Eyes Wide Shut
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Nessun sogno è mai solamente un sogno.
Eyes Wide Shut
Titolo originale |
Eyes Wide Shut |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Regno Unito, Stati Uniti d'America |
Anno | 1999 |
Genere | drammatico, erotico |
Regia | Stanley Kubrick |
Soggetto | Arthur Schnitzler (romanzo) |
Sceneggiatura | Stanley Kubrick, Frederic Raphael |
Produttore | Stanley Kubrick |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Note | |
Musiche: Jocelyn Pook, György Ligeti |
Eyes Wide Shut, film del 1999 con Tom Cruise e Nicole Kidman, regia di Stanley Kubrick.

Frasi[modifica]
Citazioni in ordine temporale.
- Sa qual è il vero fascino del matrimonio? È che rende l'inganno una necessità per le due parti. (Sandor Szavost)
- Nessun sogno è mai soltanto sogno. (Bill)
- La vita continua poi ad un certo punto non continua più. (Victor Ziegler)
Dialoghi[modifica]
- Modella #1: Lei lo sa perché i medici piacciono tanto?
Bill: Piacciono molto meno di quello che la gente immagina...
Modella #2: Perché siete uomini, come dire... consapevoli. Ci capite... - Sandor Szavost: Sa perché le donne avevano fretta di sposarsi una volta?
Alice: No, me lo dica lei.
Sandor Szavost: Era il solo modo per perdere la verginità. E poter fare tutto quello che volevano con altri uomini... quelli che desideravano davvero... - Nick Nightingale: Si guadagna bene a fare il medico?
Bill: Sai come si dice? Una volta laureato, guadagno assicurato.
Nick Nightingale: Si, ma nel mio caso, medico mancato, guadagno sfumato... - Alice: Milioni di anni di evoluzione, vero? Vero? Mentre gli uomini si preoccupano di infilarlo dovunque possono, le donne devono solo pensare alla stabilità della famiglia, alla fedeltà coniugale e a chissà quali altre cazzate.
Bill: Un concetto troppo semplificato, Alice, ma di sicuro è qualcosa del genere.
Alice: Se invece voi uomini solo sapeste... - Guardia mascherata: Buonasera signore.
Bill: Buonasera.
Guardia mascherata: Possiamo fare qualcosa per lei?
Bill: Be', potrebbe chiedermi la parola d'ordine.
Guardia mascherata: Favorisca, signore.
Bill: Fidelio.
Guardia mascherata: Grazie signore. L'accompagno fino alla casa. - Ierofante rosso: Può dirmi la parola d'ordine, gentilmente.
Bill: Fidelio.
Ierofante rosso: Giusto, signore. Questa è la parola d'ordine per entrare. Ma ora vorrei sentire quella per partecipare.
Bill: La parola d'ordine per partecipare?
Ierofante rosso: Sì.
Bill: Mi rincresce, io... Io... temo di averla dimenticata.
Ierofante rosso: Questo è spiacevole. Perché qui non ha importanza se uno l'ha dimenticata o non l'ha mai saputa. Gentilmente, si tolga la maschera. [Bill si toglie la maschera] Adesso si spogli.
Bill: Cosa? Devo... spogliarmi?
Ierofante rosso: Si tolga i vestiti.
Bill: Mi dica, per favore, ehm...
Ierofante rosso: Si tolga i vestiti. O preferisce che li togliamo noi?
Donna mascherata: Basta! Lasciate che vada via! Prendete me! Io sono pronta a riscattarlo!
Ierofante rosso: Tu sei pronta a riscattarlo?
Donna mascherata: Sì!
Ierofante rosso: Sei certa di sapere a cosa ti condurrà il tuo gesto?
Donna mascherata: Sì.
Ierofante rosso: Molto bene. Lei è libero. Ma l'avverto, se cerca di indagare, se dice in giro una sola parola su ciò che ha visto qui le conseguenze saranno terribli per lei e per la sua famiglia. Ha capito?
[Bill annuisce e la donna mascherata viene portata via da un uomo con la maschera da medico della peste]
Explicit[modifica]
Alice: C'è una cosa molto importante che noi dobbiamo fare prima possibile...
Bill: Cosa?
Alice: Scopare.
Citazioni su Eyes Wide Shut[modifica]
- Fuck. È l'ultima parola dell’ultima scena dell'ultimo film di Stanley Kubrick, Eyes Wide Shut. [...] Kubrick alla fine di un film, ma anche, senza saperlo, di una carriera e di una vita, mette sulle labbra della Kidman il suo testamento. Racchiuso in una parola. Su Internet girano i pazzi, come quelli che su siti assurdi di esoterismo sbrodolano teorie secondo cui il testamento spirituale di Kubrick è tutto nella scena delle donne nude e mascherate di Eyes Wide Shut. Perché Nietzsche... perché Dioniso... perché Rudolph Steiner... Invece il lascito del regista per me è tutto in quell’invito volgare e liberatorio rivolto ai suoi vecchi insegnanti bigotti e classisti. Ai critici. A Kirk Douglas. Alle ex mogli ed amanti. Ai curiosi che lo spinsero a isolarsi. A chi domandava sempre: «Cosa significa?». A tutti, insomma. (Tommaso Labranca)
- Prima che sulla coppia, Eyes wide shut è né più né meno che un film sulla borghesia – ieri e oggi, dopo Barry Lyndon e l'89 di duecento e passa anni fa – e dunque, visto che il potere è sempre saldo nelle mani di questa classe, assistita o appena contrastata, oggi come oggi, solo da poteri più esoticamente criminali di essa, è un film sul potere, [...] il Potere Borghese e Maschile sul corpo della donna e del ricco sul corpo del povero. [...] Che cos'è questo film, in definitiva, se non una classica storia di "presa di coscienza", che a metà pone il protagonista di fronte a una crisi e lo costringe a cominciare a vedere? Con procedimenti non immemori di Hitchcock e di Lang, Bill è ora mosso nelle sue azioni dal senso di colpa, che però non è "cattolico" come nei due maestri, o metafisico alla Kafka, o psicoanalitico-edipico-freudiano, bensì precisamente e chiaramente sociale. E il clou ne sarà la conversazione con Ziegler (Pollack), il borghese cinico che sa e che ha scelto e che è "dentro" la grande rete nascosta del potere. Quello che prima era tutto freddezza di professionista acciuffadenari che esorcizza la morte e il male con il censo e il sesso, cambierà, sarà un'altra persona e un altro medico. [...] È poco? È tantissimo almeno da dentro il mondo borghese di cui Kubrick parla e da cui proviene e in cui si era nevroticamente installato. Se i Bill e Alice del mondo lo capissero tutti, il mondo sarebbe diverso. [...] A fine secolo, Kubrick non rinuncia quindi a "farci la morale" e noi gliene siamo grati, anche perché ci lascia qualcosa in cui credere. Di fronte a questo, che la prima lettura del film sia per i Bill e Alice del mondo meno godibile... affari loro. Chi ha occhi per vedere veda, sia pure tra sonno e veglia, e gli altri dormano pure l'immenso meschino complice doppio sogno del consumo e del consenso. (Goffredo Fofi)
- Questo non è un film in cui la colonna sonora enfatizza l'emozione del personaggio. Ha una struttura tutta sua, e un suo percorso. In particolare qui[1], il canto indiano è favoloso. Ha quella particolare qualità vocale che lo rende sensuale. Il cantante si chiama Manickam Yogeswaran e la lingua è l'Hindu. All'inizio a lui non piaceva affatto il risultato, diceva che era venuto nella nota sbagliata. A me faceva impazzire invece. Ho tenuto la qualità bassa così com'era perché dava un senso di incertezza che adoro. (Jocelyn Pook)
Note[modifica]
- ↑ Il riferimento è alla sequenza in cui il protagonista mascherato attraversa le stanze della lussuosa villa in cui si svolgono le scene di sesso di gruppo.
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