Matteo Piantedosi

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Matteo Piantedosi nel 2022

Matteo Piantedosi (1963 – vivente), prefetto, funzionario e politico italiano.

Citazioni di Matteo Piantedosi[modifica]

  • [Sulla questione degli immigrati] La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo le vita dei propri figli.[1]

Migranti, Piantedosi: in settimana un Comitato per la sicurezza con le agenzie di intelligence

italiaoggi.it, 26 ottobre 2022.

  • Sulle politiche per i migranti non intendo abbandonarmi alla rassegnazione. Ho voluto battere un colpo per riaffermare un principio: la responsabilità degli Stati di bandiera di una nave. Ero vicecapo di gabinetto ai tempi di Maroni e fummo condannati dalla Corte di Strasburgo per illecito respingimento. Il famoso caso Hirsi. L'intera sentenza ruotava attorno al principio che se un migrante sale su una nave in acque internazionali, tutto il resto è responsabilità del Paese di bandiera. Questo principio vale solo per l'Italia e non per Germania e Norvegia?
  • [Gli sbarchi] non dipendono solo dalle Ong. Però è anche vero, pur se negano, che queste navi umanitarie sono un fattore di attrazione per i migranti, il cosiddetto "pull factor". In Europa lo sanno tutti; se ne parlava apertamente quando andavo alle riunioni di Bruxelles da vicecapo della polizia.
  • Fin tanto che quei poverini sono sulle navi, tutti si commuovono. Appena a terra, guardano tutti da un'altra parte. Ho visto a Roma gente che era sbarcata 2-3-4 anni fa, ha fatto richiesta di asilo, e adesso sta gettata in strada senza speranza. Chi parla di integrazione, di ruolo dei Comuni e dello Stato, non sa di che parla. Come? Chi? Con quali soldi?. Nella discussione si tende a contrapporre gli aspetti umanitari con il governo dei flussi e il rispetto delle regole: in realtà, le due cose si fondono.

Interventi alla Camera dei Deputati[modifica]

Dall'intervento alla seduta del 16 novembre 2022

Resoconto stenografico dell'Assemblea Seduta n. 10 di mercoledì 16 novembre 2022

  • [Sulle decisioni del Governo Meloni in termini di immigrazione in Italia] Atti e scelte alla base dei quali vi è una priorità assoluta: la tutela della dignità umana e della persona.
  • [Sull'immigrazione in Italia] L'Italia conosce bene il significato di dignità, non più solo valore fondamentale, ma anche parametro di condotta dei cittadini e per chiunque eserciti un potere pubblico. Ne conosce bene il significato soprattutto questo Governo, che lo intende come dovere delle istituzioni di assicurare condizioni di vita adeguate e, appunto, dignitose a tutti, a chi è accolto e a chi accoglie.
  • [Sull'immigrazione] Si tratta - come ha affermato il Presidente Meloni nelle dichiarazioni programmatiche del Governo - di una di quelle sfide epocali che non possono essere affrontate dai singoli Stati e sulle quali è arrivato il tempo che l'Unione europea sviluppi una grande politica per le migrazioni.
  • [Sull'immigrazione in Italia] L'azione del Governo su questo è e resterà, sempre, ispirata a umanità e fermezza. Non abbiamo nessuna intenzione di venir meno ai doveri di accoglienza e solidarietà nei confronti di persone in fuga da guerre e persecuzioni. Al contempo, affermiamo con determinazione il principio che in Italia non si entra illegalmente e che la selezione di ingresso in Italia non la fanno i trafficanti di esseri umani.
  • [Sull'immigrazione in Italia] [...] la sostenibilità dell'accoglienza si misura anche in termini di impatto sulla sicurezza delle nostre comunità.
  • [Sull'immigrazione in Italia] [...] la maggior parte delle persone che giungono in Italia è spinta da motivazioni di carattere economico e, quindi, non ha titolo a rimanere sul territorio nazionale.
  • [Sull'immigrazione in Italia] [...] l'Italia ha adottato una linea di azione ispirata a criteri di salvaguardia della vita umana, intervenendo anche in situazioni che andavano molto al di là dei suoi obblighi di diritto del mare ed europeo.
  • Sulla base delle più recenti analisi degli scenari di rischio periodicamente elaborati da Frontex, emerge che la presenza degli assetti navali delle ONG in prossimità delle coste libiche continua a rappresentare un fattore di attrazione, lo dice Frontex; il cosiddetto pool factor, secondo Frontex, va riferito sia ai migranti, che si sentono rassicurati dalla presenza in mare di tali assetti, sia alle organizzazioni criminali dedite al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, le quali plasmano il loro modus operandi in rapporto alla presenza di assetti ONG nell'area, e questa constatazione prescinde dalle intenzioni umanitarie che muovono le ONG.
  • [...] l'Italia ha sempre sottolineato la necessità che gli arrivi dei migranti conseguenti ad intervento di recupero in mare non possano pesare sui soli Paesi che rappresentano la frontiera esterna dell'Europa e che geograficamente sono più esposti ai flussi.
  • [...] gli stessi Stati che esortano l'Italia ad accollarsi gli oneri dell'accoglienza sono tra i fautori più intransigenti, in sede europea, del contrasto ai cosiddetti movimenti secondari e tra i principali oppositori al mutamento del regime di asilo di Dublino [...]
  • L'Italia è favorevole a un piano complessivo di sostegno e sviluppo del Nordafrica, che coniughi le misure per la crescita con quelle per la sicurezza e il contrasto al traffico di esseri umani e che, soprattutto, sia condizionato a una maggiore collaborazione per la prevenzione delle partenze e per l'attuazione dei rimpatri.
  • L'Italia non è venuta mai meno - e certo non lo farà con questo Governo - alle sue tradizioni di solidarietà e di accoglienza. Bisogna, però, riconoscere, senza ipocrisia, che l'accoglienza ha un limite invalicabile nella capacità dello Stato di ingresso di assicurare percorsi di integrazione concreti ed efficaci e in questo senso il controllo dei flussi migratori è condizione indispensabile per coniugare sicurezza, legalità e coesione sociale.

Citazioni su Matteo Piantedosi[modifica]

  • [Sull'immigrazione in Italia] Guardi, Ministro, lei ha fatto considerazioni su quelle navi, considerandole come luoghi sicuri. Le lancio una sfida costruttiva: la prossima volta faccia una cosa, si metta vestiti sportivi, esca dal suo ufficio e vada a visitare una di quelle navi, vada a vedere una di quelle navi con sopra centinaia di persone provate fisicamente e psicologicamente che scappano da un Lager, che hanno rischiato di annegare in mare, che sono state salvate da una nave, quando rischiavano di annegare, e che, per giorni, a causa del fatto che non viene assegnato a quella nave un porto, sono costrette a vivere - centinaia di persone - schiacciate in condizioni inaccettabili.
    Le guardi negli occhi, provi a dormire con loro; io l'ho fatto e, come me, altri colleghi che, in quei giorni, sono stati lì a presidiare e poi torni qua e ci dica se quello è considerabile un luogo sicuro. (Matteo Orfini)
  • [Durante il dibattito alla Camera sull'immigrazione in Italia] Le devo dire che per me è una grande tristezza vederla ridotta a fare il megafono e il replicante di Salvini, soprattutto in questo indegno spettacolo che avete messo in scena. (Roberto Giachetti)
  • [Sull'immigrazione in Italia] Lei ha giurato sulla Costituzione, come i suoi colleghi, e in quella Carta costituzionale non c'è nulla nella lettera e nello spirito della Costituzione che autorizzi un Ministro a definire alcuni esseri umani un carico residuale. (Matteo Orfini)

Note[modifica]

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