Giuseppe Prisco
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Giuseppe Prisco, meglio noto come Peppino Prisco (1921 – 2001), avvocato e dirigente sportivo italiano.
Citazioni di Giuseppe Prisco
[modifica]- A Torino voglio un arbitro daltonico.[1]
- Il Genoa non vuol più incontrare l'Inter a San Siro? Che vada in serie B! [2]
- [Su Verona-Milan del 1973] Io vorrei consigliare al Milan maggior prudenza. I rossoneri avevano strombazzato ai quattro venti che avrebbero vinto. Erano troppo sicuri di poter agguantare la stella del decimo scudetto. Invece, con l'esperienza dei sorpassi precedenti avrebbero dovuto starsene tranquilli. Certo, il decimo scudetto, prima o poi lo vinceranno, ma per ora è meglio che si accontentino della Coppa delle Coppe.[3]
- [«Chi tiferà questa sera tra Juventus e Ajax?»] Purtroppo ho una nonna di Amsterdam.[4]
- Se dovessi difendere il Milan per quanto ha combinato a Marsiglia, chiederei una perizia per incapacità di intendere e di volere.[5]
- [Nel 1994] Boniperti è stato un alpino, e come tale ha e avrà sempre la stima di un vecchio alpino come il sottoscritto, ex vicepresidente nazionale. Con la stima, la mia amicizia e il mio grazie per quanto ha fatto (e forse tornerà a fare...) per il calcio. Non mi pare proprio che un personaggio così grande abbia bisogno di altre forme di difesa.[6]
- Sono diventato appassionato di calcio e tifoso dell'Inter in una lontana domenica del 1929. Avevo poco più di sette anni e la sera, come tutte le domeniche, vennero a casa nostra gli zii Pasquale e Antonietta Bussola. Lo Zio Pasquale, avvocato come mio padre, era socio vitalizio dell'Inter e, avendo l'Inter battuto quel pomeriggio il Milan sul campo di via Goldoni, arrivò a casa nostra con un vassoio di paste Alemagna comprate nel negozio di via Orefici, dicendo che non si poteva non festeggiare una vittoria così importante. Ci furono dei brindisi ai quali partecipai, ma quando chiesi qualche notizia sul Milan mi fu risposto che era meglio non parlare di certa gente non degna della nostra attenzione. Capii insomma che i milanisti erano degli esseri incolpevoli ma decisamente di altra categoria, diciamo pure di serie B rispetto agli altri cittadini.[7]
- [Sulla partita della lattina] La partita non s'è svolta regolarmente dopo l'uscita di Boninsegna, colpito alla testa da una lattina. Il danno poteva essere molto più grave di quanto è stato. L'Inter ne è rimasta così frastornata che ha finito per perdere 7-1. Ma in quel momento il punteggio era di 1-1. Ci sono quindi tutti gli estremi per cancellare quella gara.[8]
- [Intervista ripresa da Mai dire Gol] È una TV a diffusione nazionale? Me ne strafotto.
Pazzo per l'Inter
[modifica]- Vedere Milan-Cavese 1-2 del 1982 in televisione, con i cugini in B è una cosa che fa molto bene a chi è malato.
- La speranza per il futuro? Vorrei che chi mi incontra per strada mi gridi in faccia: "Peppino campione d'Italia". Sogno lo scudetto. E, visto che ci sono, anche il Milan di nuovo in serie B. Così mi vendico anche di Teo Teocoli. Uno bravo che mi imita bene e con simpatica correttezza. Mi mette di buon umore. Giacca da camera a parte.
- Ho una scaramanzia. La domenica compro la Settimana enigmistica e cerco di risolvere i quesiti della sfinge. Credo che riuscendoci l'Inter poi vinca.
- L'interista più simpatico? Giacinto Facchetti. Fece un gol al Napoli in mezzo alla nebbia e venne a cercarmi a bordo campo per abbracciarmi. Ci mise tre minuti per trovarmi.
- Il Milan in B. E per ben due volte: una... a pagamento e una... gratis. Sono dell'idea che una retrocessione cancelli almeno cinque scudetti conquistati e che la vittoria di una Mitropa Cup elimini i residui.
- Tutti i miei figli sono interisti. Una volta mi hanno chiesto se mio figlio Luigi avesse tifato per il Milan. Ho risposto: "Lui ha gli occhi azzurri ed è chiaro di capelli, mentre io ero scuro e ho gli occhi neri. Se Luigi avesse tifato Milan, avrei chiesto la prova del sangue. Perché a quel punto non mi sarei fidato neanche di mia moglie".
- La vittoria più emozionante. Le tre coppe Uefa, la prima perdendo il ritorno a Roma per 1-0 e soffrendo terribilmente. Il giorno dopo mia figlia lesse sui giornali: Aggredito Peppino Prisco. Arrivai a casa e quasi si stupì che fossi vivo. In realtà mi avevano tirato un'asta di una bandiera, roba da nulla.
- Io sono contro ogni forma di razzismo, ma mia figlia in sposa a un giocatore del Milan non la darei mai.
- [Ultime parole famose] In tanti aspetti, a cominciare dal modo unico in cui sa segnare, Ronaldo mi ricorda Meazza, il quale commise solo un errore: accettare il trasferimento al Milan. Sono sicuro che Ronaldo mai potrebbe essere indotto in una simile tentazione. Uno grande come lui può indossare una sola maglia: quella nerazzurra.
- I tifosi interisti non si preoccupino, dopo tanti anni in questa società posso affermare che la serie B non è nel nostro codice genetico.
- La formazione ideale di tutti i tempi: Zenga, Burgnich, Facchetti, Guarneri, Picchi, Bedin, Frione, Matthaeus, Mazzola, Suarez e Corso. Non ho incluso Meazza, il più grande di tutti, e Ronaldo perché li considero fuori concorso. Una gioia per gli occhi.
- L'errore più grande dell'Inter. Cedere Roberto Carlos e non comprare Platini: era già nostro.
- Lo 0-6 nel derby? Non ricordo. E poi i giornalisti ne inventano sempre tante.
- Il presidente vorrebbe un 3-0. Io invece nei confronti dei milanisti sono più generoso, mi accontento di una vittoria su autorete allo scadere.
- La delusione di quest'anno per me sono Milan e Juventus. Vanno troppo forte, sono molto deluso.
- Il decennio di vittorie milaniste? Stranamente, mi ricordo solo le partite che hanno perso.
- La Juventus è come una malattia che uno si trascina dall'infanzia. Alla lunga ci si rassegna.
- Ci vorrebbe qualche supposta di pepe di cayenna per rivitalizzare qualcuno dei nostri giocatori.
- I festini a luci rosse dei giocatori dell'Inter? Non ne so niente, quando escono non mi chiamano mai.
- Prima di morire mi faccio la tessera del Milan, così sparisce uno di loro.
- Chiedo scusa ai miei genitori, ma in mezzo alla foto di loro due io porto sempre quella di Ronaldo.
- Il Milan? Ho forti timori che quest'anno rimarrà in Serie A.
- L'Inter nacque da una scissione del Milan... Ecco la dimostrazione che si può fare qualcosa di importante partendo da niente!
- A Milano ci sono due squadre: l'Inter e la primavera dell'Inter.
- Se stringo la mano a un milanista mi lavo le mani, se stringo la mano a uno juventino mi conto le dita.
- [Sul contatto Iuliano-Ronaldo in Juventus-Inter 1-0 del 26 aprile 1998] Il rigore dello juventino su Ronie? Non è furto. Quando c'è la Juve è sempre ricettazione. Gli juventini a volte confessano i furti ma mai la refurtiva.
- Il mio sogno? L'Inter batte la Juve a tempo scaduto con un gol segnato in fuorigioco o con la mano. Meglio se in fuorigioco e con la mano.
- Certe volte la gente per strada mi chiede di non parlare solo contro il Milan, ma anche contro la Juventus. E rispondo: «Ben volentieri, ma quando c'è l'occasione. Non posso dire 'porca Juventus': sarebbe una cretinata inutile».
Citazioni su Giuseppe Prisco
[modifica]- Un personaggio che con la sua intelligente ironia manca parecchio a questo calcio. (Andrea Agnelli)
Note
[modifica]- ↑ Citato in Djorkaeff tiene l' Inter incollata alla Juve, Corriere della Sera, 20 aprile 1998.
- ↑ Citato in AA. VV., Quelli che il baciccia, Fratelli Frilli Editori, Genova 2002.
- ↑ Citato in Guido Lajolo, Milano recrimina, Stampa Sera, 21 maggio 1973.
- ↑ Citato in Antonio Dipollina, Brussprinter e le calende egizie, ecco le frasi comiche del calcio, la Repubblica, 13 agosto 2001.
- ↑ Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 34, ISBN 88-8598-826-2
- ↑ Citato da Gian Paolo Ormezzano, Prisco: «Juve presto al top», La Stampa, 2 aprile 1994, p. 3.
- ↑ Citato in Danilo Sarugia, Grande Inter. La leggendaria squadra di Moratti e Herrera, Sperling & Kupfer, 2007, ISBN 8860611784
- ↑ Citato in Gianpiero Lotito e Filippo Grassia, Inter. La grande storia nerazzurra dal 1908 a oggi, SEP editrice, 2006; citato in 1970-1979: Una lattina per alleata, Repubblica.it.
Bibliografia
[modifica]- Giuseppe Baiocchi (a cura di), Giuseppe Prisco – Pazzo per l'Inter, Milano, Baldini & Castoldi, 2001, prima edizione 1993. ISBN 88-8490-158-8
Altri progetti
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