Mario Mariani

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Mario Mariani (1884 – 1951), scrittore e giornalista italiano.

Citazioni di Mario Mariani[modifica]

  • Come amo le donne che tradiscono io!...
    È così stupendamente borghese l'amore per la donna massaia e riposante, per la donna che rattoppa le calze e attende tranquilla, a casa, il suo unico amore. Quelle povere tristi cagnette fedeli che sono le donne fedeli sembrano un oggetto tascabile, insulso e sempre pronto a servire. La donna che si teme sempre di perdere, invece; la donna che guarda gli altri per la strada, che si fa bella per gli altri, che è civetta, sgualdrina, leggera, esasperante! Con lei ogni pensiero che otteniamo, ogni bacio, ogni morso è una vittoria su tutti, su tutto il nostro sesso. (da Il fazzoletto)
  • Il moralista borghese è l'uomo della lettera anonima. (da Per l'ultima volta, p. 278)
  • Io non so se sia nata prima la prostituzione o il capitalismo, ma Sombart ha scoperto che la donna e il denaro sono due termini dipendenti l'uno dall'altro. (da Il baro, p. 257)
  • La critica non ha mai rivelato un grande scrittore o autore drammatico ai suoi primi passi e ha sempre soltanto cercato di demolirlo quando lo vedeva circondato dal favore del pubblico. Salvo poi a prostituirsi in salamelecchi ufficiali quando lo scrittore era ormai una gloria certa. (da Per l'ultima volta, p. 279)
  • La donna è [...] il solo essere sopportabile della Creazione. (da Il baro, p. 257)

La prova del fuoco[modifica]

Incipit[modifica]

PERSONE
GISELLA ROSARIO. Femmina della nostra razza e del nostro tempo. Per non portare vesti strappate si strappa ogni tanto la virtù. Come è necessario ai dì nostri. Pesta la morale con i tacchi altissimi delle scarpette scalvate, di pelle di guanto. Meno morbide della sua pelle morbidissima. Si veste come un serpente a sonagli. È bionda. Ha una piccola faccia da bambola di Norimberga e cerca, senza riuscirci, di rendere affascinanti e fatali gli stupudissimi ochhi azzurri bistrandosi le occhiaie terribilmente. Il bistro pare un pugno sopra un sorriso. Tutta la sua anima rispecchia la contraddizione dei due occhi. Ha una piccola anima da sartina romantica, ma dice una quantità infinita di sciocchezze strampalate per darsi un'aria da cerebrale. Il mondo che muore e quello che nasce lottano in lei disperatamente. Adesso ha ventitré anni. L'agonia del vecchio mondo fa di lei una sgualdrina sentimentale volgarissima perché ancora ipocrita fino alle midolla. A trent'anni forse l'aurora del mondo che sorge la bacerà in fronte; allora si strapperà la maschera dalla pelle della faccia e diventerà donna.
MAURIZIO CARREGNO. Attore . Bel giovane. Strano per un attore e per un bel giovane; non è cretino. Naturalissimo in un attore; è tutta boria. Conquistatore di mestiere. Cinico, elegante, pallido. Recita meglio nella vita che non sul palcoscenico. Perché, nella vita, forza meno i toni e riesce naturale. Ha gli occhi da sognatore dei bei giovani bruni; di velluto nero. La piega dei pantaloni è sempre più dritta e più tagliente di una spada. Sul palcoscenico si veste con garbo e serietà, nella vita si veste da pagliaccio. Deve piacere, con tutte queste qualità, straordinariamente alle donne.
PRIMO APPUNTAMENTO.
...Quando si alza la tela i due protagonisti seguitano una conversazione incominciata da tempo.
GISELLA: – Sì... perché dovrei mentire? Io vi cerco . Mi sento sola, terribilmente sola. E non posso soffrire le donne. Mi siete simpatico. Vi cerco e vi temo...
MAURIZIO. – Mi temete... Perché?
GISELLA. – Perché ho paura che siate come gli altri...
MAURIZIO (sorride). – Come sono gli altri?
D'una volgarità ossessionante...
MAURIZIO. – Vi danno dei pugni?
GISELLA. – No. Questo forse non mi dispiacerebbe: io sono un po' masochista.

Citazioni[modifica]

  • L'amore d'oggi è una malattia che entra nel sangue con il contatto; il resto è letteratura romantica del passato, è chiacchiera, è retorica; può essere tutt'al più contorno, ma non è il nocciolo.
  • La maschera è bellezza e la menzogna è l'amore.

Fedeltà[modifica]

Incipit[modifica]

PERSONE:
Rodolfo, Enrico, ufficiali
Giannetta, Renata, Femmine nuove
Un ferroviere
Camerieri, guardiasala, ferrovieri, viaggiatori.
ATTO UNICO
(Un ristorante di stazione...)
GIANNETTA. – Dieci giorni soltanto... un volo... un soffio...
CAMERIERE. – Caffé e latte... un cognac!
RODOLFO. – Debbo partire... così... non sazio... se avessi potuto mangiarti...
CAMERIERE (chiede a un avventore). – ...con contorno?
RODOLFO. – Con i baci...

Citazioni[modifica]

  • Uno scrittore è un uomo che con una musica gentile si tira vicino un lettore poi gli appiccica una frustata in faccia e questa frustata è salutare perché o fracassa una menzogna convenzionale o schianta in due un pregiudizio...

Incipit di alcune opere[modifica]

Il figlio[modifica]

Era la sera del ritorno.
Era stato lontano. Quanto? Non ricordava nemmeno più. Gli sembrava di aver vissuto decenni, di avere oltrevarcato tutte le sirti. Veniva da tre oceani, aveva combattuto due guerre, aveva vissuto cento vite, costruito e distrutto dieci ricchezze, acceso e spento più volte il focolare.
Era la sera del ritorno e chinava la fronte meditando.

La maniglia[modifica]

Avevan parlato per ore e ore, fra camerati, di spineti e di camminamenti, di bombe a mano e di trecentocinque, di scoppi di mine e di attacchi di baionetta, di tutti gli orrori e i terrori della guerra. E ciascuno di loro aveva la sua più grande paura.

Bibliografia[modifica]

  • Mario Mariani, Fedeltà, Sonzogno, Milano, 1922.
  • Mario Mariani, Il baro, Sonzogno, Milano, 1922.
  • Mario Mariani, Il fazzoletto, Sonzogno, Milano, 1922.
  • Mario Mariani, Il figlio, Sonzogno, Milano, 1922.
  • Mario Mariani, La maniglia, Sonzogno, Milano, 1922.
  • Mario Mariani, La prova del fuoco, Sonzogno, Milano, 1922.
  • Mario Mariani, Lacrime di sangue, Sonzogno, Milano, 1922.
  • Mario Mariani, Per l'ultima volta, Sonzogno, Milano, 1922.

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