handsome Dunce ebbe una storia con un mio amico, nel giro di un anno era un frocio totale e diceva di me ch'ero impotente. La fortuna non c'entra niente. (Paul dopo assere stato scaraventato fuori dalla stanza di Handsome)
- Mi invade un grande torpore mentre dimentico il passato e guardo con impazienza al futuro. Faccio finta di essere un vampiro. Veramente non fingo, perché è quello che sono: un vampiro emotivo. Ormai sono convinto, i vampiri esistono e io sono nato così. Mi nutro delle emozioni degli altri. Stanotte sono alla ricerca della mia preda. (Sean)
- Valuto le varie possibilità. Me ne vado, torno nella mia stanza, suono la chitarra, mi masturbo con un sito porno su internet, vado a letto. Oppure potrei sbronzarmi con Dikie e Killivan e quell'altro scemo di L.A. Oppure potrei portarla al Carousel per un caffé e lasciarla lì con il conto. Oppure me la potrei portare in stanza, farmi una bella canna e scoparla. (Sean, riferendosi a una biondina conosciuta al The end of the world party)
- [Viaggio in Europa di Victor]
Ho preso un volo per Londra, sono atterrato a Heathrow. Taxi fino al centro. Non credere a quello che dicono: gli ostelli sono brutti. Io sto al Home House, l'Hotel più bello del mondo. Ho chiamato un'amica che vende Hashish, ma non c'era. Ho conosciuto due inglesi che mi hanno portato a Camden Street. Vado al Virgin Mega Store, compro dei CD. Poi parlo con delle ragazze dai capelli rosa. Volevo scopare, ma si è messo a piovere e sono tornato al Lown Mouse. Ministry of Sound è chiuso, vado a Rend Follows, serata gay. Io e l'unica ragzza etero ci agitiamo in pista. Prendiamo un taxi fino all'hotel, la spoglio, le succhio gli alluci e scopiamo. Ho conosciuto il più grande DJ del mondo, Paul Oakenfold, non ho visto il cambio della guardia, ho scritto una cartolina a mia madre ma non l'ho spedita. Ho comprato stimolanti da un italiano che voleva vendermi una bicicletta rubata. Ho fumato del pessimo Hashish, ho visto la Tate Gallery e il Big Ben. Mangio strano cibo inglese, piove molto, è tutto caro. Ho voglia di roba buona e me ne vado ad Amsterdam.
Gli olandesi parlano inglese per fortuna. Vado nel distretto a luci rosse, vado a un porno-show. Visito il museo del porno, fumo ottimo Hashish. Conosco un'attrice televisiva olandese, beviamo al bar Absinthe. Musei stupendi, Van Gogh e Vermeer li adoro. Ho camminato, ho mangiato tantissimi dolci, ho comprato della coca e nel distretto a luci rosse ho incontrato una bionda con le tette grosse che mi ricordava Lara. Le ho dato 100 fiorini, me l'ha tirato fuori e mi ha fatto venire tra le tette. Abbiamo parlato dell'AIDS e della sua vita e del suo magnaccia marocchino. Mi sveglia un ubriacone che canta, sono le otto di mattina e fa un caldo boia. Faccio finta di pattinare su ghiaccio mentre uno suona il sax. Scambio canzoni con una neozelandese, poi prendo un treno per Parigi.
Ho camminato per gli Champs Elysées, sono salito sulla Tour Eiffel. Con il metrò ho girato dappertutto. A una festa di modelle ho rimorchiato una rumena che si chiamava Karina, me l'ha succhiato a Marriott, Champs Elysées. Abbiamo giocato a biliardo e siamo andati a fare shopping, forse mi ha attaccato la mononucleosi. Ho guidato la Ferrari di un membro della famiglia reale saudita. Ho rimorchiato una modella olandese vicino al Louvre e per poco non venivo investito davanti all'Arco di Trionfo.
Il DJ m'invita a Dublino, prendo un volo dell'Air Lingus. Dublino è vivace. Oakenfold mi fa mettere dei dischi. Le ragazze Irlandesi sono piccole. Scambio succhiotti con una ubriaca che mi ha palpato i muscoli e mi ha chiamato 'Signor L.A.'. Si spogna nel bagno. Rubo della birra scura così buona che mi viene duro.
Volo a Barcellona, mi piace. Ma ci sono troppi studenti americani ciccioni. Mi sono fatto un acido davanti alla Sagrada Familia, che sballo. Vado al museo Gaudi-Dali, ma l'acido era finito e non me lo sono goduto. Una certa Candy mi chiama al cellulare, le faccio sentire le campane di Santa Cruz: bella città, ma con poche ragazze.
Così sono andato in Svizzera, dove ironicamente nessuno sapeva l'ora. Ho preso l'espresso dei ghiacciai, meraviglioso. Non ho mai visto niente di simile.
Col treno vado in Italia e finisco a Venezia, dove incontro una bomba sexy che parla inglese meglio di me. Campa con 5 dollari al giorno. Abbiamo comprato delle maschere. Crede che io sia ricco perché una notte le mio hotel costa più di quanto lei spende per tutto il viaggio. Pago sempre io. La mollo e conosco una coppia che forse vuole un menage a trois. Si offrono di portarmi in macchina fino a Roma. Accetto. Restiamo bloccati nel traffico per ore. La moglie è un po' strana e lui perde le staffe. È come un film di Polanski. Ci fermiamo a Firenze, vedo una splendida cupola. Scoppia una bomba e perdo i due coniugi. Meglio così. Finisco a Roma, fa caldo. È come Los Angeles, ma con le rovine. Ho visto il Vaticano: due ore di fila per la Cappella Sistina, che dopo il restauro sembra finta. Incontro due ragazze, vorrei convincerle a baciarsi mentre io le guardo, invece gli compro un gelato. Nella palestra dell'hotel incontro uno di Camden. Sostiene di conoscermi, ma lo lascio perdere, è un finocchio. Faccio una scorreggia e mi smerdo nelle mutande. Ritorno in stanza, mi masturbo e mi viene un dolore all'inguine. Quella notte sogno una bella ragaza, mi chiede se mi piace, rispondo che puzza di pesce. Strano sogno. Mi sveglio abbastanza riposato, mi masturbo sotto la doccia ed esco.
Torno a Londra e vado a Piccadilly Circus, scambio la camicia con una dell'alta società di Cambridge: la sua era firmata Gainesville, ma mia Chanel. Fa la ragazza per bene, ma si vede ch'è una troia. Non guarda i miei addominali, ma lo vorrebbe fare. Il giorno dopo mi faccio un acido e mi perdo nella metro. Incontro una ragazza carina che mi permette di masturbarmi su di lei, purché non le sporchi il soprabito. Ci facciamo una canna mentre ascoltiamo Michael Jackson. Il giorno dopo mi sveglio con un grosso bernoccolo in testa per essermi agitato nel sonno. Prendo la mia roba, salgo su un aereo e torno negli Stati Uniti. Non so più chi sono, mi sento il fantasma di uno sconosciuto.
Frasi
[modifica]- Tu hai capito di che film parlo, vero? È stato erroneamente etichettato come 'un film di Tarantino', anche se nei titoli lui compariva solo come produttore. (Studente di cinematografia) [riferendosi a Killing Zoe]
- Credo che la mia vita manchi di slancio positivo, sapete? È come se tutto si muovesse talmente in fretta che il tempo sembra fermarsi. (Paul)
Dialoghi
[modifica]- [Primo (e unico, escludendo il litigio finale) dialogo fra Sean e Lauren, dal quale Sean intuisce l'identità della ragazza delle lettere]
Lauren: Ciao!
Sean: Ciao. Sei qui per la lezione?
Lauren: Sì, volevo seguire il seminario sugli effetti dell'autopsia, ma è stato cancellato.
Sean: Tipico.
Lauren: Non ti ho mai visto qui!
Sean: È la prima volta che vengo, ma non ho indovinato la giornata.
Lauren: Già, hai sbagliato i tempi.
Sean: Il sabato fa schifo. Non mi va di sopportare questa merda, lascio il corso!
[Lauren ride]
Lauren: Sì, anch'io!
Sean: Davvero?
Lauren: A-ah.. Voglio cambiare la materia principale.
Sean: Con cosa?
Lauren: Non lo so ancora. La tua qual è?
Sean: Non me lo ricordo!!
[Lauren ride ancora]
Lauren: Ti chiami Sean Bateman, giusto?
Sean: Giusto. E tu ti chiami Lauren.
Lauren: Sì. Mi hai venduto l'erba l'anno scorso, era buona!
Sean: Tu stai con Paul Danton, vero?
Lauren: Sì..È finita. Fammi vedere gli occhi!
[Lauren toglie a Sean gli occhiali da sole. Entrambi sorridono.]
Sean: Rock and Roll!
Lauren: Caso mai ci vediamo sabato prossimo alla festa. Ti saluto Sean!
- [Lara e Lauren nella loro stanza]
Lara: Ok, facciamo un po' di matematica. Se il preservativo è sicuro al 98% e lui se ne mette due sei sicura al 196%. Percentuale di gran lunga superiore di quella che offre la pillola!
Lauren: Non credo funzioni così, Lara!! L'astinenza è l'unica cosa sicura.
- [Paul e Lauren, dopo il "The End of the World Party"]
Paul: Come stai, signorina Hynde?
Lauren: Sto bene. E tu come stai, signor Danton?
Paul: Bene.
[Paul si alza, Lauren gli offre una sigaretta ed entrambi escono verso il cortile innevato]
Paul: Gli piaci davvero.
Lauren: Grandioso.
Paul: Senti. Erano tue le lettere nella sua cassetta?
Lauren: Quale cassetta?
Paul: Non erano tue le lettere che trovava? Viola. Lettere d'amore.
Lauren: Non ho mai messo lettere nella sua cassetta.
Paul: Davvero?
Lauren: Hai sbagliato persona. Non ero io.
Paul: Chissà chi era!
Lauren: Non ha nessuna importanza. Non per uno come lui. Non per gente come noi.
Lettere per Sean
[modifica]Nel film si fa intendere che le lettere ricevute da Sean siano ben più di tre, ma queste sono quelle di cui lo spettatore conosce il contenuto:
- Prima Lettera:
Preso. Sei mio per il resto della giornata, della settimana, del mese, dell'anno, della vita. Hai capito chi sono? Io credo di sì.
A volte mentre butti lo sguardo tra la folla sento che i tuoi occhi scuri e appassionati si fermano su di me. Perché hai paura di dirmi quello che provi?
Voglio gemere, fremere, accostarmi a te, baciarti in bocca e dirti 'ti amo ti amo ti amo ti amo' mentre ti spoglio.
Il desiderio di te mi tormenta. Ho voglia di uccidere tutte quelle che frequenti. Ti piacciono davvero le ragazze serie, noiose e ingenue o ci vai solo per sesso?
I semi dell'amore hanno attecchito e se noi non bruceremo insieme io brucerò da sola.
- Seconda Lettera:
È la serata buona. È la serata buona. È la serata buona. È la serata buona. È la serata buona. È la serata... [Voce di Sean a sfumare]
- Ultima Lettera:
Ti ho scritto quest'ultima lettera perché so che non ti avrò mai.
Sono rimasta in un angolo a guardarti, mentre te ne andavi con lei. È così indegna di te. Probabilmente l'hai fatto per farmi del male. Sai, ha funzionato. Sto molto male e credo non ci sia più niente da fare.
Non troverai mai più lettere scritte da me.
[La ragazza si uccide]
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