Stanislao Nievo

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Stanislao Nievo (1928 – 2006), scrittore, poeta e giornalista italiano.

Citazioni di Stanislao Nievo[modifica]

  • Ho visitato 90 paesi nel mondo. Sono passato per terre desolate e tumultuose, finendo anche davanti al plotone di esecuzione e scampandola per un soffio. Ha sostato in alcune prigioni tropicali e attraversato altrettante guerriglie tra Asia e Africa.[1]

Il prato in fondo al mare[modifica]

Il prato in fondo al mare

Incipit[modifica]

Il 4 marzo 1861 era lunedì.
Su Palermo splendeva il sole. La prima brezza di primavera striava appena il cielo. Nel porto, lungo il Molo Arsenale erano ormeggiati 11 battelli, di cui 4 a vapore. Due di questi erano pronti a salpare. Appartenevano a due compagnie diverse, entrambi "assistiti" dalla Società Raccomandatrice Florio.
La stazza dei vapori era di circa 450 tonnellate. La meta era la stessa, Napoli. Sarebbero partiti a distanza di 3 ore.
Il nome del primo vascello era "Ercole".
Nave a vapore e a vela, con grandi ruote laterali, era un battello inglese con una lunga storia di trasporti civili e militari nel Tirreno. Costruito prima dell'avvento della navigazione a vapore, era stato fornito di macchine in un secondo tempo. Esse erano state incorporate e fissate alle ordinate e ai bagli, che formavano l'ossatura della nave, con grosse chiavarde. Ciò sottoponeva l'intera trabeazione a un sensibile sforzo, producendo talvolta la rottura degli agganci, con violente vibrazioni nelle macchine a vapore.
Era un piroscapo inquieto. Anche il nome era inquieto.
Il primo, quello di nascita, inglese, era sconosciuto.

Citazioni[modifica]

  • Cosa sarebbe mancato con lui [Ippolito Nievo]? un destino brillante ad uso di una nazione giovane e confusa? E con loro, con quelli che gli venivano dietro? Le vite oscure, quelle stesse che aveva cominciato a scrivere in un nuovo romanzo appena iniziato, il Pescatore d'anime, che aveva aperto come una nuova collezione, chiamandola: "la vita degli uomini oscuri". (p. 57)
  • Napoli è una città viva e rovinata. Tutto è bello, orrendo e in disordine, niente funziona bene tranne il passato. Ma tutto è possibile.
    Gli esperimenti marini più importanti del Mediterraneo, le speculazioni più colossali e fasulle, le storie più incredibili e piacevoli, le persone più nobili e declassate, le cose più inutili e intelligenti si trovano qui. Con sfondo di sole e di mare.
    Anche le cose più ingenue e contorte che scendono negli abissi dell'anima properano qui meglio che altrove.
    Se ci fosse una capitale dell'anima, a metà tra oriente e occidente, tra sensi e filosofia, tra onore e imbroglio, avrebbe sede qui.
    Nel mezzo della città si apre via Spaccanapoli, un rettilineo di più di un chilometro, stretto e vociante, che divide in due l'enorme agglomerato. È il cuore di questa babele della storia. Qui visse e morì Benedetto Croce. (p. 74)
  • [All'Archivio di Stato di Napoli] Ero entrato in un racconto di mappe immaginarie, irreale e autentico, le cui strutture non erano quelle logiche ma quelle delle convenienze inconsce, sostenute da un linguaggio rigido. Camminavo in un racconto fuori del tempo. (2014, p. 87)
  • [All'Archivio di Stato di Napoli] Sceso nell'anima di un mondo di cui non si può scorgere mai l'interno, vedevo emergere il profondo di una vicenda, di un ambiente che quasi nessuno vuole conoscere, come le viscere paurose del proprio corpo, che ci atterriscono per un attimo durante un incidente o un'operazione.
    Erano gli immensi pascoli della fantasia già vissuta. [...] Storie di grandi e piccoli uomini, miste a vicende di eserciti e amministrazioni, erano allineate per quel senso d'ordine delle cose passate, forse per non aprirle mai, ma per assicurarsi che tutto ciò che avviene non è soltanto una momentanea, incomprensibile farsa generale. (2014, p. 88-89)

Citazioni su Il prato in fondo al mare[modifica]

  • I libri di successo ci si limita a consumarli; ma il romanzo di Nievo (se è un romanzo), lo si è "letto". È il primo di una lunga serie di dati a favore. Nato come referto di una vicenda anche esteriormente avventurosa Il prato in fondo al mare sembra avere risuscitato un vecchio tipo di ascolto privato, magari anche discutibilissimo: il gusto di "leggere" nel senso di farsi rapire, appunto, da una leggenda, incantare da un mito, trascinare dall'epica di una storia. (Cesare Garboli)
  • Nievo racconta ad alto livello termico, spinge al massimo la caldaia, senza curarsi che le strutture cedano. Sotto questo punto di vista, Il prato in fondo al mare viene "prima della cultura". (Cesare Garboli)
  • Le cause del naufragio, le circostanze del disastro, lo scioglimento del mistero che tuttora circonda la fine di Nievo, il ritrovamento delle casse e dei resti del battello a vapore, sono il tema di una narrazione che assume, a tratti, l'aspetto di un'inchiesta o di un giallo politico. Sotto questo aspetto, il romanzo di Nievo è "anche" la storia di una sospetta strage di Stato italiana, maturata dalla Destra e decisa dal potere piemontese per liquidare la Sinistra garibaldina: "strage" con la quale si sarebbe aperta la storia dell'Italia unita. (Cesare Garboli)

Citazioni su Stanislao Nievo[modifica]

  • Come il suo grande proavo, come Ippolito Nievo, anche Stanislao Nievo è un outsider, un talento imprevisto, insofferente di ogni letteratura notarile e di ogni morto accademismo vigente. (Cesare Garboli)

Note[modifica]

  1. Citato in Archivio Festivaletteratura - Nievo, Stanislao

Bibliografia[modifica]

Altri progetti[modifica]

Opere[modifica]