Sambuco

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Sambuco in fiore

Citazioni sul sambuco.

  • A Bruxelles avevo adocchiato una piccola finestra (tra cespugli di lillà e sambuco, sull'orlo di un burrone, dava su una vecchia chiesa) – dove sarei stata felice. Sola, senza nessuno, senza amici, sola col sambuco appena sbocciato. (Marina Ivanovna Cvetaeva)
  • Andammo dunque [con Eugenio Montale] al Ponte del Gatto, sulla sponda opposta del Po dove sorgeva la vecchia Fiat Lingotto. [...] Capitò che la chioma lussureggiante di una fila di sambuchi si riversasse sulla strada da un muro sbrecciato. Il fiore di sambuco è da sempre una delle mie passioni con il mughetto e il lillà: a guardarlo con attenzione vi si può scorgere lo stellato notturno, con piccolissimi bocci a raggiera, un incanto. E forse per questo, fra le poesie di Montale che da sempre sapevo a memoria, privilegiavo un endecasillabo di straordinario accento: "Alte tremano guglie di sambuchi"[1]. Montale si accorge della bellezza di quella visione e si ferma di botto: "Che bel fiore, che cos'è?". Io do un urlo di belva ferita: "Come sarebbe a dire che cos'è? Eugenio, stai scherzando? Quelli sono sambuchi!" Lui mi guarda stupito per la mia reazione e dice: "E con questo?" Non potevo crederci: ne aveva fatto una splendida immagine in poesia eppure non era in grado di riconoscere un sambuco in natura." (Maria Luisa Spaziani)
  • Colmo di frutti il sambuco; tranquilla era l'infanzia | nella grotta celeste. Su percorsi sentieri, | dove rossiccia stride ora l'erba selvatica, | medita il calmo intrico di rami; un frusciare di foglie. || Simile quando suona l'acqua azzurra sul sasso. (Georg Trakl)
  • In 'sto canton ghe xe odor de sambuco: | l'odor de quando che iero putel. | Ne l'orto nostro, in suso, | tanto lontan da casa, iera un bosco: | un bosco de sambuco. | Tre àlbori, che in màgio, in mezo el verde, | i 'verzeva quei grandi | e larghi fiori bianchi. (Virgilio Giotti)
  • Solo il sambuco odorava dalle ampie antele candide fresco e mite, là entro. Le farfalle passavano fuggevoli; gruppi di chiocciole andavano qua e là strisciando tra le piante succose, lasciando le righe lucenti. (Gabriele D'Annunzio)

Note[modifica]

  1. Dalla poesia Flussi, 7° verso; in Eugenio Montale, Ossi di seppia 1920-1927, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1987, p. 109.

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