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Denis Hollier

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Denis Hollier (1942 – vivente), professore universitario e scrittore francese.

Citazioni di Denis Hollier

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  • Il cristianesimo inizia con un esclusione sacralizzante: «Gesù si lasciò trattare da criminale e ridurre allo stato di corpo suppliziato, identificandosi così con la forma sinistra e immediatamente ripugnante del sacro». Ma la parola Rex (Rex Iudeorum nella leggenda INRI) era già iscritta sullo strumento del supplizio. Questa parola perderà quasi subito il suo valore derisorio e oblitererà ben presto il corpo suppliziato. La storia della Chiesa è la storia della rimozione delle sue origini: il sadismo fondatore è diserotizzato, le forme sinistre e terificanti del sacro rettificate, l'infamia sostituita dalla gloria. (in Sull'equivoco (tra letteratura e politica), nel testo Il Collegio di Sociologia p. XXI)
  • Partendo dall'assunto che la Chiesa è la confutazione dell'Impero, egli [Pierre Klossowski] denuncia il travestirsi dell'Impero in Chiesa «trionfante»: «Cesare in effetti non è ancora l'Anticristo; solo dopo che Cristo si sarà rivelato al mondo, Cesare "con l'anima di Cristo" diventerà l'Anticristo». Così, lo In hoc signo vinces di Costantino è ciò attraverso cui si realizza «l'eresia» che trasforma la comunità cristiana in Impero (Qui est mon prochain?, in «Esprit», n. 75, dicembre 1938, p. 405). Questo bel saggio di Klossowski è la versione cristiana dell'eterologia del Collegio: «Il nemico – egli scrive – risponde all'ignoranza più o meno concertata nella quale mi trovo nei confronti delle mie proprie virtualità [...] L'anima, per essenza eterogenea, proietta al di fuori ciò che in essa contraddice lo stato omogeneo che reputa di aver raggiunto; a partire da lì l'elemento eterogeneo produrrà tanti più guasti all'interno dell'anima in quanto la sua immagine avrà preso corpo all'esterno». (da Il Collegio di Sociologia, p. 513, nota 26)
  • Il capitolo del saggio di Châteaubriant che descrive tali istituzioni (Les Ordensburgs) esordisce come segue: «Questa imponente creazione umana trova il suo coronamento in un'istituzione che si può chiamare "La Scuola dei Führer", istituzione che, lungi dallo smentire lo spirito dei maestri dell'Ordine teutonico porta a compimento in modo grandioso l'organizzazione primitiva». L'organizzazione primitiva qui menzionata costituisce l'argomento del precedente capitolo del libro, il «Führerismo» o Führerprinzip, tramite cui il nazionalsocialismo ha trionfato in Germania e ovunque nel mondo trionferà sul bolscevismo internazionale. (in Hitler e l'Ordine teutonico, nel testo Il Collegio di Sociologia p. 287)
  • [Citando Alphonse de Chateaubriant] Il razzismo Hitleriano affonda dunque «le sue radici organiche nell'acqua generosa del profondo lago cristiano». (in Hitler e l'Ordine teutonico, nel testo Il Collegio di Sociologia p. 288)
  • Sotto molti aspetti, la conferenza di Hans Mayer sulle «società degli uomini» della Germania romantica confermerà la comunicazione di Bataille su Hitler e l'Ordine teutonico: essa mostrerà che le società segrete antinapoleoniche – quali l'Ordine tedesco organizzato dai discepoli di Fichte – si ispirano ai ricordi dell'Ordine teutonico. (in Hitler e l'Ordine teutonico, nel testo Il Collegio di Sociologia p. 288-289)

Bibliografia

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  • Le Collège de Sociologie (1937-1939), a cura di Denis Hollier, Èditions Gallimard, Parigi 1979, trad.it. Marina Galletti, Lola Ieronimo, Annamaria Laserra, Il collegio di sociologia. 1937-1939, a cura di Marina Galletti, Bollati Boringhieri, Torino 1991.