Luigi Radice
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Luigi Radice (1935 – 2018), calciatore e allenatore di calcio italiano.
Citazioni di Luigi Radice
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- [Nel 1982] Non mi vergogno a sostenere che ho idee politiche a sinistra, tra il socialista e il comunista: e con ciò? Proprio per questo ho elaborato una visione del calcio e della società che non è più solo quella del training e della panchina.[1]
- [Nel 1984, parlando di Torino] La città, quella proletaria e piemontese che tifa granata, in contrasto con la borghesia e gli immigrati in cerca di riscatto che scelgono da sempre la Juve, aspettava un segno, la conferma che era finito il tempo della sottomissione, del vittimismo, delle recriminazioni sterili. Penso che il mio arrivo abbia contribuito proprio al definitivo cambio della mentalità.[1]
- La Juve vince tutto e qualcuno non capisce perché. Vada a prendere un caffé insieme con Scirea o Cabrini e parli loro cinque minuti. Bastano per scoprire che sono uomini veri, cos'hanno dentro. Con questi campioni si vince, con i campioni del mondo, d'Europa, di tutto, che non si stancano di migliorare, che sono fuoriclasse e guadagnano meno di tanti altri loro colleghi inferiori come bravura, però restano dove sono perché vivono bene e trasmettono a chiunque questi valori. E la Juve vince. Capito?[2]
- Il Bologna gioca un calcio primordiale, tutto cuore e grinta: siamo gli indios del pallone.[3]
Intervista di Gianni Mura, la Repubblica, 5 agosto 1986
- [Sul calcioscommesse] A questi pasticci siamo arrivati a forza di sorvolare, di sottovalutare, di far finta di non vedere. Nell'80 io ero sorpreso, ero innocentista, adesso non mi sorprendo più e dico che in questo processo ci saranno sicuramente degli innocenti, ma anche dei colpevoli. E i colpevoli maggiori sono certi dirigenti, difficile che il giocatore attui l'illecito per suo conto. Chiediamoci chi è il calciatore: un ragazzo che a vent'anni può guadagnare centinaia di milioni, che è superprotetto e, peggio, si sente intoccabile. Ha il manager che tratta per lui l'ingaggio, una volta dovevamo occuparcene personalmente e questo ti aiutava a maturare, a conoscere gli altri, a farti conoscere. Poi c'è questa storia dei contratti pluriennali che ti risolvono la vita, e poi le invidie in seno alla squadra per chi guadagna di più. Hai voglia a parlare di solidarietà: quella vera, c'è solo fra poveri, non fra ricchi o arricchiti.
- L'allenatore non può essere solo il tipo che ordina il pressing e fa fare ginnastica, dev'essere un punto di riferimento morale, io il mestiere lo interpreto così.
- Se una volta un ragazzino sgarrava, interveniva un anziano: ohè, sbarbato... Ma adesso tutti tacciono, la tv parla per tutti. E se richiami uno, perché ne vuoi il bene, sei un rompiscatole, mentre se stai zitto non dai fastidio a nessuno.
- [Sul campionato italiano di calcio] Sa qual è stato un guaio? Il mundial dell'82 e quello che è seguito. Campioni del mondo tutti quanti, e tutti a dire che questa era la miglior piazza del mondo, il miglior campionato, il miglior gioco. E non era vero, dall'Europa le nostre squadre erano sbattute fuori spesso e volentieri, non avevamo un gran gioco e intanto si esasperavano certe situazioni. [...] Sentirsi al centro del mondo può essere pericoloso, e certo non aiuta a migliorare.
- [Sul campionato mondiale di calcio 1986] La vittoria dell'Argentina si chiama sacrificio, non Maradona, anche se Maradona è stato il primo a sacrificarsi, per presentarsi ben allenato e con una gran voglia di vincere.
Citazioni su Luigi Radice
[modifica]- Con Radice l'intesa divenne talmente intensa che non avevamo più l'esigenza di parlarci: comunicavamo a segni. Lui passava le dita sulla fronte, io capivo e ricambiavo i gesti... Davvero una cosa speciale. (Paolo Pulici)
- Fu un mister intelligente e rispettoso delle regole che valevano anche per lui. Era uno che dialogava molto anche se aveva questo modo austero di porsi, seppe porsi da protagonista in quel momento storico del calcio. Incompreso? Non credo perchè allenò tutte le maggiori squadre (Inter, Milan, Roma, tranne la Juve). Certo non era un tipo accomodabile. È chiaro che quando uno porta delle novità e va avanti per la propria strada trova sempre qualche ostacolo sul tuo cammino. Radice non era uno che diceva sempre signorsì al presidente, ma voleva dire anche la sua. È stato professionista di grande valore. (Eraldo Pecci)
Note
[modifica]- ↑ a b Citato in Angelo Carotenuto, Gigi Radice a parole sue, Carotenuto.blogautore.repubblica.it, 7 dicembre 2018.
- ↑ Citato in Bruno Bernardi, La scommessa di Cabrini, La Stampa, 1° febbraio 1991, p. 33.
- ↑ Citato in Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi, Palla lunga e pedalare, Dalai Editore, 1992, p. 31, ISBN 88-8598-826-2
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