Tevere
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Citazioni sul Tevere.
- Allo scopo di esagerare, per l'amore delle antitesi, che è il delirio dei poeti, la decadenza materiale di Roma, incaricò persino il Tevere di essere afflitto e di aver voluto ritirarsi, per la gran vergogna, in un angolo della città, non d'altro occupato che di somministrare le sue acque, che, sole, rimasero bionde come im antico, a lavare i lini sudici dei neonati Quiriti. [...] Visto dal ponte Elio e dal ponte Senatorio, è ancora il più maestoso fiume d'Italia che attraversi una città. A Ripa Grande, la selva delle antenne e il biancheggiar delle vele e i fumi densi delle vaporiere lo fanno parer davvero un porto di mare; il che è ben altra cosa dall'esser ridotto un rigagnolo avvilito, non visitato che dalle lavandaie. (Giuseppe Rovani)
- Ce sta un detto de Combucio che dice siedete sur fiume e aspetta il cadavere del tuo nemico. Però se er fiume è il Tevere il cadavere è il tuo perché te se magnano li sorci. (Corrado Guzzanti)
- Del primo di questi luoghi dice la Scrittura, che vuol dire Testaceo, ẟ il medesimo dicono li settanta, i quali voltano in monte Testaceo. Potrebbe pensare alcuno, che quel monte fosse così chiamato per la medesima causa per la quale ha il medesimo nome, il monte Testaccio di Roma, che è vicino al Tevere, & è alto piedi 160. e circonda tre ottave parti di un miglio. Fù questo monte fatto à poco, con occasione, che fù proibito, che nel tevere non si gettassero rottami de' vasi per schivare , che il fondo del fiume non s'inalzasse, e conseguentemente restasse impedita, ò sostenuta la corrente dell'acqua, e nelle piene s'ingorgate il Tevere, & e allagasse la Città. (Giovanni Stefano Menochio)
- Il Tevere non sarà biondo come si usa dire, ma è placido e ti accoglie meglio di un letto se ti vuoi immergere. I suoi ponti con la pelle butterata dalle intemperie non ti invitano al suicidio ma alla contemplazione del tempo che scorre placido e indifferente, proprio come un fiume. (Tonino Conte)
- L'acqua der Tevere nun se po' bevere | Nun se la bevono manco li gatti | L'acqua der Tevere nun se po' bevere | Perché ce pisciano dentro li ratti (Rancore)
- La vita non è che un passaggio episodico e impercettibile su quelle vaste piazze sepolcrali, lungo quelle vie larghe e selciate che s'inarcano e si sprofondano all'infinito, presentando indescrivibili prospettive, e hanno l'aria storica e costernante dei luoghi dove ci si vede. Talvolta, sopra pensiero, si sente il gorgoglìo del Tevere. (Vincenzo Cardarelli)
- Ma sto fiume ce serve o nun ce serve? Perché se ce serve lo voglio vivere e lo voglio navigare ma se nun ce serve, ed io dico che nun ce serve! (Gallo cedrone)