Charles Péguy

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Charles Péguy

Charles Péguy (1873 – 1914), scrittore, poeta e saggista francese.

Citazioni di Charles Péguy[modifica]

  • C'è qualcosa di peggio dell'avere un'anima perversa: è avere un'anima di tutti i giorni.[1]
  • C'è qualcosa di peggio dell'avere un cattivo pensiero. È avere un pensiero bell'e fatto. C'è qualcosa di peggio dell'avere una cattiva anima e anche del farsi una cattiva anima. È avere un'anima bell'e fatta. C'è qualcosa di peggio anche dell'avere un'anima perversa. È avere un'anima abituata. Si sono visti i giochi incredibili della grazia e le grazie incredibili della grazia penetrare in una cattiva anima e anche in un'anima perversa e si è visto salvare ciò che sembrava perduto. Ma non si è visto bagnare ciò che era verniciato, non si è visto attraversare ciò che era impermeabile, non si è visto ammorbidire ciò che era abituato.[2]
  • C'è qualcosa di peggio di avere un'anima cattiva e anche del farsi un'anima cattiva: è avere un'anima bell'e fatta.[1]
  • [Sulla risurrezione di ogni uomo] Corpo e anima, o saranno due mani giunte in eterna adorazione, o due polsi ammanettati per una cattività eterna.[3]
  • Il mondo è pieno di persone oneste. Si riconoscono dal fatto che compiono le cattive azioni con più goffaggine.[4][5]
  • Il ravvedimento di un uomo è il coronamento di una speranza di Dio.[6]
  • L'amnesia dell'eterno è il male del nostro secolo.[7]
  • La libertà è un sistema basato sul coraggio.[8][5]
  • Quarant'anni è un'età terribile. Perché è l'età in cui diventiamo quello che siamo.[9][5]
  • Quando tocchiamo il rapporto fra razza e nazione, e fra entrambe e il concetto di fede religiosa, passiamo dalla politique alla mistique.[10]

Lui è qui[modifica]

  • C'è qualcosa di peggio dell'avere un cattivo pensiero. È avere un pensiero bell'e fatto.
  • Chi rinuncia alla ragione per l'offensiva, non può appellarsi alla ragione per la difensiva.
  • Dicevano per ridere, e per prendere in giro i loro curati, che lavorare è pregare, e non sapevano di dire così bene.
  • È restare fedele al maestro al pensiero del maestro ripeterlo servilmente nei secoli dei secoli? [...] Ma forse la più fedele di tutte le fedeltà consisterebbe nel trasportare il pensiero del maestro, nel trasferirlo, nel tradurlo, nel trascriverlo, in un altro linguaggio man mano che i tempi si succedono e che i linguaggi si perfezionano.
  • I teorici della chiarezza scrivono libri torbidi.
  • Il cattolico è un ragazzo che arriva sulla strada e che trova ottimo il paletto segnaletico che c'è per tutti.
  • L'amore è più raro dello stesso genio [...] e l'amicizia è più rara dell'amore.
  • La giovane e piccola speranza [...] Essa è il cuore della libertà.
  • Le crisi dell'insegnamento non sono crisi di insegnamento; sono crisi di vita.
  • Per chi ha qualche idea di ciò che è la |grazia, il vero problema non è la grazia. Il vero problema e la mancanza di grazia e l'ingratitudine.
  • Un sistema è ciò che un sistematico ha potuto vedere, ha potuto ricordare con la sua vista miope, oppure, e al di fuori di tutto ciò, è ciò che ha potuto costruire con la sua corta immaginazione.
  • Un sistema è una realtà monca.
  • Un uomo non viene determinato da ciò che fa e ancora meno da ciò che dice. Se guardiamo in fondo, un essere è determinato unicamente da ciò che è.
  • Una casa frana sempre e solo dall'interno.

Santuario[modifica]

  • La morale è stata inventata dai deboli. Ma la vita cristiana è stata inventata da Gesù Cristo.
  • L'incarnazione: ecco l'unica storia interessante che sia mai accaduta.
  • Sfido chiunque a trovarmi nei tempi dei tempi un solo uomo che come storico abbia parlato di Gesù.[11] Di lui è possibile parlare solo da cristiani o da anticristiani.
  • La Comunione dei Santi comincia da Gesù, egli ne fa parte, ne è il capo. Tutte le preghiere, tutte le sofferenze messe insieme, tutte le fatiche, tutti i meriti, tutte le virtù messe insieme, sia di Gesù che di tutti gli altri santi messi insieme, tutte le santità messe insieme lavorano e pregano per tutto il mondo, per tutta la cristianità.
  • Gesù si è abbandonato all'esegeta, allo storico, al critico, come si è abbandonato ai soldati, ai giudici, al popolo... Se avesse tentato di sfuggire alla critica e alla controversia, se si fosse sottratto all'esegeta, al critico, allo storico, l'incarnazione non sarebbe stata integrale.
  • C'è il tesoro delle sofferenze, il tesoro eterno delle sofferenze. La passione di Gesù l'ha posseduto interamente, d'un tratto.

Citazioni su Charles Péguy[modifica]

  • Nietzsche e Péguy: due profeti che dominano la nostra epoca. Entrambi concordano nel fare un'opera di critica. Entrambi maledicono il «mondo moderno». Una parte delle loro diagnosi coincide. Tuttavia i loro due messaggi restano opposti. L'uno e l'altro si ricollegano a un passato che viene dal profondo delle età, ma non ne scelgono la stessa vena. L'uno e l'altro annunciano tempi nuovi, ma non li plasmano con lo stesso metallo. Se da una parte Nietzsche è il profeta della rottura, dall'altra Péguy è il profeta della fedeltà. E mentre per incatenarci al carro traballante del suo Dioniso Nietzsche è sempre più portato a maledire la croce di Cristo, Péguy mostra in Gesù colui che raccoglie tutto il tragico antico per trasfigurarlo. (Henri-Marie de Lubac)

Note[modifica]

  1. a b Citato in Corriere della Sera, 14 marzo 2005.
  2. Citato in Pigi Colognesi, La fede che preferisco è la speranza: Vita di Charles Péguy, prefazione di Davide Rondoni, BUR Rizzoli BUR, Milano, 2012, p. 390. ISBN 978-88-58-63892-7
  3. Citato in Raniero Cantalamessa, Gettate le reti. Riflessioni sui vangeli, Piemme, Casale Monferrato 2001, anno C, p. 81.
  4. Da Il denaro.
  5. a b c Citato in Elena Spagnol, Enciclopedia delle citazioni, Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894
  6. Citato in Raniero Cantalamessa, Gettate le reti. Riflessioni sui vangeli, Piemme, Casale Monferrato 2001, anno C, p. 13.
  7. Citato in Adolfo L'Arco, La Donna del Sanctus.
  8. Citato in L. Halévy, Vita di Charles Péguy.
  9. Da Victor-Marie, comte Hugo.
  10. Citato in George Steiner, Totem o tabù, in Nessuna passione spenta, p. 144.
  11. Cfr. Ricerca del Gesù storico.

Bibliografia[modifica]

  • Charles Péguy, Lui è qui, a cura di Davide Rondoni e Flora Crescini, Rizzoli, Milano, 1997.
  • Charles Péguy, Santuario; citato in Domenico Porzio (a cura di), Incontri e scontri col Cristo, M. Ferro, Milano, 1971, vol. I, pp. 269-271.

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