Cristina Donà
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Cristina Donà (1967 – vivente), cantautrice italiana.
Tregua
[modifica]Etichetta: Mescal, 1997, prodotto da Manuel Agnelli.
- La stanza in cui vivo | è un dado, | ma non ho abbastanza mani | per tirarlo lontano. (da Ho sempre me, n. 1)
- Metti il tuo sguardo ghiacciato | sul detonatore, | dai riduci in polvere tutto così | potrò ricominciare. (da L'aridità dell'aria, n. 2)
- Mio amore | il tuo cuore è un mare calmo | e non basta una sola notte | per attraversarlo. (da Stelle buone, n. 3)
- Niente filo né sassi | per orientarsi | nel mio labirinto. (da Labirinto, n. 4)
- Gonfiami di sogni | e poi incidi a caso | riempimi di raso e chiome bionde. (da Raso e chiome bionde, n. 5)
- Prego sorrida enormemente | vediamo come va | la sua bella presenza richiesta dall'azienda | è una formalità. (da Senza disturbare (colloquio di lavoro al femminile), n. 8)
- Io s'è vero che vivo, ora sto risalendo | e addestro i miei occhi a non guardare giù. (da Risalendo, n. 10)
- Troppe anime perse | perché io le segua. (da Tregua, n. 11)
Nido
[modifica]Etichetta: Mescal, 1999, prodotto da Manuel Agnelli.
- Sono un brivido esteso all'universo | che rimane fermo | sono un nido sui rami d'inverno (da Nido, n. 1)
- Specchio di pioggia e asfalto | oggi il mio viso è più leggero | senza pianto | solo acqua e cielo (da Goccia, n. 2)
- Mi hai dato un abito per sedurti | nel modo migliore | che userò per lasciarti, per bruciarti il cuore. (da Qualcosa che ti lasci il segno, n. 3)
- Portami con le tue braccia in alto | come un fascio di grano | tienimi ancora nel caldo vento estivo | ...che soffia via. (da L'ultima giornata di sole, n. 5)
- Vedo te con lei e ormai mi sembra normale | invece è disarmante capire che siamo | solo un passaggio di ombre | che si perdono se perdono il cuore. (da Volo in deltaplano, n. 6)
- Ma dimmi che differenza passa | tra ciò che nutre e ciò che ingrassa. (da Deliziosa abbondanza, n. 9)
- È una cosa in più | che seduce languida | se c'è è di troppo | se non c'è ti manca. (da Terapie, n. 12)
- L'orizzonte è strano se non hai meta | si allontana da te | l'uomo mangia l'uomo | succhia la preda | e dimentica. (da Mangialuomo, n. 13)
Dove sei tu
[modifica]Etichetta: Mescal, 2003, prodotto da Davey Ray Moor.
- Ho riempito d'oro il giardino | perché tu vedessi | chiaramente dov'è il cammino | e | quanti sono i passi. (da Nel mio giardino, n. 1)
- La luna è liquida | e io mi sento | invisibile | come sempre | quando è tardi | per dire che non sopravvivo. (da Invisibile, n. 2)
- In fondo al mare nuotano i miei sogni, | pronti per risalire. | Si aprono nell'acqua come fiori | e in un istante | vanno verso il cielo. (da In fondo al mare, n. 3)
- Tengo al minimo il battito, | controllo che il respiro non ceda. | Tengo al minimo il battito, | controllo che il respiro mi segua. (da Triathlon, n. 4)
- Se chiudo gli occhi | posso arrivare a prenderti. | Mi allungherò sino | a dove sei tu. (da Dove sei tu, n. 6)
- Stai rischiando | d'ingolfare | coi segreti trattenuti | il tuo sistema cardio-spirituale. (da L'uomo che non parla, n. 8)
- Immagina intensamente e vedrai | dove gli altri pensano | che non ci sia niente. (da Salti nell'aria, n. 10)
- Lui ti parla di fiori sbocciati | sulle spine di un tempo. | Crudeli verità | spazzate dal vento. (da Un giorno perfetto, n. 11)
La quinta stagione
[modifica]Etichetta: EMI, 2007, prodotto da Peter Walsh.
- È tempo di imparare a guardare. (da Settembre, n. 1)
- Dentro a una vertigine che danza, | e ci porta al di là del tempo. (da Universo, n. 2)
- Nella foto di un'estate c'era il vento che soffiava, | mi ricordo che bastava l'equilibrio su una gamba. (da I duellanti, n. 4)
- Se resti nell'ombra rispetta la luce anche se è nascosta. (da Migrazioni, n. 5)
- Oggi rinasce una parte di te, | quella più vera, | libera di andare dove non c'è più paura. (da Come le lacrime, n. 6)
- Ti ho ferito con un bacio per metà, | ma l'hai capito | che non ho fatto apposta. (da Niente di particolare (a parte il fatto che mi manchi), n. 7)
- E questo odore d'incenso non basterà | a confondere il richiamo delle tue braccia. (da Laure (Il profumo), n. 8)
- Conosci i colori e la parte più scura di me | difficile da raccontare. (da Conosci, n. 10)
Appena sotto le nuvole
[modifica]- Se fossi veramente innamorato di me | non lo diresti così apertamente | L'amore vero si nasconde in gola | taglia le parole | non sorpassa la lingua, | prima che l'attesa si sia fatta insopportabile.
- La sofferenza è il male minore | ciò che ti annienta è uno specchio senza la tua immagine.
- La luce rotola sulle rocce e abbraccia tutto, subito. Sii felice come lei.
- Ho scoperto, nel frattempo, perché non mi piacciono i punti... troncano i pensieri. È tutto...
[Cristina Donà, Appena sotto le nuvole, Piccola Biblioteca Oscar Mondadori, Milano, novembre 2000]
Citazioni su Cristina Donà
[modifica]- Fantastico. Con tanta confidenza eppure tanto vulnerabile, l'album è ricco di suoni che riconosco: il sognante romanticismo di Kate Bush, gli incantesimi della sacerdotessa dell'arte Patti Smith, la capacità di melodie ariose di Joni Mitchell, la potente risacca dei Black Sabbath (o forse dei Nirvana) – eppure è anche originale, l'opera di un'artista che sta trovando la propria voce. Tanti i momenti memorabili offerti dagli arrangiamenti, alcuni divertenti e altri che ti arrivano al cuore. Devo dire sinceramente che mi capita di rado, quando ascolto un artista italiano, di chiedermi perché non sia ancora una star negli Stati Uniti (siamo un popolo di provinciali a noi piacciono in inglese, le canzoni) ma con Cristina Donà, me lo chiedo.
- Fantastic. Completely self-assured, but also vulnerable. It's full of sounds I recognize, the dreamy romanticism of Kate Bush, the art priestess incantantions of Patti Smith, the airy melodicism of Joni Mitchell, the heavy undertow of Black Sabbath (or maybe Nirvana), but it's also original, or at least the work of an artist coming into her own voice. The arrangements are full of memorable touches, some funny and some pulling hard at your heart. Honestly, I rarely hear an Italian artist and wonder why he or she isn't a star in the United States (we're a provincial people; we like our songs in English), but with Cristina Donà, I wonder. (Recensione dell'album Tregua di Joe Levy, Rolling Stone, marzo 2008)
- Cristina Donà è la più grande cantautrice italiana e lo è suo malgrado. Perché, come accade a certi grandi artisti, se all'origine dell'espressione creativa non ci fosse un'esigenza profonda di verità su se stessi e sulla vita che si vive, la loro natura li avrebbe condotti ad altre occupazioni, forse più semplici e tranquillizzanti. E, invece, scrivere canzoni e cantare per Cristina Donà ha a che fare con un desiderio insopprimibile di vederci chiaro e di capire come debba essere vissuta questa vita che sembra scapparci da tutte le parti. (Stas' Gawronski, critico letterario, dal sito di RaiLibro [1]– 2006)
- Dimenticate gli stereotipi del pop italiano con l'imbarazzante melassa operistica, la Donà è una cantautrice sottile, sensibile [...]. È anche una signora capace di scrivere canzoni intrise di gentile malinconia e memorabili arie [...]. Donà sa essere furba, triste e divertente, spesso nella stessa canzone. I curiosi non verranno delusi.
- Banish all stereotypes of italian pop and its cheesy operatics, Donà is a subtle, sensitive singer-songwriter [...]. She's also a mistress of gentle melancholy and naggingly memorable tunes [...]. Donà can be smart, sad and funny, often in the same tune. Curious punters won't be disappointed. (John Bungey, recensione sulla rivista musicale Mojo, ottobre 2004)
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