Giovanni Scafoglio

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Giovanni Scafoglio

Giovanni Scafoglio (1976 – vivente), giornalista e scrittore italiano.

Citazioni di Giovanni Scafoglio[modifica]

  • Ho solo due ricchezze, il bene di chi mi ama e i miei sogni. Ho poche regole, la più importante è: accarezzare i miei sogni come se fossero reali e tenerli per mano mentre attraverso le strade strette e piovose della mia vita. Sì, credimi, i sogni sono veri fino a quando non li abbandoni.[1]
  • Il blues è sconfitta, un vincente non potrebbe mai portarsi il blues dentro. Il blues non ama i vincenti, si allontana quando ne sente l'odore. Il blues è la rivincita dei perdenti, il blues è il pane degli sconfitti. Il blues è la mia malinconia, mi accompagna, da quando sono nato. (da L'ombra della città)
  • La paura è necessaria, diffido sempre di chi afferma di non aver paura, si tratta di idioti o incoscienti. La paura ci mostra le nostre oscure prigioni. È poi il coraggio a portare la luce.[2]
  • La vendetta per me è indifferenza. Covare vendetta vuol dire non abbandonare mai l'odiato, portarlo costantemente con sé. Ho lavorato molto su me stesso ma ora ti dico che regalare l'indifferenza è una punizione fantastica poiché non c'è nulla di peggio per chi la subisce e nulla migliora la vita quanto dimenticare chi ci ha causato del male o, semplicemente, noie.[1]
  • La Napoli di oggi è una città stanca, ma di quella stanchezza che non precede rabbia e voglia di cambiare le cose. Che è stanca piuttosto di attendere che passi la nottata.[3]
  • Sai perché amo il tramonto? Perché sembra che il cielo stia piangendo, nuvole come lacrime e cielo come occhi arrossati. Per questo amo quando il cielo piange, provo a imparare. Restando lì incantato a guardare. (da L'ombra della città)
  • Tornare a Napoli è sempre un viaggio complesso per me, un itinerario in bilico tra retorica e melodramma. È come un appuntamento con la ragazzina dei capelli rossi, quella amata da Charlie Brown. Solo che sono passati troppi anni e hai paura di ammettere che il tempo l'abbiano cambiata e saccheggiata.[3]
  • Il mondo vive un momento di forte instabilità e il rischio è di regredire a un medioevo oscurantista mentre io penso che, con il contributo di ognuno di noi, possiamo intraprendere un percorso verso un nuovo Rinascimento di luce e speranza. [4]

Babyblues[modifica]

  • I sogni sono veri fino a quando non li abbandoni.
  • Camminiamo in un mondo dove tutti sono convinti che viviamo grazie all'ossigeno, mentre la verità è che siamo davvero vivi solo quando ci manca il respiro.
  • Vivere è soprattutto amare. E l'amore è un po' come il sole. Pensi che al crepuscolo sia la sua fine, ma non è affatto così, perché il sole e sempre sopra la nostra.testa, invisibile oltre la linea dell'orizzonte. Tu credi sia tramontato, invece è lì, da qualche parte, a ricordarsi di noi.
  • Nel buio anche una candela scadente può sembrare il sole e il dolore ossigeno! Certi “grandi amori” muoiono di disgusto, ci pensa poi l'indifferenza a seppellirli.
  • Il male ha la sua ora ma l’amore avrà i suoi giorni!
  • Perché il mio cuore è tutta una pazzia, ma non ho mai avuto niente di meglio da offrire.

La misteriosa malattia dei diavoli blu[modifica]

  • Nella mente, quello che si crede vero è vero, o con il tempo lo diventa. La paura è un astuto cannibale, si ciba di ansie, lunghe criniere, carne e serpenti, piume, addii e promesse che si perdono nel tempo. È atavica ossessione, vecchia come il mondo o almeno è antica quanto il mondo che conosciamo. Non aspettarti tempi compiuti o eleganti costruzioni metriche, credimi. Nella mente il tempo non esiste.
  • È attraverso la strada che ho imparato i miei valori. È sui marciapiedi che ho compreso il senso della violenza, il dolore e la morte. Da allora tutta la mia vita è stata una continua caccia al senso della morte. Un tempo si nasceva vivi e a poco a poco si moriva. Ora si nasce morti o anestetizzati. Personalmente spe... ro che la morte mi sorprenda da vivo e le urlerò in faccia che non voglio darmi per vinto.
  • La neve cade sciolta ed è ormai ridotta ad un impercettibile fruscio che sembra sul procinto di smettere. Amo la neve perché pareggia il conto, arriva e copre tutto. Senza favoritismi...
  • Napoli che strana città, per viverla serenamente bisognerebbe eliminare tutte quelle sorprese che ti riserva giorno dopo giorno, ma poi non sarebbe più la stessa. Un po' come quegli uomini che le donne amano per il gusto di poterli poi educare una volta sposati.
  • I sogni hanno uno scopo sai? Oh sì, credimi, i sogni hanno uno scopo ben preciso. I sogni correggono i dettagli che non tornano nella realtà.
  • Napoli, la città che mi ha cresciuto è un mondo di ombre proiettate su pareti degradate dove anche la pioggia si vergogna di cadere. I cuori solitari, gli animi romantici e le suorine di periferia amano dire che le gocce di pioggia sono le lacrime del Signore Dio loro, ma Dio non si dà pena di piangere sulla zona est di Napoli!
  • Ripensadoci bene non rimpiango mai, davvero mai, tutto il tempo della mia giovinezza speso male. Credo sia stata, DAVVERO, l'unica libertà vera che io abbia mai avuto."
  • Vogliamo ancora parlare d'amore? Oggi la gente ha il cuore talmente duro e la faccia coperta di strati di ipocrisia che invece di arco e frecce, Cupido dovrebbe armarsi di una 44 magnum.

Note[modifica]

  1. a b Dall'intervista a www.cassaroute.it, 22 febbraio 2011; ripresa dalla rivista il Recensore, 23 febbraio 2011.
  2. Dalla trasmissione radiofonica Altroquando, Radio Club 91, 30 ottobre 2012.
  3. a b Dall'intervista a Il Mattino, 3 marzo 2011.
  4. Da "[1]","intervista a Rollingstone","6 maggio 2020".

Bibliografia[modifica]

  • Giovanni Scafoglio, Babyblues, Guida editore (2014). ISBN 88-6866-046-6
  • Giovanni Scafoglio, L'ombra della città, Albatros (2008). ISBN 8856706121
  • Giovanni Scafoglio, La misteriosa malattia dei diavoli blu, Guida editore (2011). ISBN 8860429765

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