Vicky Piria

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Vicky Piria (2011)

Vittoria Piria (1993 – vivente), pilota automobilistica italiana.

Citazioni di Vicky Piria[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • [«Scusi, ma quando un ragazzo passa a prenderla in macchina, ce la fa a non chiedergli di guidare?»] Insomma... Certe volte si vede che cercano di fare i brillanti, ma in realtà sono in soggezione perché hanno a fianco una pilota.[1]
  • [«Com'è la vita in un ambiente maschile?»] È un territorio competitivo. C'è sempre il pilota che fa la battuta, o se la prende perché tu, donna, gli hai fatto mangiare la polvere. Nessuno ti fa sconti. Ma basta comportarsi professionalmente, andare veloce e dimostrare il contrario di quello che pensano.[1]
  • Su una donna pilota i riflettori sono sempre puntati addosso, questo è un vantaggio su molti aspetti ma anche uno svantaggio: un errore per esempio non passa inosservato e sicuramente pesa di più...[2]
  • La figura della donna nel mondo dei motori è sempre stato un tabù, delle volte addirittura un problema.[3]
  • Come in tutte le cose, bisognerebbe evitare di soffermarsi sul concetto "uomo-donna" e guardarci un pò più dentro, nello sport soprattutto, ogni atleta ha le proprie caratteristiche. Diciamo che noi donne abbiamo il dono del multitasking, il dono di fare mille cose al minuto, e questo non può essere che un vantaggio anche nello sport.[4]
  • [«La tua bellezza ti ha aiutata o penalizzata nella vita e nello sport?»] Sarei ipocrita a dire che non mi abbia aiutata, perché purtroppo l'aspetto fisico condiziona tanto, se sei bella ti ascoltano più volentieri, e per me è stato un elemento importante soprattutto a livello mediatico. Questa però può diventare un'arma a doppio taglio, bisogna agire con intelligenza. Io di certo non rinuncerò mai a una passata di mascara per essere meno appariscente. Bisogna avere la forza di dimostrare di essere brave anche se si è belle di aspetto.[4]
  • [«Qual è secondo te la più brutta auto di sempre?»] Fiat Multipla. Però è magica, perché ha segnato un'epoca nonostante sia la macchina più brutta al mondo. E questa cosa mi affascina.[5]
  • [«La velocità massima che hai raggiunto in auto»] Con un'auto di serie, in pista, 290 km/h. Per strada, non te lo posso dire [ride, ndr]. Lasciamo perdere, ti dico solo che recentemente mi è arrivata una multa da 400 euro![5]
  • A volte ho la sensazione che le persone tendano un po' a settorializzarti: o fai tv, o sei in pista. Vorrei dire una cosa in particolar modo alle donne, visto che siamo sempre un po' più criticate e sotto i riflettori: siamo esseri umani, abbiamo tante sfumature, non limitiamoci ad essere una sola cosa, possiamo essere ciò che vogliamo. Io ora sono una pilota [...], ma se avessi voglia di tornare a fare una gara di equitazione, chi potrebbe impedirmelo? Questo per dire che io [mi] diverto a lavorare in tv, ma non significa che ho dimenticato che sono anche un'atleta. È un discorso che va oltre le pilota, mi piacerebbe che qualunque donna che lavora nel mondo dei motori, dalla giornalista alla meccanica, si sentisse libera di essere anche mamma, moglie, figlia, amica, appassionata di moda, di cucina e così via. Se possiamo essere più persone perché limitarci? È questa la nostra forza.[6]
  • Mi sono capitate richieste di posare per Playboy, come mi sono capitati anche incontri con team manager che erano più interessati a portarmi in vacanza in Sardegna piuttosto che farmi correre in macchina.[7]
  • Ho scelto io di entrare in questo mondo, ero quindi consapevole sin da bambina di far parte di uno sport prettamente maschile. Ti faccio un esempio: quando ero più piccola, non mettevo mai il mascara in pista perché sentivo di dover nascondere il mio essere femminile. Pensavo di non essere uguale agli altri piloti. Poi mi sono resa conto che sì sono un pilota, ma sono anche tante altre cose. Tra queste, soprattutto una donna. È stato un processo di maturazione per me.[8]

Vicky Piria, un'italiana nella Formula Donne: "Amo i circuiti, temo l'autostrada"

Intervista di Alessandra Retico, repubblica.it, 28 aprile 2019.

  • Noi donne arriviamo fino a un certo punto, poi per motivi diversi non riusciamo a fare il salto. [«Un motivo valido?»] La statistica: siamo meno. Difficile trovare una brava tecnicamente, veloce, che ha lo sponsor, col management e il team. Meglio investire su un maschio di talento, perché una donna di talento non dà garanzie che arrivi. Gap fisici? Colmabili. A velocità siamo uguali.
  • [«Il motorsport è maschilista?»] Lo è tutto il sistema. Anche quello della politica. In me tutti vedevano una miniera d'oro: brava, forte e pure bella. Dicevano: se arriva, straguadagno. Ma visto che in F1 le donne non riescono ad arrivare, vuol dire che nessuno se la sente di rischiare abbastanza.
  • [«La bellezza l'ha più ostacolata o aiutata?»] Non è mai stato un mio problema. Gli sguardi li ho ricevuti, ma mi sono sempre comportata da pilota: le domande giuste agli ingegneri, ai meccanici, e il pregiudizio bella e scema è finito lì.
  • [«Cosa le piace delle corse?»] La sensazione che ti dà il giro perfetto. Guidare forte è saper gestire tutti i dettagli e adattarsi prima degli altri.
  • [«Come spiega ai suoi amici i motori?»] Non lo faccio: è un amore inspiegabile.

Intervista con Vicky Piria, l'italiana protagonista della W Series e di MotorTrend. Brava in pista come in TV

Massimiliano Zocchi, dmove.it, 16 maggio 2020.

Piria a Brands Hatch nel 2019 per la W Series: «[...] oggi ci sono 18 ragazze che stanno correndo come delle professioniste, pagate, e se questo campionato non ci fosse, di quelle 18 forse correrebbero in 5, tutte le altre non potrebbero gareggiare, anche per motivi di budget. Già questa è una vittoria. Il problema delle donne nel motorsport è una questione di numeri».
  • [Sulla W Series e sul «rischio di creare l'effetto contrario al voluto, ovvero "ghettizzare" i piloti donna anziché farli emergere»] Io guardo ai fatti, e i fatti sono che oggi [nel 2020] ci sono 18 ragazze che stanno correndo come delle professioniste, pagate, e se questo campionato non ci fosse, di quelle 18 forse correrebbero in 5, tutte le altre non potrebbero gareggiare, anche per motivi di budget. Già questa è una vittoria. Il problema delle donne nel motorsport è una questione di numeri. I piloti di Formula 1 sono venti, quei venti hanno talento, hanno soldi, hanno il management giusto, hanno fatto le scelte giuste durante la carriera, e per questo sono riusciti ad arrivare al top unendo tutti i tasselli del puzzle. In questo mondo solo il 2% sono donne ed è più difficile in quella piccola percentuale trovare quella che riesca a mettere insieme tutte queste situazioni. La W Series può servire anche come ispirazione. [...] una bambina di 8 anni oggi potrebbe aprire un magazine e vedere che esiste la W Series, ed avere un punto di riferimento, un obbiettivo per la propria carriera.
  • Sarei stata ipocrita se mi fossi avvicinata a uno sport prettamente maschile, pensando di avere il tappeto rosso steso davanti a me. Ho sempre saputo che stavo entrando in un mondo maschile, e mi sono presa il bello e il brutto di questo mondo, non ho mai pensato che potesse essere tutto uguale: non lo è nella vita quotidiana, figuriamoci in uno sport prettamente maschile. Quindi non me ne sono mai fatta un problema, e nel momento in cui non me ne faccio un problema io, non se lo fanno nemmeno gli altri.
  • Tutte le volte che ho provato un'auto elettrica, mi sono dimentica del rumore, ma mi sono concentrata su come sfruttarla al meglio. Chi si lamenta dell'assenza del rumore secondo me lo fa solo per una questione di abitudine. È vero che ti dà sensazioni diverse, senti la gomma sul cordolo, senti ogni minimo rumore, ma una delle capacità migliori che un pilota possa avere, è la capacità di adattarsi, e quindi anche in quella situazione ti devi adattare.

Vicky Piria, l'intervista: "Ho la velocità nel sangue e non parlatemi di guida autonoma"

Silvio De Rossi, digitalic.it, 8 ottobre 2020.

  • [...] io sono sempre stata un maschiaccio. Da bambina facevo gare di equitazione, poi mio padre comprò un go-kart per mio fratello [...] Andavo a vederlo girare al kartodromo e sentivo crescere dentro di me la passione. A 8 anni mi hanno chiesto "Vuoi provare?". Sono salita e in pratica non sono più scesa. Ricordo bene le prime gare, una volta ho vinto una mortadella [ride, ndr]. Volevo allenarmi continuamente, parlavo solo di motori con mio padre. A 15 anni mi sono ritrovata su una monoposto. [...] Ricordo con piacere quando ho imparato a fare il punta-tacco, a cambiare le marce. È stato tutto fantastico e lo è ancora oggi. Ho lo stesso identico entusiasmo.
  • [Nel 2020, «[...] le auto elettriche. Cosa ne pensi?»] Il rumore che senti con una Formula Uno è un'emozione unica. Insostituibile. Credo comunque che alla fine diventerà una questione di abitudine. Ho provato delle auto elettriche in pista: da un punto di vista di guida, alla terza curva non ci pensi più. Sono fortemente prestazionali. Ma non va sottovalutato il cambiamento: la potenza di una frenata con la forza rigenerativa cambia le cose. C'è sempre da imparare. Ogni giorno.
  • [«Sei un pilota: cosa pensi della guida autonoma?»] A un pilota non puoi chiedere cosa pensa di un'auto che non ha il volante [ride, ndr]. Mi immagino su una strada in campagna: quale piacere di viaggio potrò avere? Guidare non è solo andare dal punto A al punto B. [...] Mi dicono che la guida autonoma potrà aiutarmi a ottimizzare il mio tempo. Mi sono stufata di ottimizzare. Cerchiamo sempre di non perdere tempo. Ma la verità è che non siamo più capaci di prenderci del tempo solo per noi. [...] Siamo sempre di corsa. Io vado veloce in macchina, non voglio andare veloce ogni momento della mia vita.

Citazioni non datate[modifica]

  • Io credo che la donna ha come valore aggiunto la sensibilità nel capire la macchina. La donna ha una sensibilità diversa. Che può talvolta anche essere un'arma a doppio taglio, diventare una fragilità. Le donne capiscono dalle sensazioni.[9]
  • [«Qual è l'aspetto che più ti piace del tuo lavoro?»] La sensazione del giro perfetto, l'adrenalina in partenza, la soddisfazione a fine gara e soprattutto il fatto che, seppur sport individuale, è un lavoro di squadra a tutti gli effetti.[10]
  • Mi ricordo un manager molto famoso che durante un incontro mi disse: "Apprezzo quello che fai, ma credo che le donne in questo sport non ci dovrebbero essere, non sono all'altezza. Tu cosa ne pensi?". Gli ho risposto: "Se la pensassi così non sarei qui".[9]

Note[modifica]

  1. a b Dall'intervista di Alice Corti, Vicky Piria: "Sono senza patente, ma sfreccio come Schumacher", oggi.it, 20 aprile 2012.
  2. Dall'intervista di Luca Santoro, Vicky Piria: "La Formula E mi incuriosisce ma ora sono concentrata sulle gare GT. Mi sento più matura per la F1", news.superscommesse.it, 17 marzo 2017.
  3. Da Mara Romano, W Series | Intervista esclusiva a Vicky Piria, metropolitanmagazine.it, 12 marzo 2019.
  4. a b Dall'intervista di Laura Rossetti, Motori / Vicky Piria: "Pochi pregiudizi tra gli uomini. Pazza per la velocità e per gli animali, sognavo di diventare biologa marina", sportdonna.it, 19 maggio 2019.
  5. a b Dall'intervista Vicky Piria: "La mia vita tra auto e pista", auto.it, 12 febbraio 2020.
  6. Dall'intervista di Maria Grazia Spinelli, Know your girls: Vicky Piria, fuoritraiettoria.com, 21 gennaio 2021.
  7. Da un'intervista a Fanpage; citato in Michele Mazzeo, Vicky Piria a Fanpage: "Discriminata perché donna, ma so quanto valgo come pilota", fanpage.it, 12 febbraio 2021.
  8. Da Quattro chiacchiere con Vicky Piria, F1inGenerale, 24 febbraio 2021; citato in Giovanna Ylenia G., Vicky Piria a F1inGenerale: "Cosa significa essere una donna pilota? Ve lo racconto", f1ingenerale.com, 1º marzo 2021.
  9. a b Dall'intervista di Marianna Monte, Vicky Piria: «Quando guido divento la versione migliore di me stessa», deabyday.tv.
  10. Dall'intervista Donne al volante - la storia di Vicky Piria, medicinamoderna.tv.

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