Racconto

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Gasparo Gozzi, Novellette e racconti, 1841

Citazioni sul racconto.

  • Chiunque abbia diligenza, carta e tempo sufficienti è in grado di scrivere un racconto breve – un racconto scadente, voglio dire; ma non tutti possono aspirare a scrivere un romanzo, sia pure scadente. È la lunghezza che ammazza. (Robert Louis Stevenson)
  • Dopo aver scritto un racconto ero sempre vuoto e triste e felice insieme, come se avessi fatto l'amore. (Ernest Hemingway)
  • E fin qui, per quanto riguarda l'inizio del racconto, non v'è nulla di nuovo (poiché ogni storia, passata o futura, che narri di un giovane potrebbe cominciare alla stessa maniera). (Neil Gaiman)
  • I racconti sono come le pallottole di un cecchino. Rapidi e sconvolgenti. In un racconto io posso trasformare il bene in male e il male in peggio e, cosa ancora più divertente, quelli veramente buoni in veramente cattivi. (Jeffery Deaver)
  • La crudeltà fa parte del racconto: il racconto è libero e non ha remore. (Giulio Questi)
  • Raccontare è umano e dà luogo all'umano, alla memoria, alla partecipazione, alla comprensione. (Christa Wolf)
  • Raccontare una storia è come fare sesso. Viene naturale a tutti. Alcuni lo sanno fare meglio di altri.
    S'impara con l'esperienza ma, fondamentalmente, è un istinto umano universale. (David Mamet)
  • Sarebbe bello durare quanto i racconti che abbiamo ascoltato e che raccontiamo. Ma loro dureranno più di noi. (Stefano Benni)
  • Tento di raccontare qualcosa, ma subito ammutolisco e mi accorgo di non avere detto ancora niente. Una sostanza meravigliosamente lucente che non riesce a fluire rimane dentro di me e si fa beffe delle parole. (Elias Canetti)
  • Un racconto è tutt'altra cosa. Un racconto è come un bacio veloce, nel buio, ricevuto da uno sconosciuto. Naturalmente non è la stessa cosa di una relazione o un matrimonio, ma un bacio può essere dolcissimo, e nell'intrinseca brevità del gesto risiede la sua speciale attrazione. (Stephen King)

Italo Calvino[modifica]

  • Chi comanda al racconto non è la voce: è l'orecchio.
  • Insomma, gli era presa quella smania di chi racconta storie e non sa mai se sono più belle quelle che gli sono veramente accadute e che a rievocarle riportano con sé tutto un mare d'ore passate, di sentimenti minuti, tedii, felicità, incertezze, vanaglorie, nausee di sé, oppure quelle che ci s'inventa, in cui si taglia giù di grosso, e tutto appare facile, ma poi più si svaria più ci s'accorge che si torna a parlare delle cose che s'è avuto o capito in realtà vivendo.
  • Lei crede che ogni storia debba avere un principio e una fine? Anticamente un racconto aveva solo due modi per finire: passate tutte le prove, l'eroe e l'eroina si sposavano oppure morivano. Il senso ultimo a cui rimandano tutti i racconti ha due facce: la continuità della vita, l'inevitabilità della morte.

Voci correlate[modifica]

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