Endurance (automobilismo)
Aspetto
Citazioni sull'endurance.
Citazioni
[modifica]- All'inizio non sapevo granché di endurance [...]. Le sorprese maggiori? Il fatto che le gare siano molto lunghe, da 6 a 24 ore, ma richiedono massima concentrazione dal primo all'ultimo giro. Oggi le corse di durata assomigliano a prove "sprint" perché se non ti esprimi al 100% in ogni frangente perdi la possibilità di vincere. (Miguel Molina)
- [«Come hai trovato la guida nelle ore notturne?»] Con la GT è stata una delle cose più difficili, perché ricordo che guardavo più dietro che avanti: controlli gli specchietti e vedi tantissime luci, ma non sai quanta distanza ci sia dalla macchina che ti precede e da quella che ti è dietro. [...] sicuramente gli stint notturni sono quelli più difficili. Non si è abituati a correre a quell'ora e senza luce, quindi con meno riferimenti. Ricordo però anche che sono stati gli stint che mi sono piaciuti di più, forse perché è diverso da quello che un pilota fa di solito. Ci si ritrova in una situazione nuova e affascinante. (Antonio Giovinazzi)
- [«Cosa diresti al pubblico estraneo per invogliarlo a seguire le corse di durata?»] Direi loro di guardare una gara endurance, perché accadono tante cose. È vero che è più lunga, ma proprio per questo può succedere di tutto e c'è molta più azione. Ci sono i pit-stop, le strategie, le Safety-Car e comunque tante cose che possono cambiare le sorti della corsa. (Miguel Molina)
- [Nel 2023] Ho dedicato mezza domenica al Mondiale Endurance [...] allo scopo di capire se e in che termini questo ritorno alle gare di durata, così affascinanti per noi, nati nel secolo scorso, potrebbe davvero offrire una alternativa alla F1. Beh, mica tanto, a essere onesti. Ho visto una Toyota vincente con un giro di vantaggio sulla Ferrari; ho visto una quantità di macchine diverse per forme e prestazioni, in circolo sulla stessa pista; ho cercato di star dietro alle classifiche di classe immaginando gli sforzi immani di spettatori che non per forza debbano studiare ore prima di sedersi in tribuna o davanti alla tv, alle prese con una ricetta confusa e soporifera. [...] Il fatto è che il format F1, con le sue tempistiche e il suo tasso agonistico, al netto di ogni critica possibile, ha ormai definito una consuetudine motoristica connessa alla velocità dominante che caratterizza la nostra cultura. Il fatto di confrontarci con una modalità diversa sarebbe interessante e persino utile (la lentezza, la riflessione valgono una gamma articolata di elogi, sempre) ma se penso all'Endurance, non ci siamo. Manca agonismo, mancano i protagonisti [...] e le diverse categorie generano un caos permanente non supportato da una comunicazione adeguata. [...] Il tutto per una entità di tempo francamente insostenibile. Quale disciplina oggi chiede tempistiche simili a chi guarda? Una corsa ciclistica forse, vista dal via e basata comunque su altri ingredienti. Il baseball? Mah. [...] Forse siamo solo all'inizio di un ritorno all'alta qualità. Ma il sospetto di avere di fronte un esperimento anacronistico, così come viene concepito ora, è fortissimo. [...] No, credo serva qualche ritocco. Qualche hypercar in più, qualche campione più amato e noto, tempi e regole fasate su una modernità indispensabile. Insomma, un bel po' di pepe. L'intera avanguardia del motorismo vira verso le gare Sprint. Un eccesso? Forse ma qui siamo agli antipodi. La passione non passa dalla confusione e, soprattutto, dalla noia. (Giorgio Terruzzi)
- L'Endurance è una categoria per palati più raffinati. Per i veri appassionati di corse automobilistiche. Per quei Piloti con la P maiuscola [...]. L'Endurance è come una complessa partita a scacchi dove sposti le tue pedine poco alla volta e comprendi soltanto alla fine lo schema di come si è sviluppata la partita e capisci se può darti la vittoria o la sconfitta. (Alberto Sabbatini)
- L'endurance non è solo velocità, ma anche strategia, gestione, pazienza. Alla mia prima Le Mans rimasi sveglio per 40 ore, mi sentivo ansioso e nervoso, ma a lungo andare la stanchezza ebbe un effetto negativo sulla mia prestazione. Mi servì come lezione. Imparai che una 24 Ore è una maratona lunghissima nella quale, oltre a non fare errori, devi trovare il tempo per riposare. Dopo due stint di guida torno nel motorhome, metto via smartphone e tablet, spengo la luce e provo a dormire. (James Calado)
- L'endurance per me è sinonimo di motorsport. [...] Ho capito il valore di condividere la vettura con altri compagni, il significato del lavoro in gruppo, il senso della squadra. (Antonio Fuoco)
- La preparazione di una 24 Ore dura un anno intero. È una gara che dura un giorno, ma ci si lavora dodici mesi. (Marco Bonanomi)
- Le gare sprint danno un po' più di soddisfazione a livello individuale, perché il risultato dipende interamente da me, ma la sensazione che provo dopo una bella endurance è impareggiabile, è tutto più intenso. Io sono una persona a cui piace condividere le cose, quindi poter costruire la vittoria con un compagno di squadra e con un team è il massimo. Mi sto innamorando sempre di più delle gare lunghe, anche perché posso stare tanto in macchina e martellare giro dopo giro. (Vicky Piria)
- [«La velocità non è l'unica caratteristica richiesta a un pilota di endurance...»] Non si può mai perdere la concentrazione: pur viaggiando a 300 km/h occorre anche rimanere in costante contatto radio con l'ingegnere di gara, che monitora tutti i parametri di funzionamento della vettura. Se è tutto in ordine, evito di parlare via radio. In caso contrario, occorre regolare il comportamento della vettura tramite tasti e interruttori sul volante. [...] Bisogna sempre mantenere la calma negli inevitabili momenti difficili, non bisogna lasciarsi prendere dal nervosismo quando si finisce nel traffico. (Marco Bonanomi)
- Quando sono arrivato nel mondo Endurance, ho capito che le gare non si vincono alla prima orae. Bisogna essere aggressivi, ma allo stesso tempo intelligenti. Se non prendi un rischio e non cogli il momento, rischi di rimanere dietro a una macchina, uccidendo le gomme e perdendo tanto tempo. D'altra parte non puoi fare il kamikaze è distruggere la tua gara. È sempre una questione di equilibrio. Bisogna essere pronti a cogliere ogni opportunità, ma sempre con un po' di margine. Io arrivo dalle monoposto, dove basta un contatto per ritirarsi e qui è ancora più importante perché la gara è ancora lunga. Va tutto bilanciato. (Robert Švarcman)
- [«Preferisci guidare a ruote coperte o scoperte?»] Sono due cose diverse, non si possono davvero paragonare formula ed endurance. Le formula sono qualcosa di speciale. L'endurance è diverso nel modo in cui siedi in macchina, condividi la vettura con i tuoi compagni e c'è più lavoro di squadra. Sono cose completamente diverse. Guidare entrambe le macchine è fantastico, ma a livello aerodinamico non c'è molta differenza. (Sophia Flörsch)
- Una delle cose che ho imparato di più correndo in endurance è che a un certo punto devi portarla a casa. La macchina non è mai perfetta, perché è compromessa per tre piloti, cambia continuamente nel corso degli stint, che sono molto lunghi e dove c'è anche traffico. Ad essere compromesso per tutti i membri dell'equipaggio non è solo il sedile, ma anche l'assetto. Niente è perfetto ed in quanto perfezionista è qualcosa che ho sempre faticato ad accettare in monoposto. Quell'esperienza mi ha aiutato a dare priorità alle cose veramente importanti per andare forte. (Nyck de Vries)
- Una gara di 6, 8 o perfino 24 ore [...] ti permette anche di rilassarti più a lungo, perché comunque hai più tempo. Il bello di queste gare è che se ti succede qualcosa [...] comunque non ti fa perdere la concentrazione, perché sai benissimo che hai ancora 4-5 ore e tutto può succedere fino all'ultimo. È una cosa diversa che però mi piace onestamente, perché non ti fa perdere mai la speranza. [...] È anche bello magari condividere le sensazioni negative e positive con gli altri due piloti: sai che non sei mai da solo a gestire i momenti belli e brutti, ma hai altri due compagni. Questo ti fa vivere gli episodi in modo diverso. La gestione delle emozioni è completamente diversa rispetto a quando sei da solo. (Antonio Giovinazzi)
- [«Le corse endurance hanno una lunga tradizione e un fascino del tutto particolare. Si condivide la vettura con i compagni, si lavora come una squadra: qual è l'alchimia per ottenere dei risultati?»] Bisogna fare dei compromessi, lavorare come un gruppo e avere un forte spirito di squadra: questi sono aspetti essenziali per sentirsi a proprio agio con la vettura e con i compagni.
- Bisogna trovare un compromesso tra tre piloti e il team. Mi piace molto, perché condividere la macchina con un pilota ti aiuta ad assorbire i suoi feedback, per trovare il miglior assetto per la gara. È fantastico, perché per me è importante condividere tutte le informazioni e trovare il miglior equilibrio tra i piloti per correre al meglio. È uno degli aspetti chiave dell'Endurance.
- [«Ma qual è la sfida più complessa del mondo delle corse di durata?»] Durante le gare dobbiamo gestire le gomme, la benzina, e il traffico. È molto importante anche essere costanti, e allenati dal punto di vista fisico, soprattutto per le gare più calde, in cui la fatica nell'abitacolo si fa sentire. Bisogna poi mantenere la concentrazione molto alta, in particolare per la gestione del traffico. Se si sta in macchina per due ore, non bisogna mai abbassare la guardia.