Mamma, ho riperso l'aereo: mi sono smarrito a New York

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Mamma, ho riperso l'aereo – Mi sono smarrito a New York

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Titolo originale

Home Alone 2: Lost in New York

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti
Anno 1992
Genere commedia
Regia Chris Columbus
Sceneggiatura John Hughes
Produttore John Hughes
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Mamma, ho riperso l'aereo – Mi sono smarrito a New York, film statunitense del 1992 con Macaulay Culkin, regia di Chris Columbus.

Frasi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • [A Fuller, sottraendogli la soda] Ehi, piano con i beveraggi! I pannolini sono in valigia! (Frank McCallister)
  • Quando capitate da queste parti, godetevi un soggiorno degno di un re! Provate l'esperienza del Plaza Hotel, l'albergo più eccitante di New York! Per prenotazioni telefonate al numero 1-800-65321! [spot pubblicitario del Plaza Hotel di New York]
  • C'è lo zio Frank che si fa la doccia. Ha detto che se entro là dentro e lo vedo nudo mi si blocca la crescita e non sarò mai un uomo. Non capisco il perché. (Kevin McCallister)
  • [Rivolto al nipote Kevin] Fuori di qui, piccolo ficcanaso pervertito, o te le suono di santa ragione! [Kevin se la svigna] Ah, sei proprio un mito, Frankie! (Frank McCallister)
  • [La famiglia si è svegliata in ritardo, come nel film precedente, in coro] Anche questa volta! Aaaah! (Kate e Peter McCallister)
  • [Rattristito] Oh, no... La mia famiglia è in Florida, e io a New York... [sorridendo] La mia famiglia è in Florida, e io... a New York! (Kevin McCallister)
  • [Dopo aver infilato la mano con un guanto ricoperto di nastro adesivo nel secchiello delle offerte] Ora ci daranno un altro soprannome: i ladri del nastro isolante! Eh? (Marv Merchants)
  • [Al telefono, con voce rallentata per darle un tono più adulto] Salve, sono Peter McCallister senior. Vorrei prenotare una stanza, prego. Con un letto molto grande, un televisore e uno di quei piccoli frigoriferi che si aprono con la chiave. Carta di credito? Ma certo! (Kevin McCallister)
  • No, non credo che Kevin sappia usare una carta di credito. (Kate McCallister)
  • [Guardando terrorizzato il film fittizio Angels with Even Filthier Souls] Guarda che sta dicendo una balla! (Kevin McCallister)
  • [Rivolto a Kevin] Ah, andata e ritorno per Miami! Che c'è, hai sbagliato aereo, moccioso? (Marv Merchants)
  • Si può scherzare con un sacco di cose, ma non si può scherzare con i bambini malati. (Kevin McCallister)
  • [Rivolto a Kate che vuole andare in giro di sera a cercare Kevin] Signora, ci sono centinaia di malintenzionati là fuori, armati fino ai... [Kate lo schiaffeggia] Si copra bene, perché si gela in strada... [piagnucola dispiaciuto] (Hector)
  • [Dopo che Kevin li fotografa nel tentativo di svaligiare il negozio di giocattoli] Ero pettinato, Harry? (Marv Merchants)
  • [Prima di rompere la vetrina con un sasso, insieme al messaggio del signor Duncan] Ci siamo. Comincia la battaglia. Un altro Natale in trincea... (Kevin McCallister)
  • [Maledicendo Kevin] Boia, farabutto, mascalzone, pisciasotto! Io ti ammazzo! (Harry Lime)
  • [Dopo tutte le torture che ha subito] Comincio ad arrabbiarmi sul serio. [starnutisce] (Marv Merchants)
  • [Prendendo in giro Marv] Un bambino riesce sempre a cavarsela. (Kevin McCallister)
  • [Rivolto a Kevin] Spero che i tuoi ti regalino una lapide per Natale! (Marv Merchants)
  • [A Harry] Era il rumore di una cassetta per gli attrezzi che rotolava giù per la scale! [Harry e Marv mettono il loro nasi schiacciati] (Marv Merchants)
  • [Rivolto a Kevin] Avrai anche vinto la battaglia, caccola, ma la guerra l'hai persa! (Marv Merchants)
  • [Rivolta a Harry e Marv che tentano di uccidere Kevin con una pistola] Lasciatelo andare! Kevin, scappa! (Signora dei piccioni)
  • Finiremo sui giornali, Harry! Ci pensi? Diventeremo famosi! (Marv Merchants)
  • Caro signor Duncan, ho rotto la sua vetrina per catturare quei mascalzoni. Mi dispiace. È assicurato? Se non lo è, le manderò un po' di soldi. Ammesso che torni a Chicago. Buon Natale, Kevin McCallister. P.s. Grazie per le tortorelle. (Lettera legata al sasso di Kevin McCallister)

Dialoghi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Buzz McCallister: Signore e signori della giuria, vorrei chiedere scusa alla mia famiglia per tutto il disagio che le ho procurato.
    Kevin McCallister: Come?!
    Buzz McCallister: Il mio è stato uno scherzo infantile, nonché inopportuno.
    Frank McCallister: Infantile o no, è stato maledettamente divertente! [lui e Fuller ridono]
    Buzz McCallister: E vorrei chiedere scusa anche a mio fratello. Kevin, ti chiedo scusa.
    Kate McCallister: Ah, Buzz, sei stato molto carino. [applausi da parte di tutta la famiglia] Kevin, non hai niente da dire?
    [Tutti guardano male Kevin]
    Buzz McCallister [sussurrando a Kevin]: Ti ho fregato, brutto piantagrane!
    Kevin McCallister: Io non chiedo scusa! L'ho fatto perché Buzz mi ha umiliato! E siccome lui la fa sempre franca, l'ho voluto punire! Me ne infischio se il vostro viaggio idiota in Florida sarà un fiasco! Quando mai si va a passare il Natale ai Tropici?! È pazzesco!
    Kate McCallister: Kevin!
    Peter McCallister: Kevin, esci di qui e stanotte dormirai in soffitta!
    Fuller: Sì, con me. [beve un sorso di soda]
    Kevin McCallister: Sono abituato agli incubi.
    Frank: Vedi di non rovinarmi il viaggio, piccolo intrigante! Tuo padre ci ha speso un bel po' di soldi!
    Kevin McCallister [sarcastico]: No, cercherò di non rovinarti il divertimento, signor Scroccone! [se ne va, e i suoi parenti rimangono stupiti]
    Buzz McCallister: Quello ha le pigne nel cervello!
  • Kevin McCallister: [riferito a Buzz] Mi ha chiamato "piantagrane" e poi non voleva scusarsi, ha solo recitato la commedia!
    Kate McCallister: D'accordo, allora perché non resti quassù a meditarci sopra? Quando sarai disposto a fare le scuse a Buzz e al resto della famiglia potrai riscendere.
    Kevin McCallister: Io non chiederò mai scusa a Buzz! Preferirei baciare la tavoletta del water!
    Kate McCallister: Allora resterai quassù fino a domattina!
    Kevin McCallister: Bene! Tanto non voglio scendere! Non mi fido di nessuno in questa famiglia! E sai una cosa? Se avessi dei soldi miei andrei in vacanza per conto mio, da solo, senza nessuno di voi! Così potrei divertirmi come voglio io!
    Kate McCallister: L'anno scorso sei stato esaudito. Non si sa mai.
    Kevin McCallister: Lo spero tanto!
  • Kate McCallister [distribuendo ai familiari i biglietti del volo per Miami nel pullmino dell'American Airlines]: 8, 9, 10, 11, 12, 13...[non vede Kevin nel pullmino] Dov'è Kevin?!
    Kevin McCallister: 14. È meglio che lo tenga io il mio biglietto, sareste anche capaci di mollarmi!
  • Peter McCallister: Che ti succede, tesoro?
    Kate McCallister: La solita sensazione.
    Peter McCallister: Abbiamo dimenticato qualcosa?
    Kate McCallister: No. Questa volta non credo, ma... Ho quella sensazione...
    Peter McCallister: Brutti ricordi, tutto qui. Abbiamo fatto tutto. Abbiamo portato tutto. Abbiamo portato tutti. Non c'è nulla di cui preoccuparsi.
    Kate McCallister: Sì... Sì, hai ragione.
    Peter McCallister: Eh... Non c'è nulla di cui preoccuparsi.
  • [La famiglia McCallister si passa i bagagli al nastro nell'area arrivi dell'International Airport di Miami]
    Peter McCallister: E questa è di Kevin, dalla a Kevin.
    Kate McCallister: Da' questa a... [Frank si rifiuta, perciò bassa il borsone a alla zia Leslie] Da' questa a Kevin.
    Leslie McCallister: Dai questa a Kevin.
    Tracy McCallister: Dai questa a Kevin.
    Linnie McCallister: Kevin.
    Buzz McCallister: Dai questa a Kevin.
    Rod McCallister: Dalla a Kevin.
    Sondra McCallister: Dai questa a Kevin.
    Megan McCallister: Dalla a Kevin.
    Jeff McCallister: Dai questa a Kevin.
    Brooke McCallister: Dai questa a Kevin.
    Fuller: Tieni, Kevin. [si gira, ma anziché Kevin vede due anziani signori, allora passa nuovamente il bagaglio a chi ha di fianco] Kevin non c'è.
    Brooke McCallister: Kevin non c'è.
    Jeff McCallister: Kevin non c'è.
    Megan McCallister: Kevin non c'è.
    Sondra McCallister: Kevin non c'è.
    Rod McCallister: Kevin non c'è.
    Linnie McCallister: Kevin non c'è.
    Tracy McCallister: Kevin non c'è.
    Leslie McCallister: Kevin non c'è.
    Kate McCallister [sovrappensiero]: Ok... Kevin non c'è.
    Peter McCallister [scioccato]: Cosa?!
    Kate McCallister: Ahahah! [poi si rende conto di aver smarrito Kevin un'altra volta] Kevin! [sviene]
  • Kate McCallister: [lasciare Kevin da solo] Sta diventando una specie di tradizione nei viaggi della famiglia McCallister.
    Peter McCallister: Sembrerà strano, ma i bagagli non li perdiamo mai! [ridono]
  • [Harry e Marv, fuggiti di galera, si sono nascosti all'interno di un furgone che trasporta del pesce]
    Harry: Senti questo odore?
    Marv: Sì!
    Harry: Sai cos'è?
    Marv: Pesce!
    Harry: È libertà!
    Marv: No, è pesce!
    Harry: È liberta! Libertà e soldi!
    Marv: Ok, ok, è libertà!
    Harry: Usciamo di qui prima che qualcuno ci veda.
    Marv [borbottando tra sé]: È pesce!
  • Harry: Una gran bella trovata: evadere dal carcere per rubare 14 cents a un Babbo Natale.
    Marv: Tutto fa brodo!
  • [Entrando nel Plaza Hotel]
    Kevin McCallister: Mi scusi, la portineria?
    Passante:[1] In fondo al corridoio, a sinistra.
    Kevin McCallister: Grazie.
  • Cedrick: Sa, Herbert Hoover una volta ha dormito a questo piano.
    Kevin McCallister: Quello degli aspirapolvere?
    Cedrick: No, il... il presidente!
  • Cedrick: Tutto bene, signore? La temperatura della stanza è ok?
    Kevin McCallister: Tutto ok.
    Cedrick: Mh. Bene. Eh... [fa un gesto con la mano per chiedere la mancia]
    Kevin McCallister: Oh, mi scusi. [gli dà una gomma da masticare] Se ne vuole ancora non faccia complimenti.
    Cedrick: Grazie.
  • Cameriere [mentre gli serve il gelato]: Due cucchiai, signore?
    Kevin McCallister: Due? Faccia tre. Non devo guidare. Grazie.
  • [Il film fittizio Angels with Even Filthier Souls, sequel di Angels with Filthy Souls da Mamma, ho perso l'aereo]
    Gangster Johnny: Resta dove sei!
    Donna del gangster: Sono io, Johnny!
    Gangster Johnny: Lo sapevo che eri tu! Ti fiuto fin da quando esci dall'ascensore!
    Donna del gangster: Questo mi lusinga Johnny, ma sono tre giorni che non ci vediamo.
    Gangster Johnny: Eri qui anche ieri sera! Prova a negarlo!
    Donna del gangster: No, io cantavo al Blue Monkey ieri sera.
    Gangster Johnny: Tu eri qui e ti sbaciucchiavi con mio fratello!
    Donna del gangster: Questa è una menzogna, Johnny! Non è vero!
    Gangster Johnny: Non m'incanti, sai? Tu ti sbaciucchi con tutti quelli che ti capitano! Snuffy, Al, Leo, Little Moe... Sì, proprio lui, lo zoppo! Cheeks, Boney Bob, Cliff... E potrei continuare all'infinito, baby!
    Donna del gangster: Non hai capito niente di me!
    Gangster Johnny: E va bene. Io forse ti credo. Ma il mio mitra no!
    Donna del gangster: Johnny! Sei l'unico anatroccolo nel mio stagno!
    Gangster Johnny: Mettiti in ginocchio di fronte a me e dimmi che mi ami!
    Donna del gangster: Baby, andrei sulla Luna per te!
    Gangster Johnny: Non basta, devi essere più convincente!
    Donna del gangster: Se il mio cuore fosse un oceano, Lindy dovrebbe pilotare due aerei per attraversarlo!
    Gangster Johnny: Mh, forse sono un po' rimbambito, ma stavolta mi hai convinto! Ecco perché ti lascerò andare. Conterò molto lentamente fino a 3, per darti il tempo di portare la tua lurida, bugiarda, spregevole carcassa fuori da questa stanza! 1, 2... [ridendo maleficamente spara col mitra, uccidendo la donna] 3! Buon Natale, maledetto animale! [spara dei colpi] E felice anno nuovo! [spara un altro colpo]
  • Harry: Quali sono i negozi che alla vigilia di Natale hanno contanti a palate che a nessuno viene in mente di rubare?
    Marv: I negozi di dolciumi!
    Harry: I dolci costano solo pochi centesimi, Marv! Ecco, che cosa avevo in mente... Giocattoli!
    Marv: Sei geniale, Harry, che forza!
    Harry: Si! Chi è così stupido da svaligiare un negozio di giocattoli la vigilia di Natale?
    Marv: Ci siamo noi, Harry!
  • E. F. Duncan: Vedi quest'albero? Per mostrarti che apprezziamo la tua generosità ti permetto di scegliere uno degli oggetti che vedi su quest'albero e di portartelo a casa.
    Kevin McCallister: Gratis?
    E. F. Duncan: Certo. E... Posso darti un consiglio?
    Kevin McCallister: Certo.
    E. F. Duncan: Allora prendi una tortorella.
    Kevin McCallister: Posso prenderne due?
    E. F. Duncan: Certo, due tortorelle. Ora ti dico cosa devi fare: una la terrai tu e l'altra la darai a una persona molto, molto speciale. Vedi, le tortore sono il simbolo dell'amicizia e dell'amore. Così finché ognuno di voi avrà la sua tortorella resterete amici per la vita.
    Kevin McCallister: Wow! Questo non lo sapevo. Credevo che fosse solo nella canzone.
    E. F. Duncan: Infatti. È proprio per questa ragione che la canzone lo dice.[2]
  • Signora dei piccioni: Io non sono sempre stata così, sai?
    Kevin McCallister: Ah, sì? E prima com'era?
    Signora dei piccioni: Avevo un lavoro, una casa... Avevo una famiglia...
    Kevin McCallister: Aveva dei bambini?
    Signora dei piccioni: No... Come li avrei voluti... Ma l'uomo che amavo non volle più saperne di me e mi spezzò il cuore. E dopo, ogni volta che un uomo diceva di amarmi, non gli credevo e scappavo. Non mi fidavo più di loro.
    Kevin McCallister: Non si offenda, ma questa mi sembra una cosa piuttosto stupida.
    Signora dei piccioni: Avevo paura che mi si spezzasse di nuovo il cuore. Vedi, ogni tanto ti fidi di qualcuno e poi quando le cose finiscono si dimenticano di te.
    Kevin McCallister: Forse sono troppo occupati e forse si dimenticano di ricordarsi di lei, tutto qui. Non credo che la gente voglia dimenticare, succede e basta. Mio nonno dice che se non avessi la testa avvitata la dimenticherei subito sull'autobus.
    Signora dei piccioni: Sento che se mi fidassi di qualcuno il cuore mi si spezzerebbe di nuovo.
    Kevin McCallister: Sì, posso capirla. Una volta avevo un bel paio di pattini a rotelle e pensavo che li avessi messi li avrei rotti, così li ho tenuti nella scatola e sa cos'è successo?
    Signora dei piccioni: No.
    Kevin McCallister: I piedi sono cresciuti e non li ho mai messi fuori dal parco. Li ho messi solo un paio di volte in camera mia.
    Signora dei piccioni: Il cuore e i sentimenti di una persona non sono pattini a rotelle!
    Kevin McCallister: Io non sono del suo parere. Se uno il cuore non lo usa, che differenza fa se si rompe? Se uno se lo tiene per sé, forse fa la stessa fine dei miei pattini a rotelle, e quando uno si decide a usarli è troppo tardi. Bisogna correre il rischio, non c'è niente da perdere.
    Signora dei piccioni: C'è un po' di verità in questo.
    Kevin McCallister: Lo credo anch'io. Forse il suo cuore è spezzato, ma ce l'ha ancora. Se non lo avesse più non sarebbe così gentile.
  • Gangster Johnny [in tv]: Resta dove sei!
    Hector: Sono il concierge, signore.
    Gangster Johnny [in tv]: Lo sapevo che eri tu! Ti fiuto fin da quando esci dall'ascensore! [Hector, perplesso, si da un'annusata] Eri qui anche ieri sera! prova a negarlo!
    Hector: Ehm... Sì, signore. Ero... qui.
    Gangster Johnny [in tv]: Tu eri qui e ti sbaciucchiavi con mio fratello!
    Hector [risatina isterica]: Io temo che si sbagli, signore.
    Gangster Johnny [in tv]: Non m'incanti, sai? Tu ti sbaciucchi con tutti quelli che ti capitano! Snuffy, Al, Leo, Little Moe… Sì proprio lui, lo zoppo! Cheeks, Boney Bob, Cliff... e potrei continuare all'infinito, baby!
    Cliff: No! Non è vero!
    Hector: Ehm... sono davvero desolato signore, ma... temo che lei si sbagli. Noi stiamo cercando un ragazzino!
    Gangster Johnny [in tv]: E va bene. Io forse ti credo. Ma il mio mitra no! Mettiti in ginocchio di fronte a me e dimmi che mi ami!
    Hector: Va bene... in ginocchio... ah, ci mancava anche questa. Io ti amo!
    Gangster Johnny [in tv]: Non basta, devi essere più convincente!
    Hector: Ah... insieme.
    Tutti: Io ti amo!
    Gangster Johnny [in tv]: Forse sono un po' rimbambito, ma stavolta mi hai convinto! Ecco perché ti lascerò andare.
    Cedrick: Oh, meno male.
    Gangster Johnny [in tv]: Conterò molto lentamente fino a 3, per darti il tempo di portare la tua lurida, bugiarda, spregevole carcassa fuori da questa stanza! [Hector e suoi colleghi cominciano scappare via terrorizzati] 1, 2... [in tv si sentono gli spari del mitra, e la risata diabolica del Gangster Johnny mentre le persone dell'albergo lo guardano preoccupati] 3! Buon Natale, maledetto animale! [spara dei colpi] E felice anno nuovo! [spara un altro colpo]
    Hector [rivolto alle persone dell'albergo]: Restate nelle vostre stanze! Questa è un'emergenza! C'è in giro un cliente pazzo armato di mitra!
  • Kate McCallister: Ma che hotel è questo, che permette a un bambino di alloggiare da solo?!
    Signora Stone: Il bimbo ha raccontato una storia molto convincente!
    Kate McCallister: Che razza di idioti lavorano in questo albergo?!
    Signora Stone: I migliori di New York! [Hector e Cedrick sorridono orgogliosamente]
  • [Mentre svaligiano le casse del Duncan's Toy Chest]
    Harry Lime: Buon Natale, Harry!
    Marv Merchants: Felice anno nuovo, Marv!
  • [Marv e Harry stanno scendendo da una fune]
    Marv Merchants: Harry, cos'è quest'odore, acqua di colonia?
    Harry Lime: Non è acqua di colonia! È kerosene! È sulla fune.
    Marv Merchants: Chissà perché l'avranno bagnata col kerosene!
    [Kevin, già sceso dalla fune, accende un fiammifero per incendiare la fune]
    Kevin McCallister: Buon Natale!
  • [Davanti ai poliziotti dopo che hanno messo loro le manette]
    Marv Merchants: Siamo rimasti senza! È stata sua l'idea di chiuderci nel negozio per rubare i soldi destinati ai bambini!
    Harry Lime [gli dà un calcio, nel maglione di Marv esce fuori un altro dei piccioni]: Sta' zitto, Marv! Hai il diritto di non parlare, lo sai!
    Marv Merchants: È un po' nervoso. Sa, siamo evasi dalla prigione qualche giorno fa.
    Harry Lime [gli dà un altro calcio]: Sta' zitto, ho detto! Cretino!
  • Kevin McCallister [pregando davanti all'albero di natale vicino al Rockefeller Center]: So di non meritare il Natale anche se ho fatto una buona azione. Non voglio nessun regalo. Invece, voglio rimangiarmi tutte le cose cattive che ho detto alla mia famiglia. Anche se loro non si rimangiano quelle che hanno detto a me. Non mi importa. Li amo tutti. Incluso Buzz. Se non è possibile poterli vedere tutti, mi basterebbe la mamma. E finché vivrò non desidererò nient'altro. Voglio solo rivedere la mamma. So che questa sera non sarà possibile, ma promettimi che potrò rivederla, prima o poi. Quando vuoi tu. Anche se per una volta sola e per un paio di minuti. Voglio solo chiederle scusa.
    Kate McCallister: Kevin!
    Kevin McCallister: Mamma...? Cavolo, sei stato un razzo!
  • Fuller: Ehi, per la miseria! È mattina! È la mattina di Natale!
    Kevin McCallister: Fuller, non farti troppe illusioni.
    Fuller: Eh?
    Kevin McCallister: Non credo che Babbo Natale capiti negli alberghi.
    Fuller: Ma sei scemo? Lui è onnipresente! Va dappertutto!
  • Kevin McCallister: Buon Natale!
    Signora dei piccioni: Kevin, Buon Natale!
    Kevin McCallister: Ho una cosa per lei.
    Signora dei piccioni: Che cos'è?
    Kevin McCallister: È una tortorella. Una per me, una per lei. Finché avremo una tortorella per uno saremo amici per la pelle.
    Signora dei piccioni: Oh, Kevin... Grazie.
    Kevin McCallister: Non la dimenticherò mai. Lo giuro. [si abbracciano]

Explicit[modifica]

Cedrick: Il conto del servizio in camera del signor McCallister. Buon Natale signore. [fa il gesto per chiedere la mancia]
Buzz McCallister: Ah. [Buzz gli da in mano la gomma che stava masticando]
Cedrick: Un vizio di famiglia. Già. [se ne va]
Buzz McCallister [leggendo il conto del servizio in camera dei McCallister]: Un Natale indimenticabile. [chiamando Peter] Papàààà!
Peter McCallister: Kevin! Hai speso 967 dollari di servizio in camera?! [Kevin torna in fretta e furia in albergo]

Note[modifica]

  1. Interpretato da Donald Trump, proprietario a quel tempo proprio del Plaza Hotel.
  2. Il dialogo si riferisce alla canzone natalizia Twelve Days of Christmas. «On the twelfth day of Christmas, my true love sent to me [...] Two turtle doves.»

Altri progetti[modifica]