Polifemo
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Polifemo, ciclope della mitologia greca.
Citazioni su Polifemo
[modifica]- Ma Nettun freme d'implacabil ira | contra l'eroe, che l'occhio unico estinse | al divo Polifemo, il più gagliardo | d'infra i Ciclopi tutti. (Zeus: Odissea)
- Mostro orrendo, difforme e smisurato, | che avea come una grotta oscura in fronte | in vece d'occhio, e per bastone un pino, | onde i passi fermava. (Enea: Publio Virgilio Marone, Eneide)
- Qui capitai | con esso Ulisse; e qui, mentr'ei fuggia | con gli altri suoi questo crudele ospizio, | per téma abbandonommi e per oblio | ne l'antro del ciclopo. È questo un antro | opaco, immenso, che macello è sempre | d'umana carne, onde ancor sempre intriso | è di sanie e di sangue, ed è 'l ciclopo | un mostro spaventoso, un che col capo | tocca le stelle (o Dio, leva di terra | una tal peste), ch'a mirarlo solo, | solo a parlarne orror sento ed angoscia. | Pascesi de le viscere e del sangue | de la misera gente; ed io l'ho visto | con gli occhi miei nel suo speco rovescio | stender le branche, e due presi de' nostri, | rotargli a cerco, e sbattergli, e schizzarne | infra quei tufi le midolle e gli ossi. (Achemenide: Publio Virgilio Marone, Eneide)
- Quivi abitava un mostro feroce, che i greggi pasceva, | solo, in disparte da tutti, perché non andava con gli altri, | ma se ne stava da solo, né avea pure idea di giustizia. | Era, a vederlo, un portento tremendo: ché già non sembrava | uomo che cibi pane, ma picco tutto irto di selve, | che sopra tutti gli altri si levi in un giogo di monti. (Odissea)
- "Tu chiedi il mio nome glorioso, Ciclope; io te lo dirò, ma tu dammi il dono che mi hai promesso. Nessuno è il mio nome, Nessuno mi chiamano padre e madre e tutti gli altri compagni".
Così dissi e mi rispose quell'uomo dal cuore crudele:
"Per ultimo io mangerò Nessuno, dopo i compagni, li altri li mangerò prima. Questo è il mio dono ospitale". (Ulisse: Odissea)