Ian Stewart

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Ian Stewart nel 2008

Ian Stewart (1945 – vivente), matematico, scrittore e docente inglese.

Citazioni di Ian Stewart[modifica]

  • Gli strumenti del mestiere del matematico sono carta e penna: come conseguenza, nessun matematico se li porta con sé, e devono sempre farsi prestare una penna e scrivere su un tovagliolo.[1]
  • Il caos è eccitante perché ci dà la possibilità di semplificare fenomeni complicati. Il caos è preoccupante perché solleva nuovi dubbi sui procedimenti tradizionali introdotti dagli scienziati per costruire modelli. Il caos è affascinante per le sue combinazioni di matematica, scienza e tecnologia. Ma, soprattutto, il caos è meraviglioso, e non a caso: è una prova visibile della bellezza della matematica, una bellezza normalmente vissuta nell'intimo da ciascun matematico, ma che ora invade il mondo delle sensazioni di ognuno. L'affascinante grafica computerizzata rende il caos accessibile a tutti: i muri del pianeta sono tappezzati con i famosi insiemi di Mandelbrot.[2]
  • L'algebra di Boole consente di dimostrare proposizioni logiche eseguendo calcoli algebrici.[3]
  • Nulla può causare più problemi del nulla.[4]

L'eleganza della verità[modifica]

  • La luce ci è cosi familiare che non ci fermiamo mai a riflettere sulle sue stranezze. Sembra non avere peso, penetra ogni cosa e ci permette di vedere il mondo. E di cos'è fatta? Onde elettromagnetiche. Onde che si propagano come? Nel continuum spaziotemporale, che è un modo chic per dire «non ne abbiamo idea». Fino agli inizi del XX secolo si pensava esistesse un mezzo di trasmissione di queste onde, l'etere luminifero, ma dopo l'arrivo di Einstein possiamo essere sicuri che non esiste. Le onde non sono dentro a qualcosa. (cap. XI, p. 214)
  • [Lord Kelvin] Di lui è stato scritto che passò la prima parte della carriera ad avere sempre ragione e la seconda ad avere sempre torto. (cap. XII, p. 223)
  • Lo stile di vita di Schrödinger era un po' troppo eterodosso, tanto da creare scandalo nella puritana Oxford: viveva infatti con due donne contemporaneamente. Nel giro di un anno, scontento dell'ambiente, si trasferì a Princeton, dove gli fu offerto un posto da ordinario, che lui rifiutò, forse perché non aveva intenzione di lasciare né la moglie né l'amante, e la pruderie americana non pareva meno soffocante di quella inglese. Alla fine nel 1936 si stabilì a Graz, in Austria, dove decise di ignorare gli sguardi dei benpensanti. (cap. XII, p. 229)

Incipit di Come tagliare una torta[modifica]

Un uomo corpulento e uno minuto sono seduti in un vagone ristorante e hanno entrambi ordinato pesce. Quando il cameriere arriva con i piatti, porta un pesce grande e uno piccolo. L'omone, che viene servito per primo, prende subito il pesce grande, al che il mingherlino protesta per il gesto molto maleducato.
«Che cosa avrebbe fatto se avesse potuto scegliere per primo?», gli domanda seccato l'omone.
«Mi sarei comportato in modo educato e avrei preso il pesce piccolo», risponde compiaciuto il mingherlino.
«Be', lo ha avuto!», replica l'altro.

Note[modifica]

  1. Da Another Fine Math You've Got Me Into, Dover 2003, p. 250.
  2. Da Immagini del caos, in Caos (The New Scientist Guide to Chaos) a cura di Nina Hall, traduzione di Fabio Casati, Franco Muzzio editore, Padova, 1992, pp. 38-39. ISBN 88-7021-617-9
  3. Citato in AA.VV., Il libro della matematica, traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2020, p. 245. ISBN 9788858025857
  4. Da Zero non è nulla, Internazionale, n. 247, 28 agosto 1998, p. 41.

Bibliografia[modifica]

  • Ian Stewart, Come tagliare una torta e altri rompicapi matematici, traduzione di A. Tissoni, Einaudi, 2008. ISBN 9788806191160
  • Ian Stewart, L'eleganza della verità. Storia della simmetria (Why Beauty is Truth. A History of Simmetry), traduzione di Luigi Civalleri, Giulio Einaudi editore, Torino, 2008. ISBN 978-88-06-18529-2

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