Lingua francese

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Distribuzione geografica del francese

Citazioni sulla lingua francese.

  • Château Haut-Brion, 1959. Strepitoso vino, adoro i vini francesi, come pure la lingua francese. Io le ho provate tutte, ma il francese resta la mia preferita, è una lingua fantastica. Soprattutto per pronunciare oscenità. Nom de dieu de putain de bordel de merde de saloperies de connards d'enculé de ta mère. Sentite? È come pulirsi il culo con la seta. Ne sono affascinato. (Matrix Reloaded)
  • Da non picciola maraviglia dovrà esser presa buona parte degli uomini di lettere al vedere come la lingua francese, la quale si parla da tanti secoli in un paese ridotto sotto a un principe solo, sia stata sempre incerta e mutabile; e solamente da picciolo tempo in qua ricevuto abbia un qualche regolamento. (Francesco Algarotti)
  • Il francese è una lingua che non sopporta il candore, che rifugge dai sentimenti troppo sinceri, troppo veri. Si direbbe che sia stato segnato per sempre dalla sottile corruzione, dall'astrazione perversa del Settecento. (Emil Cioran)
  • Il suo futuro, la sua influenza, la sua attrattiva non appartengono più alla Francia. La francofonia è un corpo vivo, un corpo oltre i nostri confini il cui cuore batte da qualche parte non lontano da qui. [...] La lingua francese del Burkina Faso, la lingua francese del Senegal, non è più solo francese, è già tua, quindi indossala con orgoglio!
    E questa francofonia non è la francofonia francese, no, è scappata dalla Francia da tempo. Voglio una francofonia forte, radiosa, che illumini, che conquisti perché sarà tua, indossala con orgoglio questa francofonia, difendila, mettici dentro le tue parole, mettici dentro le tue espressioni, trasformala, cambiala. È il tuo turno! Perché ti confesserò, il francese che ognuno di noi ha imparato è stato per un momento congelato da un'accademia come strumento di potere, anche se fa un ottimo lavoro evitando certi eccessi di alcuni che confondono la battaglia politica con l'aneddoto del tempo. (Emmanuel Macron)
  • Imbarazzata di articoli, sprovveduta d'inversioni, povera in termini poetici, sterile in giri arditi, schiava dell'eterna monotonia della rima, e contuttociò mancante di rime pei soggetti elevati. (Voltaire)
  • La trattabilità e facilità della lingua francese, ond'ella è così agevole a scriver bene e spiegarsi bene, sì per lo straniero che l'adopra o l'ascolta, sì pel nazionale, non deriva dall'esser ella uno strumento pieghevole e souple (qualità negatale espressamente dal Thomas) ec., ma dall'essere un piccolo strumento, e quindi manuale, εὐμεταχείριστος, maneggiabile, facile a rivoltarsi per tutti i versi e ad adoprare in ogni cosa ec. (Giacomo Leopardi)
  • Nella lingua francese non vi sono i diminutivi e i vezzeggiativi della lingua italiana, ma essa ha un'andatura più maschia. Libera da tutto il cerimoniale inventato dai vili per la vanità e dai deboli per il potere, questa lingua è fatta soprattutto per la conversazione, vincolo che lega gli uomini e affascina in ogni età; essa infatti è, dobbiamo riconoscerlo, quella che fra tutte le lingue ha una certa probità insita nella sua natura. Sicura, socievole, ragionatrice, non è più lingua francese, ma lingua umana. (Antoine Rivaroli)
  • Nella nostra lingua trovo abbastanza stoffa, ma una certa mancanza di forma. Infatti non c'è nulla che non si sia tratto dal gergo delle cacce e della guerra, che è un terreno generoso da cui prendere a prestito. E le forme del parlare, come le erbe, migliorano e si fortificano trapiantandole. Io la trovo sufficientemente abbondante, ma non sufficientemente maneggevole e vigorosa. Di solito soccombe a un pensiero potente. Se il vostro discorso è teso, sentite spesso che essa languisce sotto di voi e vien meno. (Michel de Montaigne)
  • Per sua informazione, la lingua francese per secoli sul nostro pianeta ha rappresentato la civiltà. (Jean-Luc Picard, Star Trek: The Next Generation)
  • Questo miserrimo gergo romanzo, questa pessima mutilazione di parole latine, questa lingua, che dovrebbe guardare con profondo rispetto alla sua più vecchia e assai più nobile sorella, la lingua italiana, questa lingua che ha come esclusiva peculiarità il disgustoso suono nasale, en, on, un, come pure il singhiozzante accento, così indicibilmente ripugnante, sull'ultima sillaba, mentre tutte le altre lingue hanno la penultima lunga, che ha un effetto così delicato e pacato, questa lingua, nella quale non esiste metro, ma soltanto la rima, per lo più in é o on. (Arthur Schopenhauer)

Voci correlate[modifica]

Altri progetti[modifica]