Mustafa Kemal Atatürk

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Mustafa Kemal Atatürk

Mustafa Kemal Atatürk (1881 – 1938), generale e politico turco, fondatore della Repubblica della Turchia.

Citazioni di Mustafa Kemal Atatürk[modifica]

  • Esiste un solo potere. Esso è la sovranità nazionale. Esiste una sola autorità. Essa è la presenza, la coscienza e il cuore della nazione.[1]
  • [Battaglia di Gallipoli] Io non mi aspetto che voi attacchiate. Io vi ordino di morire. E nel tempo che passerà prima di morire, altre truppe ed altri comandanti verranno avanti e prenderanno il nostro posto.[2]
  • La sovranità appartiene incondizionatamente al popolo.
Egemenlik kayıtsız ve şartsız milletindir.[3]
  • Non vi è problema che la mente non possa gestire.
Akıl ve mantığın halledemeyeceği mesele yoktur.[4]
  • Tutto ciò che vediamo in questo mondo è opera delle donne.
Dünya yüzünde gördüğümüz her şey kadının eseridir.[5]

Citazioni su Mustafa Kemal Atatürk[modifica]

  • Ataturk (che probabilmente era un ateo convinto) poteva accreditarsi da sé come laico proprio perché aveva sconfitto ignominiosamente tre invasori cristiani. Eppure, per decenni, gli stati occidentali hanno febbrilmente cercato un altro Mustafa Kemal, qualcuno in grado di dare la scossa alla modernizzazione d'una comunità musulmana in suo nome. Per un po', pensarono che il modello avrebbe potuto essere Gamal Abd el-Nasser. Poi c'era lo Scià d'Iran. Hanno persino preso in considerazione personaggi come Saddam Hussein, Zulfiqar Ali Bhutto e altri personaggi che vivranno nell'infamia. Ma nessuno si è mai avvicinato ad Ataturk per autorità e autenticità. Durante il suo regno, fu abolito il grande califfato, e l'antico regime del celestiale e del sublime fu ridotto a un sogno per il quale solo pochi visionari ascetici e settaristi dimostrarono un vero interesse. Fino a tempi recenti, la Turchia moderna mostrava tutti i segni di evolversi in uno stato capitalista standard nella periferia europea. (Christopher Hitchens)
  • In effetti, Kemal Atatürk nel mondo islamico era assurto a mito; il suo nome era noto a tutti come quello di un condottiero che voleva liberare e ricostruire il suo paese. (Anwar al-Sadat)
  • [Sul genocidio armeno] Kemal Atatürk non fu personalmente coinvolto nella vicenda, ma i «giovani turchi», a cui egli apparteneva, avevano importanti responsabilità di governo. E anche questo spiega perché la Turchia d'oggi non voglia ammettere le colpe di ieri. (Sergio Romano)
  • Una rivoluzione kemalista è possibile solo in paesi come la Turchia, la Persia, l'Afghanistan, dove non vi è o quasi non vi è un proletariato industriale, e dove non vi è una possente rivoluzione agraria contadina. La rivoluzione kemalista è una rivoluzione dello strato superiore, una rivoluzione della borghesia commerciale nazionale, sorta nella lotta contro gli imperialisti stranieri e diretta, in sostanza, nel suo ulteriore sviluppo contro i contadini e gli operai, contro le possibilità stesse di una rivoluzione agraria. (Stalin)

Note[modifica]

  1. Citato in AA.VV., Il libro della politica, traduzione di Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 249. ISBN 9788858019429
  2. Gallipoli, 25 aprile 1915. Citato in Edward J. Erickson, Ordered to die. A history of the Ottoman Army in the First World War, pag. XV.
  3. (TR) Atatürk'ün Söylev ve Demeçleri, Cilt II, s. 58.  Fonte non chiara; sistemare secondo gli standard Fonte non chiara; sistemare secondo gli standard
  4. (TR) Prof. Dr. Utkan Kocatürk, Atatürk, Kültür ve Turizm Bakanlığı Yayınları, s. 136.  Fonte non chiara; sistemare secondo gli standard Fonte non chiara; sistemare secondo gli standard
  5. (TR) Afet İnan, Tarih boyunca Türk Kadının Hak ve Görevleri, Millı̂ Eğitim Basımevi, s. 159.  Fonte non chiara; sistemare secondo gli standard Fonte non chiara; sistemare secondo gli standard

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