Salvate il soldato Ryan

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Salvate il soldato Ryan

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Titolo originale

Saving Private Ryan

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 1998
Genere drammatico, guerra
Regia Steven Spielberg
Sceneggiatura Robert Rodat
Produttore Steven Spielberg, Ian Bryce, Mark Gordon, Gary Levinsohn
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Note
  • Vincitore di 5 premi Oscar (1998):
    • Miglior regia
    • Miglior montaggio
    • Miglior fotografia
    • Miglior sonoro
    • Migliori effetti sonori

Salvate il soldato Ryan, film statunitense del 1998 con Tom Hanks, regia di Steven Spielberg.

TaglineIn missione per un uomo.

Frasi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Voglio molta spiaggia tra l'uno e l'altro. Cinque uomini sono un'allettante opportunità. Uno è uno spreco di munizioni! (Sergente Horvath)
  • Ogni granello di questa spiaggia è stato messo sotto tiro! Se resti qui, sei un uomo morto! (Cap. Miller)
  • Ce l'ho fatta! Abbiamo fermato l'emorragia! L'emorragia! [il soldato ferito viene poi colpito da un proiettile e ucciso] Vaffanculo! Cazzo! Dacci almeno una possibilità, crucco di merda! (Medico Irwin Wade)
  • Siamo in ballo! Defilarsi dall'altro lato! (Sergente Horvath)
  • Perché non li mandiamo già bendati capitano. (Sergente Horvath)
  • Non allontanarti da me, mio Signore. (Soldato Jackson) [sparando]
  • Oh mia forza, volgiti a mia difesa! (Soldato Jackson) [sparando]
  • Te ne torni a casa avvolto in una bandiera con un pezzo di formaggio nel culo, Caparzo rottura di palle. (Sergente Horvath)
  • Senti dottore, io ho una madre giusto? Insomma tu hai una madre, il sergente ha una madre... Cazzo, scommetto che perfino il capitano ha una madre... forse il capitano no, ma tutti noi abbiamo una madre! (Soldato Reiben)
  • Be', quello che voglio dire signore, è che se Dio mettesse me e questo super fucile di precisione a una distanza massima di un miglio da Adolf Hitler, con una buona visuale signore, fate i bagagli ragazzi, la guerra è finita, amen. (Soldato Jackson)
  • Il capitano non ha studiato! L'hanno assemblato alla Scuola Ufficiali con pezzi di ricambio di soldati morti. (Soldato Reiben) [Parlando di Miller]
  • La guerra educa i sensi, chiama in azione la volontà, perfeziona la costituzione fisica, porta gli uomini in una collisione così lesta e ravvicinata nei momenti critici, che l'uomo misura l'uomo. (Cpl. Upham) [citando Emerson]
  • Quando è stata l'ultima volta che ti sei sentito tranquillo? (Cap. Miller)
  • Sergente, abbiamo oltrepassato uno strano confine qui. Il nostro mondo ha sterzato sul surreale. (Cap. Miller) [dopo che Ryan si è rifiutato di tornare a casa]
  • Una parte di me trova che il ragazzo ha ragione: che ha fatto lui per meritarsi questo? Vuole restare qui? Bene, lasciamolo e torniamo a casa. Ma un'altra parte di me pensa: e se per qualche miracolo restiamo e in effetti riusciamo a venirne fuori? Un giorno potremmo ripensare a questo, e decidere che salvare il soldato Ryan è stata la sola cosa decente che abbiamo tirato fuori da questo orrendo casino di merda. E' questo che pensavo, signore. Come ha detto lei, Capitano: se lo facciamo, ci guadagniamo il diritto di tornare a casa. (Sergente Horvath)
  • Come il nostro esimio collega dell'Aviotrasportata ha giustamente puntualizzato abbiamo solo palline di carta con lo sputo contro i loro carri. (Sgt. Horvath) [approntando le difese del ponte con i paracadutisti]
  • Una mitragliatrice in movimento qui, la seconda in alto e gli pisciamo in testa brutte notizie. (Sergente Horvath)
  • Bomba che si appiccica. Bomba appiccicosa. Se trovate un modo migliore per far saltare i cingoli, sono tutto orecchi. (Cap. Miller)
  • Sì, abbiamo una miccia di soli trenta secondi, perciò chi sarà l'ultimo in vita, deve portare in fretta il culo via da qui o non rimarrà in vita per molto. (Soldato)
  • Un'altra canzone così e i crucchi non dovranno neanche spararmi! Mi taglio le vene da solo! (Sergente Horvath) [ascoltando una canzone di Édith Piaf]
  • Benedetto il Signore mia roccia che addestra le mie mani alla guerra e le mie dita alla battaglia.[1] (Soldato Jackson) [sparando]
  • Mia grazia e mia fortezza, mio rifugio e mia liberazione. Mio scudo in cui trovo riparo.[1] (Soldato Jackson) [sparando]
  • [Ultime parole] James, meritatelo! Meritatelo! (Cap. Miller)
  • Dimmi che ho condotto una buona vita.. dimmi che sono un brav'uomo. (James Ryan) [alla moglie]
  • C'è la mia famiglia con me oggi, ha voluto accompagnarmi. A essere sincero con lei, non sapevo neanche che cosa avrei provato a tornare qui. Ogni giorno penso alle parole che lei mi ha detto quel giorno sul ponte. Ho cercato di vivere la mia vita nel migliore dei modi, spero che sia bastato, spero che almeno ai suoi occhi, mi sia meritato quello che tutti avete fatto per me. (James Ryan) [sulla tomba del Cap. Miller]

Dialoghi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Sgt. Horvath: Reiben, Reiben, Reiben dov'è il tuo Browning?
    Sold. Reiben: In fondo alla Manica sergente, stava per affogarmi.
    Sgt. Horvath: Rimpiazzalo.
  • Ser. Horvath: Capitano se sua madre la vedesse, sarebbe arrabbiatissima con lei!
    Cap. Miller: Credevo che fossi tu mia madre!
  • Sold. Reiben: E lei che dice Capitano? Insomma, non si lagna mai.
    Cap. Miller: Non mi lagno con te Reiben. Sono un Capitano, esiste una gerarchia. Le lagne vanno su, non giù. Sempre su. Tu ti lagni con me, io mi lagno col mio ufficiale superiore e via dicendo, via dicendo, via dicendo. Non mi lagno con te, non mi lagno davanti a te. Dovresti saperlo, sei un Ranger.
    Sold. Reiben: Ma, mi scusi signore, ma se lei non fosse un Capitano e magari io fossi un Maggiore... che cosa direbbe?
    Cap. Miller: Be', in quel caso direi "è un'eccellente missione, signore, con un obbiettivo estremamente prezioso, signore, che merita tutti i miei sforzi, signore. E per di più sono profondamente dispiaciuto per la madre del soldato James Ryan e sono disposto a scarificare la mia vita e la vita dei miei uomini - soprattutto la tua, Reiben - per lenire la sua sofferenza".
  • Sergente Horvath [spostando un tedesco morto seduto su un tavolo]: Roba da farti invecchiare!
    Cap. Miller: Speriamo di sì.
  • Cap. Miller: I miei uomini sono a pezzi. Ci fermeremo qui per circa tre ore, ci muoveremo col buio. E'rimasto niente in questa città, tipo un albergo a tre stelle? Qualcosa con lenzuola pulite, cuscini morbidi e servizio in camera?
    Cap. Hamill: Vi va una bella chiesa confortevole?
    Cap. Miller: La prendiamo.
    Cap. Hamill: Cos'ha sentito? Come si mettono le cose?
    Cap. Miller: Ci siamo assicurati la testa di ponte. Il problema è Monty: se la prende comoda ad attaccare Caen. Non ci ritiriamo finché non è pronto, perciò...
    Cap. Hamill: Quello è sopravvalutato.
    Cap. Miller: Indubbiamente.
    Cap. Hamill: Devi prendere Caen, così prendi Saint-Lô.
    Cap. Miller: Devi prendere Saint-Lô per prendere Valognes.
    Cap. Hamill: Con Valognes, hai Cherbourg.
    Cap. Miller: Con Cherbourg, hai Parigi.
    Cap. Hamill: Con Parigi, hai Berlino.
    Cap. Miller: E poi una bella nave per tornare a casa.
    Cap. Hamill: Ci sareste molto utili da queste parti, ma capisco quello che fate.
    Cap. Miller: Sul serio?
    Cap. Hamill: Sì. Vede, anch'io ho un paio di fratelli. Buona fortuna.
    Cap. Miller: Grazie.
    Cap. Hamill: No, davvero. Trovatelo. Portatelo a casa.
  • Cap. Miller: Vedi, quando finisce che uccidi uno dei tuoi uomini tu... tu dici a te stesso che è capitato per poter salvare la vita di due o tre o dieci altri, magari cento altri. Sai quanti uomini ho perso sotto il mio comando?
    Sgt. Horvath: Quanti?
    Cap. Miller: Novantaquattro. Ma questo significa che ho salvato la vita a dieci volte tanti, dico bene? Forse anche venti, giusto? Venti volte quel numero. Ed ecco come è semplice la cosa, ecco come... ecco come razionalizzi facendo una scelta tra la missione e gli uomini.
    Sgt. Horvath: Solo che stavolta la missione è un uomo.
    Cap. Miller: Ma questo Ryan deve valerla.
  • Sold. Reiben: Capitano, ha lasciato andare via un nemico.
    Sold. Mellish: È stata una puttanata!
    Sold. Jackson: Non fa una grinza.
  • Cap. Miller: Sono un insegnante, un insegnante di letteratura in una cittadina chiamata Hadley, in Pennsylvania. Negli ultimi undici anni ho insegnato al liceo Thomas Alva Edison e in primavera allenavo la squadra di Baseball.
    Sgt. Horvath: Mi venga un accidente!
    Cap. Miller: A casa quando dicevo cosa facevo per vivere pensavano: beh, sì, è normale. Ma qui è un grosso, un grosso mistero, perciò credo di essere cambiato un po'. A volte mi chiedo se sono cambiato tanto che neanche mia moglie mi riconoscerà nel momento in cui tornerò da lei e se sarò mai capace di raccontarle di giorni come oggi. Ryan, non so niente di questo Ryan, non mi interessa. Lui non significa niente per me, è solo un nome ma se... ecco se andare a Ramelle e trovarlo per farlo tornare a casa mi fa guadagnare il diritto di tornare da mia moglie, allora, allora questa è la mia missione. Vuoi andartene? Vuoi correre a combattere la guerra? Va bene, va bene, non te lo impedirò. Anzi mi occuperò io delle pratiche. So solo che più uomini uccido, più mi sento lontano da casa.
  • Cap. Miller: James Francis Ryan?
    Sold. Ryan: Sissignore! Come fa a saperlo?
  • Cap. Miller: Soldato, la tua unità vuole restare, e questa è una cosa. Ma per te la festa è finita.
    Sold. Ryan: Signore, non posso partire, almeno finché i rinforzi non arrivano...
    Cap. Miller: Hai tre minuti, per radunare la tua roba.
    Sold. Ryan: Signore, che ne sarà di loro? Insomma, siamo a malapena sufficienti...
    Sold. Reiben: Ehi, stronzo. Due dei nostri sono morti per venire a cercarti, è chiaro?
  • Sold. Ryan: Questa cosa non ha senso, signore. Perché? Perché io? Perché merito di andare via? Perché non uno di loro? Hanno combattuto duramente quanto me!
    Cap. Miller: E' questo che dovrebbero dire a tua madre, quando le manderanno un'altra bandiera americana piegata?
    Sold. Ryan: Ditele che quando mi avete trovato io ero qui, e stavo con i soli fratelli che mi sono rimasti. E che in nessun modo li avrei abbandonati. Credo che questo lei lo capirà.
  • Cap. Miller: Jackson! Se possibile vorrei piazzarti su quel campanile.
    Sold. Jackson: Sissignore!
    Cap. Miller: Se hai bisogno di compagnia te la do.
    Sold. Jackson: Sissignore, un po' di compagnia non farebbe male... Direi che una 30 con circa mille colpi andrebbe benissimo.
  • Ser. Horvath: Buona fortuna Reiben!
    Sold. Reiben: Non mi servono gli auguri signore! Sono nato fortunato!
  • Cap. Miller: Ryan stai bene?
    Sold. Reiben: Sì anche io sto bene grazie!
  • Sol. Ryan: Sono i caccia-carri, signore, i P-51.
    Cap. Miller: Angeli sulle nostre spalle.

Note[modifica]

  1. a b Cfr. Salmi: «Benedetto il Signore, mia roccia, | che addestra le mie mani alla guerra, | le mie dita alla battaglia. | Mia grazia e mia fortezza, | mio rifugio e mia liberazione, | mio scudo in cui confido, | colui che mi assoggetta i popoli».

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