Marino Moretti

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Marino Moretti

Marino Moretti (1885 – 1979), poeta, scrittore e drammaturgo italiano.

Citazioni di Marino Moretti[modifica]

  • Ha smesso il lutto. Un vestina chiara. | Beethoven, terza pagina. Un sorriso | nell'ombra. S'è levata d'improvviso | con quel sorriso nella bocca amara. || Ha sonato di nuovo. La sua testa | ferma fra le candele. "Non dovete | cedere." Sguardo. "Pallide, inquiete | mani..." E la mano che più soffre è questa. (da Poesie scritte col lapis, La maestra di piano)
  • Il pontefice appare alla finestra | da cui pende l'arazzo con le chiavi. | Così alto, distante, | dopo i canti e la messa, | con la sua voce stessa, | ma un po' arrocata dall'altoparlante, | dice: "La scena fugace del tempo", | e fa un gesto più vivo. (da La finestra, in L'ultima estate, Mondadori, Milano, 1969, pp. 192-193, vv. 14-21)
  • Molti dei nostri affermano, anche in giornali non comunisti, che le persecuzioni contro gli ebrei in Russia sono una sacrosanta difesa contro i tradimenti del nazionalismo sionista. (da Dopo Buchenwald, in Racconti scelti, Mondadori, Milano, 1967, p. 261)
  • Ora erano penetrati in me certi bacilli che diremo dell'ignoranza, della volgarità, della liberalità, della democrazia sciamannata; ed è forse perciò, se non anche per il ricordo del più infelice e tetro de' miei congiunti, ch'io dovevo poi preferire nella vita la gente indotta, la cara superstizione. (da Il tempo felice: ricordi d'infanzia e d'altre stagioni, Treves, Milano, 1929, p. 46)
  • Quando l'anima è stanca e troppo sola | il cuor non basta a farle compagnia, | si tornerrebbe discoli per via, | si tornerebbe scolaretti a scuola. (da Poesie scritte col lapis, La signora Lalla)
  • Rammenti la domenica di qualche anno fa quando s'era insieme a Roma, in Piazza San Pietro, e vedemmo apparire il Papa alla finestra? A me fece una grande impressione, specie quando disse una frase molto bella: "la scena fugace del tempo" che non dimenticai e ripetei due o tre anni dopo in una poesia intitolata "La finestra".[1]
  • S'alzan gli accenti sonori | delle più gaie canzoni | dai verdi rossi festoni | e dagl'intrepidi cuori. || E s'ode insieme una schiera | di donne cantilenare | nel breve cielo che pare | un cielo di primavera. (da Sentimento, Vendemmia, Edizioni Sandron)
  • Tra le letture di questi giorni (pochine e sbandate) ci sono stati i tre libri di Italo Calvino; interessante scrittore che scrive nervosamente bene senza far prosa d'arte, comunista ma non arido e senza lo stupido ottimismo dei comunisti. (da Marino Moretti-Bonaventura Tecchi. Carteggio 1929-1968, Edizioni di storia e letteratura, Roma, 2009, p. 125)
  • Tu [Prezzolini] e Papini avete insegnato tante cose in mezzo secolo e negli ultimi tempi ancor più che nei primi: tutta Italia dovrebbe esservene grata. (citato in Marino Moretti, Giuseppe Prezzolini, Carteggio. 1920-1977, a cura di Michele Ferrario, Ed. di Storia e Letteratura, 1995)
  • Via, non farmi dire che gli uomini sanno tutto e non sanno niente, mentre le donne non sanno niente e sanno tutto. (da Racconti scelti, p. 102)

Incipit di alcune opere[modifica]

Anna degli elefanti[modifica]

Quella era la prima bambina che a quattro o cinque anni non chiedesse nemmeno la pupa. Sua madre ne fu rattristata. Era come se le riscontrasse un difetto di natura, un'irregolarità di costituzione, un'anomalia fisica e, peggio ancora, morale, perché, insomma, la bambina non aveva istinti materni.

Il libro dei sorprendenti vent'anni[modifica]

Avevamo sbagliato strada.
Mia madre se ne accorse subito, nel senso che non mi diede subito torto, e disse forte e con vero coraggio e risolutezza: – Cambiamo.-
Il padre, come sempre, capì e non capì. Cambiar di città? Anche. Non deve cominciare a vedere un po' di mondo un ragazzo?
Fu molto bello quando insistetti, con l'aria di battermi, per barattare il ginnasio con la Scuola di Recitazione.

Né bella né brutta[modifica]

Oggi sposi.

– Sissignore.
L'assessore anziano ha sorriso. Tutti hanno sorriso. Giannetta, con le guance accese, un po' intimidita, è adorabile.
– No, cara, – dice l'assessore anziano in tono paterno, alto, diritto, con la fascia tricolore che gli fa parer più modesto in quella cerimonia il vestito di tutti i giorni, – no, cara, non si dice sissignore. Si dice . Aspetta: io ripeto la domanda.
Ripete la domanda. Giannetta ha le lacrime agli occhi.
– Sì, – mormora con le lacrime agli occhi.
– Piange? – chiede la zia Giulia, ch'è la madrina. – Davvero piange?
– Cara, cara! – esclamano le signore che affollano, anzi riempiono il «gabinetto del sindaco» che non è una sala. – Piange perché ha sbagliato come quando era a scuola!

Il Santo poeta[modifica]

Il santo poeta è da molti secoli nella memoria degli uomini e la sua poesia è ormai nella natura stessa. Poiché Francesco d'Assisi non è un santo che si veneri solo nelle chiese da sacerdoti e da fedeli; è il poeta che noi sentiamo e adoriamo dinanzi a tutte le cose belle. Quando il nostro amore vuol consacrargli un altare, noi pensiamo ai fiori dei campi, agli uccelli dell'aria, allo sfondo azzurro del cielo.

Citazioni su Marino Moretti[modifica]

  • A Marino Moretti | dalla finestra da lui celebrata | in riconoscente e riverente saluto | una consolatrice benedizione. Paulus VI. (Paolo VI)
  • È ancora da studiare la storia intima di Moretti fin'oggi reclutato sotto troppe e incostanti bandiere. Lo si è ingiustamente confinato nel limbo del crepuscolarismo e c'è voluto un Pancrazi perché quella deformante valutazione critica soccombesse; lo si è detto poeta della insufficienza della volontà, della non-resistenza al male: e ancora prima analista ed esperto chirurgo di anime, non so più se dostojewskiano o proustiano; e poi, col maturare dell'opera e la più varia struttura e configurazione dei personaggi, le tentazioni crebbero per un Moretti essenzialmente cristiano. (Enrico Panunzio)
  • L'abitudine alla vita semplice, ordinata, frugale e solitaria gli ha dato una misura di saggezza sufficiente per non invidiare quelli che vanno di fretta. Li guarda correre, poi guarda sé: un po' d'ironia, molta malinconia... e ne nascono questi tratti sagaci e vivi che pungono, incidono qualche volta a segno, ma non offendono. Il non conformismo è il fondo della sua natura e la gente crede invece il contrario. (Francesco Casnati)
  • Nomina tranquillamente la morte (il che era ritenuto villano e impudico dagli imbecilli intellettuali); si intrattiene affabilmente col becchino del suo paese; conversa ogni domenica col cappellano del cimitero e risponde alle formule per la benedizione dell'acqua. (Francesco Casnati)
  • Ostinato e solitario, mite e tetragono, incapace di mercanteggiare i soccorsi mondani delle ideologie e delle retoriche. (Geno Pampaloni)

Note[modifica]

  1. Citato in Carteggio Moretti-Palazzeschi vol. IV, 1963-1974, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma, 2001, p. 386.

Bibliografia[modifica]

  • Marino Moretti, Poesie scritte col lapis, Ricciardi, Napoli 1910.
  • Marino Moretti, Anna degli elefanti, Mondadori, Cles 1976.
  • Marino Moretti, Né bella né brutta, Fratelli Treves, Editori 1921.
  • Marino Moretti, Il libro dei sorprendenti vent'anni: (Via Laura), A. Mondadori, 1944.
  • Marino Moretti, Il Santo poeta; citato in Dante Leonardi, Spighe d'oro, Remo Sandron Editore 1924.
  • Marino Moretti, Racconti scelti, Mondadori, 1967.

Film[modifica]

Altri progetti[modifica]