Discussione:Dante Alighieri

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[Senza titolo][modifica]

Buongiorno.


Consultando Internet per questa famosa citazione di Dante Alighieri, ho trovato, anche nel vostro sito, queste due versioni della stessa frase, in cui varia la congiunzione (?) <per> oppure <a>.


Dante Alighieri, Divins Commedia, Inferno, Canto XXVI, 119-121

fatti non foste (<per> oppure <a>) viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza

Stesse differenti versioni anche su Google.

Perciò, se possibile, gradirei poter aver una vostra gradita risposta in merito.

Personalmente ritengo che tutto dipenda da differenti "versioni" dell'opera, tra originale, copie, stampe, ristampe etc.

Grazie per il vostro tempo.

Giovanni G. Zanutto, omissis

Secondo la Società Dantesca Italiana, non esiste il manoscritto originale della Commedia. Le più antiche copie sono consultabili qui (http://www.danteonline.it/italiano/codici_indice.htm). Tutte quelle che ho consultato riportano a, compresa la copia eseguita da Giovanni Boccaccio. --DoppiaTemi le mie pagine!Di 13:34, 7 Gen 2006 (UTC)

Similitudini[modifica]

Ciao! Mi riferisco agli ultimi inserimenti anonimi. Similitudini o meno, sono citazioni come le altre. Pregherei quindi l'anonimo di inserirle assieme a tutte le altre. Grazie. --DD 12:16, 6 giu 2007 (CEST)[rispondi]

Data la massa di citazioni, può anche avere un senso tenerle a parte, ma solo se servono di supporto a una qualche trattazione dell'argomenti in Wikipedia. Nemo 00:24, 7 giu 2007 (CEST)[rispondi]

Sono l'anonimo delle citazioni di similitudini: mi sembrava cosa interessante raggruppare le citazioni delle similitudini presenti nella Commedia, e ne avevo spiegato il motivo inserendo la citazione di una nota curata da Panaitescu su dette similitudini. Le similitudini nella Commedia hanno un ruolo ben preciso e, studiando l'opera di Dante, può tornare utile averle tutte "sotto mano".

Inoltre sono di una tale bellezza poetica, da renderne piacevole la lettura, per così dire, consecutiva. --87.1.94.111 15:23, 13 giu 2007 (CEST)[rispondi]

Giosue Carducci[modifica]

Il numero di citazioni poetiche carducciane su Dante mi pare un po' esorbitante rispetto all'insieme; inoltre, una sezione a parte introduce un elemento di scarsa chiarezza nella lettura della voce. In linea generale: indicare semplicemente l'autore, e non il titolo del testo da cui è tratta la citazione, è a mio parere insufficiente. Credo che ci siano norme in proposito. --Giuliaep 08:37, 10 mag 2008 (CEST)[rispondi]

  • Tre citazioni un numero esorbitante? Non esageriamo, per cortesia. Anche se fossero trenta o trecento si colleziona ugualmente!
  • Quella che tu chiami una "sezione a parte", è in realtà una sottosezione di "Citazioni su Dante Alighieri", come puoi desumere anche dall'indice della voce.
  • Le norme ci sono infatti: i riferimenti vanno nelle voci dell'autore delle citazioni; in Giosuè Carducci trovi tutto. Grazie. --Doppia {Di} 11:16, 10 mag 2008 (CEST)[rispondi]

Vetrina?[modifica]

Questa voce è da vetrina!--Jinkobiloba 17:20, 17 gen 2009 (CET)[rispondi]

Fonte[modifica]

«Scartabellando ancora ecco poi che ritrovo un'Enciclopedia Dantesca che riporta sentenze tratte dalla Divina Commedia radunate per tema: un lavoro giàè svolto che può ampliare il parco tematico di Wikiquote.» Da qui; magari si può usare per verificare che sia davvero da vetrina. --Nemo 18:27, 26 gen 2009 (CET)[rispondi]

Citazione di Manganelli[modifica]

  • 1. Qualche giorno fa ho inserito la seguente citazione:

"D'altra parte lo sapevamo fin da Dante che l'inferno ha una tendenza urbanistica. L'abbiamo sempre saputo, c'è una mappa dell'inferno, si può fare, ci sono delle strade, c'è una toponomastica, senza dubbio ci sono dei vigili. Voi direte che anche il paradiso potrebbe avere qualche qualità visionaria di questo tipo ma non è mica vero, nella nostra cultura noi non riusciamo a pensare al paradiso, per il momento, se non come una variante particolarmente luminosa del nulla." di Giorgio Manganelli

  • 2. questa citazione mi è stata cancellata da Micione con la sola voce "non pertinente", cosa che mi è sembrata sia strana che scorretta. Ho chiesto spiegazione e mi è stato risposto che la motivazione è il BUONSENSO.
  • 3. in base a questo BUONSENSO ho cancellato allora altre citazioni che a me non sembravano averne. In questa stessa voce era presente, ad esempio, la seguente:

"Certo che, dopo settecento anni, Dante non se lo sarebbe mai aspettato.... tanta gente che viene a sentirlo. (Roberto Benigni)
Micione, aveva cancellato quella di Manganelli ma non questa, salvo poi darmi ragione su quest'ultima!

  • 4. La citazione di Manganelli a me sembra pertinente eccome; certo è pienamente nello stile irriverente e ironico dell'autore (che comunque era un grande estimatore di Dante). Ulteriormente interrogato Micione ha dato la seguente spiegazione di NON PERTINENZA:

"Manganelli parla, sempre secondo me, dell'inferno e/o del paradiso e/o della concezione che abbiamo (e/o lui ha) di essi, degli aldilà secondo la religione e non di quelli danteschi." Ora mi chiedo e chiedo:

a) quali sono i termini che alludono alla religione?
b) nel caso, quale religione?
c) e, sempre nel caso: non ha risvolti religiosi l'opera di Dante???

A me questa rimozione sembra immotivata, per cui la reinserisco.

  • 5. Sono da poco qui con voi, e non conoscendo ancora bene le regole è probabile che il mio comportamento non sia ortodosso (mi riferisco a questo fatto del consenso o altri errori che ho commesso nei giorni precedenti) - e questo dovrebbe esser palese; per cui quando mi sento rivolgere frasi del genere, sempre da Micione:
a) Facciamo che presumo la buona fede (il che lascia intendere che potrei essere in malafede)
b) Il tuo atteggiamento è provocatorio e non collaborativo, e questo non va bene (???)
c) Stai inserendo anche citazioni senza fonte? Ora stiamo cominciando ad andare oltre la provocazione... E questo è un avviso (per una citazione una!, okay mi era sfuggita... ma a me sembra una minaccia, poi non so)

Ecco, forse mi sbaglio, ma credo che ci sia un accanimento nei miei confronti. In ogni caso, ritengo la citazione di Manganelli pertinente, se ho sgagliato altrove, è stato per inesperienza e chiedo scusa. Però, per favore, se devo sprecare il tempo in queste discussioni perché sono antipatico a qualcuno...
--DonatoD (scrivimi) 12:30, 14 nov 2010 (CET)[rispondi]

Non c'è nessun accanimento. Anche io sono d'accordo con micione: la citazione in questione non parla di dante. E' molto ma molto al limite della pertinenza. Io la cancellerei, ma la lascio per vedere se ci sono altri pareri. Personalmente non mi piace l'atteggiamento di voler inserire a tutti i costi una citazione quando un utente con più esperienza (indipendentemente dal fatto che sia o meno un admin) ritiene che sia poco pertinente. Ti consiglio di andare a rileggere i criteri di scelta delle citazioni tematiche (abbiamo avuto anche ampie discussioni al riguardo (qui). --Quaro75 (scrivimi) 15:58, 14 nov 2010 (CET)[rispondi]


  • Guarda, Quaro75, in sincerità, a me non interessa più di tanto riportare quella citazione, anzi non mi interessa nulla in sé per sé; ma come evidenzivo negli altri punti, mi sembra uno, che sia pertinente; due, che ci sia nei miei confronti, da parte di Micione, un accanimento (tu non puoi affermare che non c'è, al più puoi ipotizzarlo, Quaro75) e queste due cose insieme non mi stanno bene. Tutto qui. Quanto all'oggetto:
    " La regola generale è che la citazione deve dire effettivamente qualcosa sull'oggetto della voce in cui è inserita, e non solo citarlo ".

Oggetto : Dante/Commedia
si dice che : "l'inferno [dantesco] ha una tendenza urbanistica. L'abbiamo sempre saputo, c'è una mappa dell'inferno, si può fare, ci sono delle strade, c'è una toponomastica, senza dubbio ci sono dei vigili..." è quanto Manganelli opina, nel suo stile, dell'inferno dantesco.
Ripeto: la citazione è pertinente, imho; e sempre imho: le motivazioni addotte da Micione, su una fantomatica religione, sono fantasiose; e tu non ne hai addotte alcuna: vorresti, per cortesia, dirmi in cosa esattamente non è pertinente?

  • Qui di citazioni davvero non pertinenti ce ne sono disseminate a bizzeffe... eccone un esempio plateale (tratto da una Pagina che è in Vetrina):

"Guarda un filo d'erba al vento e sentiti come lui. Ti passerà anche la rabbia." giurereste mai che si tratta di una citazione su Oriana Fallaci? (certo, a quanto pare è rivolta a lei, che tra parentesi manco è citata, sì, ma che cosa dice il buon Tiziano della Fallaci, se non che deve darsi una calmata?... e questo, di grazia, sarebbe un contenuto effettivo sull’oggetto Fallaci?). Che faccio, la cancello quest'ultima? --DonatoD (scrivimi) 21:24, 14 nov 2010 (CET)[rispondi]

okay, Micione, hai tolto ancora una volta la citazione senza un solo commento alle mie osservazioni, dimostrando così, e con evidente evidenza, di non saper discutere, d'essere incompetente per via di quelle fantasiose associazioni religiose, di essere puerile per aver approfitttato della carica di admin. --DonatoD (scrivimi) 08:46, 15 nov 2010 (CET)[rispondi]
Di citazioni "non pertinenti" ce ne sono a bizzeffe? beh, non ho il tempo di leggere tutto, ma se le trovo tendenzialmente le elimino. wiki è un cantiere sempre aperto: c'è sempre qualcosa da sistemare. io sto parlando della citazione di manganelli: l'oggetto della citazione non è dante: è una riflessione di manganelli sull'inferno. Prendendo spunto dall'inferno dantesco parla di inferno e paradiso e di come vengono visti dalla nostra cultura. Non parla di dante, usa l'inferno dantesco come spunto e basta. Questo è il mio parere e spero che ne arrivino altri: purtroppo la scelta delle citazioni per tema è talvolta fonte di discussioni e punti di vista diversi. --Quaro75 (scrivimi) 09:06, 15 nov 2010 (CET)[rispondi]
grazie, Quaro75, per avermi partecipato il tuo punto di vista: almeno riesco a capire come si veda la cosa con occhi che non siano i miei. Va da sé che io dissento, anche se il tuo commento conferma implicitamente che la teoria religiosa di Micione non sembra da te condivisa. --DonatoD (scrivimi) 10:09, 15 nov 2010 (CET)[rispondi]
Innanzitutto, cerchiamo di evitare di alzare cosí tanto i toni. Va bene, la motivazione iniziale di Micione era sintetica, ma l'importante è che poi è stato disponibile a spiegarla. A lui sembrava evidente che la citazione non dice nulla su Dante, se per te non era cosí bastava chiedergli di elaborare il concetto. Passare ad annullare senza che la discussione si fosse conclusa non è positivo.
Come ha detto Quaro, non c'è nessun accanimento, e citare i problemi di altre voci non serve a questa discussione; peraltro non concordo con te sulla citazione di Terzani, quindi se dopo aver riflettuto (hai letto Lettere contro la guerra o quantomeno le voci relative in Wikipedia?) sei ancora della stessa opinione ti prego di esporla nella discussione relativa.
Passando al merito. Come hanno detto Quaro e Micione con identico concetto, l'autore esprime una sua opinione e per inciso dice che lui la ricava anche da Dante, cioè questa è l'impressione che ha leggendo la Commedia; non dice nemmeno che Dante pensasse questo. Infatti i libri di qualità hanno moltissimi livelli di lettura e, come accade quando si "legge" la realtà, ciascuno ne deduce le proprie personali conclusioni. Non possiamo mettere nella voce tutte le opinioni di tutte le persone che per sostenerle fanno ricorso a Dante; altrimenti nelle voci Dio e Ragione (per assurdo) dovremmo mettere tutte le opinioni di questo mondo, che indirettamente si fanno dipendere da essi.
Le citazioni che hai rimosso sono del tutto differenti. Di Tommaseo non c'è neanche da discutere; quella del papa è dello stesso tono (invito a leggere Dante), se si vuole in aggiunta sostiene un'opinione che però è generalmente accettata; infine, la citazione di Benigni, oltre a non presentare i rischi di cui sopra, tecnicamente è una citazione su un'iniziativa su Dante e non su Dante in sé, ma data l'importanza dell'iniziativa mi pare che si possa accettare, anche perché il punto è che Dante è attuale ancora oggi, non certo l'ipotesi retorica che Dante non si aspettasse tale eterna gloria, perciò ti chiederei di spiegare meglio il tuo pensiero in proposito, evitando sterili atteggiamenti ad hominem come quello di bollare Benigni come "giullare" e quindi togliere le sue citazioni. --Nemo 12:43, 15 nov 2010 (CET)[rispondi]
Grazie per gli attacchi personali (devo linkartele proprio tutte le pagine d'aiuto? mi è venuto un dubbio: ma le leggi?), in particolare per "incompetente per via di quelle fantasiose associazioni religiose", mi ha fatto molto ridere :) Se non ho motivato l'ultimo intervento è perché non ce n'era bisogno, avendo motivato già precedentemente: prima si trova il consenso e poi si modifica, non viceversa. Se non ho (ancora) partecipato a questa discussione è perché ho già espresso il mio parere sulla citazione qui. Per quella di Terzani sono d'accordissimo con Nemo. Per quella di Benigni un po' meno, mi pare anche un po' banale. Benigni ha detto cose su Dante più belle e interessanti di questa. La "teoria religiosa di Micione"? Scusa, ma che hai capito? Dovevo scrivere "l'inferno e il paradiso realmente esistenti" per distinguerli da quelli della Commedia? :) --Micione (scrivimi) 19:40, 15 nov 2010 (CET)[rispondi]

Similitudini & Sommo[modifica]

  • Esiste un paragrafo denominato Similitudini, che raccoglie alcune citazioni dalla Divina Commedia, operando così una cernita fra le stesse. Propongo l'abolizione di questo paragrafo - ovviamente senza perdere le citazioni relative, che ho già provveduto a sistemare in parte. La sua esistenza, già contraria alle norme, suggerisce che si possa fare altrettanto con altri autori e altre tematiche.
  • Propongo anche l'abolizione dell'appellativo Sommo: è un giudizio di parte che deriva da certa cultura e già per questo andrebbe cancellato. Inoltre, se si giustifica Sommo per Dante, si dovrebbe giustificare, per esempio, Vate per D'Annunzio...
    --DonatoD (scrivimi) 10:12, 25 feb 2011 (CET)[rispondi]
Sono d'accordo con la rimozione del paragrafo ma io rimuoverei anche le citazioni: al di là dell'essere similitudini non mi sembrano abbastanza significative, e se dobbiamo mantenerle solo perché sono similitudini allora tanto vale tenerle raggruppate. Non so se mi spiego... Tra l'altro riportare solo quelle dei primi canti mi sembra inutile, riportarle tutte mi sembra una perdita di tempo (forse sarebbe più un lavoro da Wikibooks...). Ne terrei giusto qualcuna se è abbastanza famosa, tipo Come d'autunno si levan le foglie. Per il Sommo: mah, non mi pare che rovini questa o altre voci, a me piace. Vate per D'Annunzio? perché no? --Micione (scrivimi) 02:13, 26 feb 2011 (CET)[rispondi]
Ehm... vedo ora questa discussione. La definizione di Sommo, come qualsiasi altra definizione di merito, credo vada semmai nelle "citazioni su", specificando chi l'ha detto. --Spinoziano (scrivimi) 10:11, 15 mar 2011 (CET)[rispondi]

Senza fonte[modifica]

Attribuite[modifica]

  • Non col dardo ferirla, ma colpirla, colpirla, colpirla.
  • Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini.