Mary Wortley Montagu: differenze tra le versioni
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i più arcani pensier de l'alma mia.</poem> |
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La vostra mente per sei mesi volta |
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né vi si udia parlar che di colonne |
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e di scale a lumaca e d'atrî e logge, |
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===''Poco conosci il cor che tu consigli''=== |
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custode degli amanti e delle Muse |
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Versione delle 12:09, 27 set 2010
Lady Mary Wortley Montagu (1689 – 1762), scrittrice britannica.
Senza fonte
- La donna è biologicamente un organismo superiore. Superiore nel senso che, grazie alle sue caratteristiche biologiche, fruisce di un valore di sopravvivenza più alto di quello concesso al maschio.
- La natura sbaglia raramente, l'abitudine spesso.
- La vita è troppo corta per una lunga storia.
- Lo scopo ultimo della tua educazione era di fare di te una brava moglie.
- Non siamo liberi agenti più di quanto lo sia la regina di fiori quando, vittoriosa, prende prigioniero il fante di cuori.
Incipit di Poesie
Che comodi bensì, ma non delizie
Che comodi bensì, ma non delizie
la vita coniugale a l'uomo arrechi,
disse saggio novello[1], e applauso n'ebbe
da la gente che sola esser nel mondo
5colta si vanta e dar le leggi e i nomi
del costume leggiadro a tutta Europa.
Sollecitata da l'istanze vostre
Sollecitata da l'istanze vostre
sovente replicate, alfin risolvo
di svilupparvi, o mia diletta amica,
i più arcani pensier de l'alma mia.
O mille volte voi felice e mille
O mille volte voi felice e mille
che abbandonate ognor la mente e il core
a de' piaceri sempre varî e nuovi!
La vostra mente per sei mesi volta
non era che a i palladici modelli,
né vi si udia parlar che di colonne
e di scale a lumaca e d'atrî e logge,
di passeggi coperti e vie nascoste
Poco conosci il cor che tu consigli
Poco conosci il cor che tu consigli.
Vegg'io con occhio egual la varia scena
delle cose fallaci, e della Corte
tra la gran folla io mi ritrovo sola,
e ad un trono più alto offro gli omaggi.
Se etade, infermità, dolori, angustie
Se etade, infermità, dolori, angustie,
m'assaliranno con tormenti alterni,
so che l'uomo a lagnarsi è destinato,
e a le fatiche ed a le noie mie
io sottrarmi saprò. Ma come io posso
non innalzar acute grida contro
il decreto del Ciel, che de' prodigi
inventa e manda per la mia rovina?
I patetici versi a me son sacri?
I patetici versi a me son sacri?
Tutto ciò dunque che vi diede il Cielo
inutilmente è sparso e a voi non giova
fortuna immensa e bella sposa? Assai
non è ricompensato il vostro amore,
la vostra vanità non è contenta?
Perché vivete voi così solinga
Perché vivete voi così solinga,
o Delia, e in languidezze ed in omei
trapassate la vita? Assai toglieste
a una folla d'amanti il vostro aspetto
per ber l'angliche gocce. Il volto mesto,
il mesto cor non renderà la vita
al diletto Damone. È lungo tempo
che i vermi il divorâr; né più il vedrete.
Colà vedete quelle due colombe
Colà vedete quelle due colombe
raddoppiare a vicenda i dolci baci,
e non curando l'invide censure
gl'innocenti piacer seguir contente.
Della notte secreta argentea Diva
Della notte secreta argentea Diva,
testimon fido de' piaceri ignoti,
custode degli amanti e delle Muse
fautrice, reggi me ne' boschi oscuri.
I nostri padri, nati schiavi, a forza
I nostri padri, nati schiavi, a forza
di contrasti, di sangue e di fatiche
comprâr la cara libertade; e noi,
posterità degenerata, tutto
per schiavi ritornar mettiamo in opra.
Note
- ↑ Il Sig. della Rochefoucaut nelle sue Massime [CXIII].
Bibliografia
- Mary Wortley Montagu, Poesie, traduzione di Antonio Conti, in "Versioni poetiche", a cura di Giovanna Gronda, Bari, Gius. Laterza & Figli, 1966.
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