Luigi Gui
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Luigi Gui (1914 – 2010), partigiano e politico italiano.
Citazioni di Luigi Gui
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- [Sulla riforma dell'esame di maturità] Sono già stati proposti suggerimenti per rendere meglio edotti gli esaminatori della personalità dei singoli candidati e della loro precedente carriera scolastica: il che è sempre stato opportuno ma è ormai indispensabile.[1]
- Per Moro occorre andare oltre le emozioni, oltre anche ai quesiti non ancora risolti delle modalità della sua prigionia, del suo sacrificio e delle motivazioni dei suoi assassini, e cercare di continuare ad approfondire l'attualità della sua eredità politica.[2]
Intervista di Francesco Santini, La Stampa, 7 settembre 1973.
- [Sulla possibile diffusione delle epidemie nel territorio italiano] Da un censimento che avevo fatto preparare in agosto ho visto che le scorte di vaccino, anche se insufficienti, erano presenti in Lombardia, in Liguria, in Piemonte, a Torino in particolare. Qualche cosa avevano anche in Emilia e in Toscana. Nelle altre regioni: niente, niente di niente.
- È il ministro a rispondere del dicastero. Deve essere inflessibile e severo con i suoi, ma deve presentarsi lui, non altri, all'opinione pubblica, alle critiche.
- [Sulla nascita delle Regioni] L'importante è che nelle realtà delle Regioni non si rifletta, ancora una volta, l'antico dualismo Nord-Sud, Settentrione industrializzato, Meridione povero, in ritardo.
- [Sull'epidemia di colera a Napoli] L'infezione è arrivata quando le strutture non erano ancora a punto. A Napoli l'avvio è stato faticoso; la città è stata messa a dura prova, ma ha risposto bene, con coraggio.
- Lo spettro del tifo e dell'epatite virale affligge l'Italia e soltanto una decisa ristrutturazione igienico-sanitaria può debellarlo.
- [Sulla riforma sanitaria regionale] Una grossa fetta di quattrini è stata trasferita agli enti locali, che debbono provvedere autonomamente a risolvere quei problemi che le competenze, chiare e definite, gli assegnano.
Intervista di Lamberto Furno, La Stampa, 18 dicembre 1974.
- Gli orientamenti molto liberali devono essere misurati con queste circostanze straordinarie di recrudescenza della criminalità e della violenza.
- Le trame eversive, più ampie e pericolose, sono di marca fascista.
- Mi paiono necessarie modifiche legislative, per esempio nel regime della libertà provvisoria che, da istituto con finalità rispettabili, sta traducendosi di fatto e contro ogni intenzione in strumento per rimettere in circolazione responsabili di gesti criminali.
- Si potrebbe istituire, forse, il poliziotto di strada nelle grandi città o distaccamenti di quartiere, molto utili.
- [Sui componenti delle neonate Brigate Rosse] Sono di estrazione di sinistra ed inseguono con lucidità una loro utopia con atti criminali e non sembrano provocatori, in questo senso. Che poi, altri utilizzino il loro nome per altre azioni, può anche essere.
Citazioni su Luigi Gui
[modifica]- Il partito era squassato dal primo grande scandalo della politica italiana, quello della Lockheed. Vi erano rimasti impigliati un socialdemocratico, Mario Tanassi gia ministro della difesa, e due democristiani, Mariano Rumor e Luigi Gui. Uno scandalo, mondiale per la verità, che travolse la corona olandese e anche il primo ministro del Giappone. (Giancarlo Santalmassi)
Note
[modifica]- ↑ Dall'intervista all'Europeo, citato in Il ministro Gui parla dei lavoratori studenti, La Stampa, 13 agosto 1966.
- ↑ Da un articolo su Prospettive del mondo, citato in La dc ricorda Moro (ucciso 5 anni fa), La Stampa, 9 maggio 1983.