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National Basketball Association

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Citazioni sulla National Basket Association.

  • Ama gli specialisti. Da noi un cestista deve fare di più. (Antonio Bulgheroni)
  • [Sul consigliare un giovane giocatore italiano a giocare nella Nba] Come potrei negargli un sogno? Io là avrei portato anche solo le borse. (Antonio Bulgheroni)
  • Ho cominciato a giocare nell'NBA quando avevo diciotto anni. La gente non immagina la pressione che c'è in questo ambiente, quando si è così giovani, tanto più che non devi soltanto scendere in campo ed essere il migliore, ma anche farti carico del brand, con tutte le responsabilità che comporta. E devi anche portarti il peso del tuo Paese d'origine [...]. Ci sono tante persone di cui devi preoccuparti. (Giannīs Antetokounmpo)
  • I ragazzi grandi non piangono: se vogliono farlo devono almeno chiudersi nella toilette perché nessuno li veda. Questa è la Nba: non c'è posto per i bambini. (Phil Jackson)
  • Il 50% della vita nella NBA è sesso. L'altro 50% è denaro. (Dennis Rodman)
  • La NBA ha saputo creare attrativa negli anni, superando in un percorso molto lungo la concorrenza degli altri sport importanti negli Stati Uniti come football e baseball: ha saputo valorizzare i giocatori franchigia creandone dei personaggi, spettacolarizzare i suoi principali tratti entrando anche nella cultura popolare, permettendo così espansione e aumento di popolarità per la Lega. Si tratta di un modello difficilmente ripetibile, in Europa non c'è questa cultura, in generale nello sport e in particolare nel basket. (Luca Banchi)
  • [Nel 2010] Nella Nba di oggi, meno fisica e con queste regole, andrei in lunetta spesso e potrei segnare 100 punti in una partita. (Michael Jordan)
  • Oggi l'Nba non mi piace, c'è troppo divismo e culto dei singoli super atleti. Il vero basket è rimasto quello di "squadra" praticato nei college dove peraltro è nato questo sport nel 1891. (Valerio Bianchini)
  • Paradossalmente, la NBA viene da molti indicata come la morte della democrazia e della solidarietà, magari proprio da quelli che dividono i diritti TV in proporzioni variabili in base al livello delle squadre che compongono un campionato. Le franchigie NBA invece dividono tutto in parti uguali, ma non certo per paternalismo, o senso della giustizia. È semplicemente una questione di efficienza, perché un sistema cooperativo è sempre più efficiente in termini economici di uno che non lo è. Trovo bizzarro pensare che debba o possa essere io (o anche qualche altro supposto esperto) a spiegare agli imprenditori che gestiscono le società sportive multimilionarie come si fa a fare soldi, semmai saranno loro che lo insegnano a me. Il problema è però che questi imprenditori mi sembra si ostinino a perseguire obiettivi individuali, mentre dovrebbero accettare di cedere una parte del loro potere per permettere una gestione sistemica di un settore che porterebbe incredibili benefici economici per tutti gli attori coinvolti. I proprietari delle franchigie NBA (tra l'altro mediamente più ricchi di quelli delle squadre di calcio europee) hanno deciso di trovare un terreno comune per un certo tipo di accordi che, alla resa dei conti, mi pare abbiano funzionato benino. Lo hanno fatto per convergenza di interessi, non per spirito solidaristico, democratico o civile. (Flavio Tranquillo)
  • Se la cocaina fosse elio, tutta la Nba volerebbe. (Art Rust)

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