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Compagnia di Gesù

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Emblema della Compagnia di Gesù, attribuito al fondatore Ignazio di Loyola

Citazioni sulla Compagnia di Gesù e i gesuiti.

Citazioni

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  • "Compagnia" dovrebbe chiamarsi, dato che saremo come soldati. "Compagnia di Gesù", perché Gesù è il nostro capitano. (Il cavaliere della croce)
  • Dai gesuiti ho imparato una lezione: più che rassicurare i fedeli, bisogna preoccuparsi di evangelizzare gli infedeli. (Piero Fassino)
  • Egli [Vincenzo Gioberti] trova un Gesuitismo esistente quando Gesuiti non erano al mondo, e che resterebbe superstite quando questi ne fossero succisi dalle radici: egli vede la Chiesa costretta di lacci vergognosi dal Gesuitismo: egli lamenta l'uomo cattolico imbastardito, l'uomo italiano rimpastato e rifatto in peggio dal Gesuitismo: egli asserisce i paesi cattolici trovarsi enormemente inferiori ai paesi eterodossi in opera di culto civile per colpa del Gesuitismo: egli non conosce gloria maggiore dei Governi italiani che far testa alle invasioni del Gesuitismo; né la finerei più a riferire anche una metà delle gigantesche censure che egli appicca a quel mostro paurosissimo. (Carlo Maria Curci)
  • In nessuna «Compagnia» Gesù si sarebbe trovato peggio che in quella che porta il suo nome. (Roberto Gervaso)
  • La Compagnia di Gesù, che per anni era stata bersagliata dal fuoco incrociato dei liberali, dei democratici e di una parte dei cattolici-liberali e che nel '48 era stata colpita in vari Stati da provvedimenti di espulsione, ebbe in questa lotta [contro il cattolicesimo liberale e contro tutte le tendenze che, all'interno della Chiesa, auspicavano riforme più o meno vaste dell'ordinamento ecclesiastico] una funzione di avanguardia e accrebbe grandemente la sua influenza a Roma e in tutto il mondo cattolico. (Giorgio Candeloro)
  • Nei tempi difficili in cui la Compagnia di Gesù si è trovata e si trova, la santa Sede non le venne mai meno, perché s'avvedeva che le imprecazioni contro i Gesuiti non erano in Germania, e in Francia, nella Svizzera e nella Spagna che un grido di guerra, un segnale di riunione dato dalle buffonesche ipocrisie dell'empietà rivoluzionaria collegata con ogni sorta di fanatismo. (Jacques Crétineau-Joly)
  • Per aggiungere lo scherno alla infamia, il pontefice [Gregorio XVI] volle che i gesuiti percorressero le Romagne a far le missioni. Vennero; profondevano indulgenze plenarie; piantavano croci nelle pubbliche piazze; accendevano le menti degli ignoranti con ogni specie di falsità; proclamavano aperto il paradiso solo a chi difendeva il papa dalle male intenzioni dei liberali: ciò essere, predicavano, decreto di Cristo, della Vergine, e di tutta la sequela dei santi. (Felice Orsini)
  • Proprio gli scienziati gesuiti sono i materialisti più estremi nel campo della ricerca scientifica. Non solo dimostrano di continuo che con la scienza non si può pervenire allo spirito, ma si danno pena, dove ciò sia possibile, di tener lontano lo spirito dalla scienza. (Rudolf Steiner)
  • Se seminerete dei gesuiti, raccoglierete dei ribelli. (Napoleone Giuseppe Carlo Paolo Bonaparte)
  • I Gesuiti furono perfetti latinisti, grecisti perfetti, eleganti oratori. Ma la forma ebbe la prevalenza sulla sostanza. Tutta la istituzione gesuitica mirava a produrre giovani che sapessero parlare e scrivere, non che sapessero o volessero pensare ed osservare. E dalla realtà del presente l’osservazione fu trasferita al mondo antico, convenzionalmente rappresentato, o al mondo mitologico.
  • I Gesuiti si introdussero nella società elegante, nelle Corti, raccomandati dalla cultura, stimabili generalmente per una vita di maggiore austerità e dignità che non quella degli altri ordini monastici. E diventarono così una formidabile potenza politica. Ma di preferenza i Gesuiti si impadronirono dello strumento che più direttamente avrebbe foggiato le coscienze dell'avvenire: la scuola : specialmente la scuola, onde sarebbero uscite le classi dominanti: l'Università e i corsi che noi chiamiamo secondari, e allora si chiamavano di umanità. Coi Gesuiti la scuola – contrastata tra ecclesiastici e laici e poi prevalentemente laica nel periodo umanistico – ridiventa ecclesiastica e confessionale. E si cerca di isolarla sempre più dalla vita e dagli esempi della realtà con la istituzione dei collegi, onde gli alunni escano perfettamente foggiati sulla mentalità e spiritualità dei maestri.
  • Oggi il Gesuitesimo rappresenta la reazione, e per parecchi secoli rappresentò la menzogna; cioè da quando si trovò ad essere una sopravvivenza, perché aveva già compita la sua funzione nella storia dalla Chiesa. Ma in origine rispose ad un bisogno dei tempi, e rappresentò, se non la religione, la religiosità del Cinque e del Seicento; se non il cristianesimo, il cattolicesimo. Bandì una morale che molto concedeva alla vita, professò una teologia, che lasciava in disparte quanto di più terribile conteneva il genuino credo cristiano, e che dava grande, troppa importanza alle pratiche esterne. La religione rispianò, mercé dei Gesuiti, il cipiglio, che la avrebbe resa troppo ingrata ad una società troppo corrotta e mondana. Si conciliò con la vita. Non per nulla i più duri ed autentici cristiani (come in Francia il Pascal) si opposero, in nome del Cristianesimo, ai Gesuiti.
  • I gesuiti sono il nervo della fazione illiberale e il tarlo o il flagello degli Stati che li ricettano.
  • I gesuiti sono insieme i demagoghi e gli oligarchi della Chiesa, turbandola coi raggiri, coi soprusi, colle liti teologiche e sotto specie di ubbidienza mirando a metterla in servitù.
  • I gesuiti sono una frateria e una conventicola, un'accolta di divoti e una setta di congiuranti; ma per molti di loro la politica è la parte principale e il fine, a cui serve di mezzo e di mantello la religione.

Voci correlate

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Altri progetti

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