Johannes Brahms

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Johannes Brahms

Johannes Brahms (1833 – 1897), compositore, pianista e direttore d'orchestra tedesco.

Citazioni di Johannes Brahms[modifica]

  • Lascia che questo serio amore sia per te anche qualcosa di consolante. Io ti amo più di me stesso, più di chiunque altro e di qualunque cosa al mondo.[1]
  • Non c'è Lied di Schubert da cui non si possa imparare qualcosa.[2]
  • [Su Johann Strauss jr] Quell'uomo trasuda musica![3]
  • [Su Johann Strauss jr] Strauss è uno fra i pochi dei miei colleghi al quale posso portare un sincero rispetto.[3]

Citazioni su Johannes Brahms[modifica]

  • Ha trasformato la mia esistenza. Quando, adolescente, ho ascoltato per la prima volta il suo concerto n° 1, un nuovo mondo mi si è aperto. Scoprivo una musica di una tale qualità di emozioni! Essa sembrava recare in sé il rimpianto di un mondo perduto. (Hélène Grimaud)
  • Ho considerato a lungo la musica di quel manigoldo di Brahms. Che bastardo mal dotato! Mi secca che questa auto-gonfiata mediocrità sia acclamata come fosse un genio. In confronto a lui Raff è un gigante, per non parlare di Rubinstein, che dopo tutto è un vivo e importante essere umano, mentre Brahms è caotico e assolutamente vuoto e secco ciarpame. (Pëtr Il'ič Čajkovskij)
  • Il più importante fra i compositori degli ultimi decenni del secolo XIX è Johannes Brahms, tanto nel campo della musica strumentale, quanto in quello della musica vocale. Il pregio delle sue sinfonie e delle sue composizioni di musica da camera è universalmente riconosciuto e lo rende degno di stare accanto ai tre grandi maestri viennesi: Haydn, Mozart e Beethoven. (Hugo Riemann)
  • In Brahms sono una cosa sola la tristezza e la gioia, la vittoria e la disfatta. Non c'è posto né per il desiderio, né per il rimpianto. Non ci sono segreti. Non c'è bisogno di Dio: c'è tutto. (Maria Kuncewiczowa)
  • In codesto lavoro l'anima di Brahms s'inebria con immagini pittoresche; non c'è più traccia di quella fredda nebbia di novembre che altrove riveste le sue composizioni e rattrappisce ogni caldo appello del cuore prima ancora che il cuore abbia potuto suonare alla porta; qui tutto è luce di sole, or diffusa or velata; una magica tinta, verde-smeraldo, sta stesa sopra questo fatato quadro della primavera; ogni cosa fiorisce, verdeggia e butta fuori i germogli. Noi possiamo realmente ascoltare l'erbe che crescono; la natura è così misteriosa, così solennemente calma, così felice e raggiante... (Hugo Wolf)
  • Schumann rappresenta il predominio dell'espressività, della fantasia sul rigore della forma; in Brahms la forma domina sulla fantasia e sull' espressione; solo in Beethoven c'è l'equilibrio perfetto. (Gianluca Cascioli)
  • Trovo che alcuni lieder e opere da camera di Brahms sono davvero significativi anche nella struttura. Tuttavia la maggior parte delle sue opere non hanno per me la forza di convincermi interiormente. Insomma, non capisco perché provò la necessità di scriverle. (Albert Einstein)
  • Questo è veramente un uomo! Di solito, invece, tutti i figli della terra portano stampato sulla fronte il marchio del loro tempo e delle sue debolezze; egli soltanto sa sciogliersi da tutte le umane relazioni, non farsi toccare dalle sporcizie e dalle miserie della vita e slanciarsi verso un'altezza ideale, dove noi possiamo solo seguirlo con lo sguardo ma non raggiungerlo. (Da una lettera del 18 aprile 1866 scritta a proposito di Brahms dal direttore d'orchestra Hermann Levi a Clara Schumann).
  • Se mai rammenta qualcosa, la sua musica ricorda in genere il tardo Beethoven. Per altro trasvola attraverso tutte le sue opere qualcosa di tipico del canto popolare, ed è questo soprattutto, io credo, che presta a tutta la sua produzione l'incanto che avvince gli animi. E poi vi è la massima immediatezza e originalità anche nelle più singolari e meravigliose combinazioni, che da per tutto si presentano assolutamente genuine e quasi primitive, ma proprio per questo di così magnifico effetto. (Da una lettera, datata novembre 1853, del compositore Albert Dietrich al direttore d'orchestra Ernst Naumann. In: Albert Dietrich, Il giovane Brahms. Lettere e ricordi. Trad. ital. di Marina Caracciolo. LIM, Lucca, 2018).
  • Il mattino seguente, il tempo era selvaggio e tempestoso; ciononostante, il Maestro accompagnò in carrozza il suo giovane amico per alcune miglia sulla via del ritorno, e quando scese, Henschel continuò a seguire, sulla diligenza che si allontanava, la sua figura che pian piano svaniva, e portò con sé, come ultima impressione dell'isola di Rügen, un'immagine che era tutta "brughiera, e nuvole, e - Brahms". (Florence May, Johannes Brahms' Leben, Breitkopf & Härtel, Leipzig, 1911; vol. II, p.165).
  • Ed è venuto questo giovane sangue, alla culla del quale hanno vegliato Grazie ed Eroi. Si chiama: Johannes Brahms. Raccomandatomi poco prima da un Maestro conosciuto e amato [Joseph Joachim], è arrivato da Amburgo, dove componeva in un silenzio oscuro, ma istruito da un insegnante ottimo ed entusiasta alle forme più difficili dell'arte. Trasparivano dalla sua persona tutti quei segni che ci annunciano: ecco un eletto! Quando si mise al pianoforte, cominciò a scoprirci regioni meravigliose: noi venimmo attratti in un circolo sempre più magico. (Robert Schumann, dall'articolo Neue Bahnen in Neue Zeitschrift für Musik, 28 ottobre 1853; cit. in La Musica Romantica, a cura di Luigi Ronga, Einaudi, Torino, 1970; pp. 233-234)

Note[modifica]

  1. Da una lettera a Clara Schumann; Vienna, 19 marzo 1874.
  2. Citato in AA.VV., Il libro della musica classica, traduzione di Anna Fontebuoni, Gribaudo, 2019, p. 155. ISBN 9788858022894
  3. a b Citato in Roberto Iovino, Gli Strauss, Una dinastia a tempo di valzer; Camunia, 1998, p. 136.

Opere[modifica]

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