Leonardo Sinisgalli
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Leonardo Sinisgalli (1908 – 1981), poeta, saggista e critico d'arte italiano.
Citazioni di Leonardo Sinisgalli
[modifica]- Al pellegrino che s'affaccia ai suoi valichi, | a chi scende per la stretta degli Alburni | o fa il cammino delle pecore lungo le coste della Serra, | al nibbio che rompe il filo dell'orizzonte | con un rettile negli artigli, all'emigrante, al soldato, | a chi torna dai santuari o dall'esilio, a chi dorme | negli ovili, al pastore, al mezzadro, al mercante, | la Lucania apre le sue lande, | le sue valli dove i fiumi scorrono lenti | come fiumi di polvere. || Lo spirito del silenzio sta nei luoghi | della mia dolorosa provincia. Da Elea a Metaponto, | sofistico e d'oro, problematico e sottile, | divora l'olio nelle chiese, mette il cappuccio | nelle case, fa il monaco nelle grotte, cresce | con l'erba alle soglie dei vecchi paesi franati. || Il sole sbieco sui lauri, il sole buono | con le grandi corna, l'odoroso palato, | il sole avido di bambini, eccolo per le piazze! | Ha il passo pigro del bue, e sull'erba, | sulle selci lascia le grandi chiazze | zeppe di larve. || Terra di mamme grasse, di padri scuri | e lustri come scheletri, piena di galli | e di cani, di boschi e di calcare, terra | magra dove il grano cresce a stento | (carosella, granturco, granofino) | e il vino non è squillante (menta | dell'Agri, basilico del Basento!) | e l'uliva ha il gusto dell'oblio, | il sapore del pianto.[1]
- Come il ragno | costruisco con niente, | lo sputo, la polvere, | un po' di geometria.[2]
- Girano tanti lucani per il mondo, ma nessuno li vede, non sono esibizionisti. Il lucano, più di ogni altro popolo, vive bene all'ombra.[3]
- I giuochi mettono i filosofi in imbarazzo.[4]
- [Su Vincenzo Cardarelli] Scendo nelle ore d'afa | sulla stretta cornice d'ombra | dei palazzi di Porta Pinciana. | Balzo nel sole dentro la sua tana. | Poggiavi le braccia stecchite | sulla lastra di marmo, seduto | davanti a un bicchiere, | l'ultimo che hai bevuto. | Immobile, muto | guardavi contro l'intonaco della via | le rapide ombre, i lampi | della grazia fugace, | la liquida danza. | Avvolto nelle penne spiavi | il giorno senza speme, udivi | il riso, i patti osceni dei vivi. | Qui, in questa grotta, | parlasti serio agli amici | come si parla ai morti.[5]
- [Su Genova] Sempre che torni sera | Per queste città dove le luci | Appena si staccano dai pali | E il mare brucia di là | Sul molo un'aria fiacca | Raccoglie il fischio della sirena. | Solo mi dico la mia pena e brillano | Agli occhi vaghi i lumi delle ville. | Troppo dolce il passaggio in queste terre, | Più sicura la morte, ad ogni viaggio | Non c'è speranza che resti sepolta. | Poi è la prima stella che si perde | Dietro le palme, più tardi un baleno | Verde che s'apre a uno schiocco di frusta.[6]
- Spine letali, spine pungenti | tali sono le zie e le parenti.[7]
L'età della luna
[modifica]- Chi ama troppo la natura rischia di perdere il resto del mondo. Il poeta deve respingere le moine del creato.
- Il diavolo può fare brutti scherzi al genio, trascura gli imbecilli.
- Il poeta non deve edificare, deve soltanto allineare.
- La bellezza non è il destino dell'arte. L'arte è perdita non guadagno.
- Non c'è bisogno di far chiasso per trovare la verità. La verità come le streghe fugge via a colpi di scopa. Per trovarla bisogna star quasi immobili.
Note
[modifica]- ↑ Da Lucania, I nuovi Campi Elisi: 1942-1946, in Tutte le poesie, Mondadori, Milano, 2020, p. 116. ISBN 9788835700265
- ↑ Da Infinitesimi, a cura di Giuseppe Tedeschi, Edizioni della Cometa, 2001
- ↑ Da I lucani, in Un disegno di Scipione e altri racconti, Mondadori, Milano, 1975, p. 165.
- ↑ Da L'ellisse, a cura di Giuseppe Pontiggia, Mondadori, 1974
- ↑ Da Fiaschetteria di Tito Magri. Alla memoria di Vincenzo Cardarelli, in Cineraccio, Venezia, Neri Pozza Editore, 1961
- ↑ Da Genova, in Vidi le muse, Arnoldo Mondadori Editore, 1945, p. 88
- ↑ Da La vigna vecchia, Mondadori, 1956
Bibliografia
[modifica]- Leonardo Sinisgalli, L'età della luna, 1956-1962, Mondadori, 1962.
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