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Marcel Duchamp: differenze tra le versioni

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*Gli [[scacchi]] sono uno sport. Uno sport violento che comporta connotazioni artistiche negli schemi geometrici e nelle variazioni della disposizione dei pezzi, così come nelle combinazioni, nella tattica, nella strategia e nella posizione. È un'esperienza triste, però, qualcosa di simile all'arte religiosa.<ref>Citato in [[Marco Pastonesi]] e Giorgio Terruzzi, ''Palla lunga e pedalare'', ''Dalai Editore'', 1992, p. 89, ISBN 88-8598-826-2.</ref>
*Gli [[scacchi]] sono uno sport. Uno sport violento che comporta connotazioni artistiche negli schemi geometrici e nelle variazioni della disposizione dei pezzi, così come nelle combinazioni, nella tattica, nella strategia e nella posizione. È un'esperienza triste, però, qualcosa di simile all'arte religiosa.<ref>Citato in [[Marco Pastonesi]] e Giorgio Terruzzi, ''Palla lunga e pedalare'', ''Dalai Editore'', 1992, p. 89, ISBN 88-8598-826-2.</ref>
*Per ''condiscendenza'' un peso è più pesante in discesa che in salita. (citato in [[André Breton]], ''Antologia dello humor nero'', Einaudi 1970, p. 290)
*Per ''condiscendenza'' un peso è più pesante in discesa che in salita. (citato in [[André Breton]], ''Antologia dello humor nero'', Einaudi 1970, p. 290)
*Quell'oggetto {{NDR|uno scolabottiglie presentato nel 1914}}, distolto dal suo contesto utilitaristico, e come spogliato ed esaurito, è investito della desolata dignità delle cose abbandonate. Buono a niente, o pronto per essere usato, aperto a ogni possibilità, esso è vivo. Vive, sul limite dell'esistenza, la sua vita assurda e imbarazzante. Quell'oggetto imbarazzante —
è il primo passo verso l'arte.<ref>Citato da [[Aniela Jaffé]] in ''Simbolismo nelle arti figurative'' p. 239 contenuto in ''L'uomo e i suoi sogni'' di [[Carl Gustav Jung]], edizioni Tea ISBN 978-88-502-0552-3</ref>


==Citazioni su Marcel Duchamp==
==Citazioni su Marcel Duchamp==

Versione delle 00:52, 7 dic 2019

Henri-Robert-Marcel Duchamp (1887 – 1968), pittore francese naturalizzato statunitense.

Citazioni di Marcel Duchamp

  • Gli scacchi sono uno sport. Uno sport violento che comporta connotazioni artistiche negli schemi geometrici e nelle variazioni della disposizione dei pezzi, così come nelle combinazioni, nella tattica, nella strategia e nella posizione. È un'esperienza triste, però, qualcosa di simile all'arte religiosa.[1]
  • Per condiscendenza un peso è più pesante in discesa che in salita. (citato in André Breton, Antologia dello humor nero, Einaudi 1970, p. 290)
  • Quell'oggetto [uno scolabottiglie presentato nel 1914], distolto dal suo contesto utilitaristico, e come spogliato ed esaurito, è investito della desolata dignità delle cose abbandonate. Buono a niente, o pronto per essere usato, aperto a ogni possibilità, esso è vivo. Vive, sul limite dell'esistenza, la sua vita assurda e imbarazzante. Quell'oggetto imbarazzante —

è il primo passo verso l'arte.[2]

Citazioni su Marcel Duchamp

  • Gli scacchi non erano altro che un pretesto per stare con lui. (John Cage)
  • Duchamp, Ozenfant e io ci conoscevamo già, ma ci incontrammo di nuovo quando fummo indagati da McCarthy nel 1951. Subimmo sorti diverse. Duchamp aveva amici potenti, quindi era al sicuro. Ozenfant era un uomo molto difficile, originale e indipendente. Se attaccato, attaccava a sua volta, come un bambino. Fu quindi espulso dal Paese. Ma io mi sono difesa.
  • Lui era un gran intellettuale, ma soffriva moltissimo. Soffriva di non poter fare l'amore con sua moglie. Lui le diceva tante cose, ma lei, che era una ragazza di campagna, non capiva nulla di quello che lui le raccontava: tutte chiacchiere che non potevano indurla ad amarlo. Per tutta la vita Duchamp sentì che non avrebbe mai potuto rendere una donna sessualmente felice. Era pieno di sconforto. Non era per niente macho. Mi aiutava quando parlavo con lui. Era un tipo molto strano.
  • Era una persona distrutta dal punto di vista sessuale. Veniva respinto a un livello bassissimo, il livello sessuale.
  • [in risposta alla asserzione: «Dunque il sesso gioca un ruolo prioritario nella nostra vita.» presentatale da Francesco Bonami] Lo vede? Io non ho detto questo! Vede come ha distorto la cosa? Io ho detto soltanto che il sesso ha distrutto Marcel Duchamp, non ho parlato di me o di lei!

Note

  1. Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 89, ISBN 88-8598-826-2.
  2. Citato da Aniela Jaffé in Simbolismo nelle arti figurative p. 239 contenuto in L'uomo e i suoi sogni di Carl Gustav Jung, edizioni Tea ISBN 978-88-502-0552-3

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