Mario Michele Giarrusso

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Mario Michele Giarrusso (1965 – vivente), politico italiano.

Citazioni di Mario Michele Giarrusso[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • [Rivolgendosi ad Angelino Alfano in riferimento al caso Alma Shalabayeva[1]] Allora, signor Ministro, lei deve compiere un atto [le dimissioni] di responsabilità che dia uno straccio di dignità a questo Paese, che con il suo operato lei ha buttato nel fango. Il suo Ministero ha infangato il nome dell'Italia, ha messo a rischio una donna e la sua bambina, che in questo momento soffrono: sono in condizioni di ristrettezza della propria libertà e rischiano la bambina di finire nell'orfanotrofio e la donna, senza colpa, in galera. Infatti – ricordiamolo – era ricercato, per accuse farlocche, il marito e non la signora. Ma io mi chiedo, signor Ministro, in quale Paese pensa di vivere? In quale Paese civile, democratico e occidentale una madre e una bambina possono essere consegnati a una dittatura con un ferocia che non ha pari, signor Ministro? Da nessuna parte![2]
  • [In riferimento al caso Alma Shalabayeva ed alla mozione di sfiducia verso Angelino Alfano[1]] Onorevoli colleghi, con questa azione riprovevole e vergognosa è stato gettato un enorme discredito sul nostro Paese e sulle nostre istituzioni. Signor Presidente, l'operato del Ministero dell'interno [Angelino Alfano] ci ha fatto vergognare di essere italiani. Non vorremmo dire queste parole, ma siamo costretti a farlo. Non ci sono giustificazioni plausibili per un'azione così feroce nei confronti di gente inerme e indifesa, accusata di nessun delitto, di nulla: una donna e una bambina, signor Presidente del Consiglio. Non possiamo accampare scuse di fronte a questo. Adesso, noi possiamo dire che l'articolo 95 della Costituzione stabilisce che: «I Ministri sono responsabili collegialmente degli atti del Consiglio dei Ministri, e individualmente degli atti dei loro dicasteri», ministro Alfano. Lei, per l'articolo 95 della Costituzione, è responsabile; a che titolo sarà sicuramente accertato in altre sedi, come è stato per Abu Omar, ma lei, qua dentro, in questa Aula, signor ministro Alfano, lei, per la nostra Costituzione è responsabile di quanto è accaduto.[3]
  • [Rivolgendosi a Enrico Letta.] Il Ministro dell'interno del suo Governo, signor Presidente del Consiglio, è responsabile, secondo la Costituzione, del sequestro di una bambina di sei anni e di sua madre e dell'infame consegna di questi innocenti a una dittatura amica; perché questo è stato il suo Governo, signor presidente Letta: un Governo amico dei dittatori, come quello kazako, e nemico e avversario implacabile dei cittadini che chiedono giustizia...[4]
  • [Rivolto al Presidente del Consiglio Matteo Renzi] Lei ha affermato che nessuno ha mai investito tanto nella sicurezza. Abbiamo 490 milioni di euro di tagli che sono sostituiti da cosa, Presidente? Da una dazione in busta paga alle Forze dell'ordine? Dopo sei anni di blocco contrattuale noi diamo per regalo quello che spetta per diritto a queste donne e a questi uomini che rischiano la pelle per noi, signor Presidente? Lei lo sa come si chiama in Sicilia quando si passa per favore quello che spetta per diritto? Noi lo sappiamo bene come si chiama e non si chiama certo «Stato di diritto». Si chiama altro.[5]
  • In Europa dobbiamo ancora affrontare un problema gravissimo, che si chiama 2012, quando due Paesi dell'Europa hanno aggredito economicamente l'Italia con la guerra dello spread. Signor Presidente, questa è una cosa che dobbiamo dire, sempre. Ci hanno costretto ad indebitarci, quando eravamo già in difficoltà, imponendo un Governo non voluto, scippando alla maggioranza di allora il legittimo Presidente del Consiglio e imponendone uno arrivato dall'estero.[5]
  • Tutto quello che abbiamo ottenuto dal tavolo di Vienna è che gli americani chiedessero, un'altra volta, stivali a terra in Siria. E noi non dovevamo acconsentire a questo, non lo potevamo consentire, non senza un dibattito parlamentare.[5]
  • [Rivolgendosi al Presidente del Senato Piero Grasso] In Parlamento i diritti delle opposizioni, in particolare del Movimento 5 Stelle, vengono calpestati da tre anni. Noi chiediamo, signor Presidente, che, data la sua funzione, lei imponga il rispetto del Regolamento del Senato che prevede, lo ricordiamo, all'articolo 53 (programmazione dei lavori) che ogni due mesi almeno quattro sedute siano destinate esclusivamente all'esame di disegni di legge e di documenti presentati dai Gruppi parlamentari delle opposizioni. Questo non è accaduto, Presidente! Questa è una violazione di un atto superiore ad un atto avente forza di legge: il Regolamento del nostro Senato. Questa [il Governo Renzi] è una maggioranza che viola le leggi e calpesta le leggi fondamentali, signor Presidente. Lo fa dentro queste Aule e lo fa fuori ma in questa sede è gravissimo perché è in gioco la democrazia e i diritti delle opposizioni che lei deve far rispettare.[6]
  • Il nostro Presidente del Consiglio [Matteo Renzi] è francamente imbarazzante, perché è imbarazzante un Presidente del Consiglio che si presenta in Aula senza conoscere i provvedimenti che ha adottato. Infatti, quando cita il decreto-legge del 24 gennaio 2015 e parla di trasformazioni delle banche popolari in società quotate in borsa, è evidente che non conosce il contenuto del provvedimento e non conosce nemmeno la differenza tra una società per azioni e una società quotata in borsa. Ma ancora più imbarazzanti e gravi sono le menzogne che offendono quest'Aula, che offendono questa istituzione, che offendono il Paese, quando viene a dire in questa sede che ha salvato un milione di correntisti – termine roboante – quando poi i correntisti della più grande delle quattro banche salvate sono solo 70.000. Che cosa dobbiamo pensare colleghi? Che siamo di fronte a persona che mente spudoratamente![7]
  • Egli mente per sfuggire alle proprie responsabilità. Non ha spiegato un solo fatto di quelli contenuti nelle mozioni. È venuto qui, come lui stesso ha detto, per provocare. E questo sarebbe un Presidente del Consiglio? Dov'è questo Presidente del Consiglio quando qui si doveva svolgere un dibattito su cose gravissime. Dov'è? A giocare alla play station con Orfini forse? Dov'è andato il Presidente del Consiglio? Doveva restare a seguire il dibattito perché questa, colleghi, poteva essere liquidata come una storia di paese, di banche locali, di piccoli traffici se non fosse che, ad un certo punto, hanno cominciato ad emergere nomi che fanno parte della storia più buia di questo Paese. Infatti, quando ci si rivolge con grande disinvoltura a massoni e a faccendieri come Carboni, c'è un problema. Quando si leggono i nomi di Ferramonti e di Michael Ledeen collegati a tutto un gruppo di potere che non è nemmeno una corrente di partito ma è un gruppo di potere organizzato, noi abbiamo un problema. Non è una questione di una piccola banca di Paese. Gli scenari sono ben diversi.[7]
  • Quando noi abbiamo presentato la mozione di sfiducia nei confronti di questo Governo è perché la vicenda del salvataggio di queste banche, fatto pagare alle altre banche e ai risparmiatori, fa emergere un quadro gravissimo di rapporti, che è organico con tutto quello che è successo fino ad ora nel nostro Paese da quando il Presidente del Consiglio ha assunto la carica. Eppure, lui, il Presidente del Consiglio, viene qua a difendersi, e invece di spiegare questi rapporti che coinvolgono i parenti di un importante Ministro – guarda caso, il Ministro delle più importanti riforme nella storia di questo Paese – invece – ripeto – di spiegare i rapporti dei suoi parenti con l'ultimo direttore della Banca Etruria e con società panamensi – perché questo emerge dai dati – che cosa fa? Viene a dirci che ha commissariato Banca Etruria. Colleghi, ma ci prende per imbecilli? È la Banca d'Italia che ha commissariato Banca Etruria. La deve finire di venire qui a mentire. Piuttosto, ci deve spiegare com'è possibile che in questo Paese si voglia liquidare la Costituzione, nata dalla Resistenza, attraverso gruppi di soggetti tra loro collegati – non ultimo questo Carrai – che vogliono inserire al vertice di strutture pericolosissime! La conosciamo la storia della famiglia Carrai? Stiamo parlando del cuore nero di questo Paese, che non ha mai accettato la Costituzione repubblicana, che ha scalato il vostro partito [il Partito Democratico] e che non ha niente a che vedere con la storia del vostro partito. Ma quali nomine dobbiamo sentire in quest'Aula per fare scattare i campanelli d'allarme? Non vi dice niente Michael Ledeen? A cosa è servita la Commissione di inchiesta sul sequestro e l'omicidio Moro se non vi dice niente quel nome? Non dobbiamo essere preoccupati quando Carrai vuole l'immunità per ficcare il naso nelle vite di noi cittadini, di tutti i cittadini di questo Paese? Questo è un momento gravissimo.[7]
  • L'attuale Governo non solo ha fatto male al nostro Paese, ma è pericoloso per tutti noi e per la nostra democrazia. Questo è il vero problema. Non saranno due provocazioni e qualche menzogna a salvarlo. Lo salveranno il vizio italico di saltare sul carro dei vincitori, ma questo carro, cari signori, conduce alla rovina; scendete finché siete in tempo, perché questa sarà la vostra rovina![7]
  • [Sulla Commissione parlamentare antimafia in visita a Malta il 23 e 24 ottobre 2017] Il viaggio era stato programmato da tempo per acquisire elementi su pratiche di riciclaggio. L’autobomba sarebbe esplosa il 16 ottobre proprio per chiudere definitivamente la bocca di Daphne Caruana Galizia prima dell’arrivo della Commissione.[8]
  • Trovo obbrobrioso che il candidato alla regione Lombardia del Partito democratico ex dipendente di Berlusconi Giorgio Gori si schieri a favore della liberazione di Marcello Dell'Utri condannato definitivo di mafia senza spendere una sola parola nei riguardi delle migliaia di morti ammazzati per mano di Cosa Nostra e dei 'compari' di Dell'Utri e del suo sodale Mangano.[9]

Note[modifica]

  1. a b Il riferimento è ad Alua Ablyazov che con la madre Alma Shalabayeva è stata espulsa dall'Italia, per approfondire vedi qui.
  2. Citato nel resoconto stenografico della seduta n. 68 del 16 luglio 2013, p.45; Senato della Repubblica – XVII Legislatura, Roma, 16 luglio 2013.
  3. Citato nel resoconto stenografico della seduta n. 73 del 19 luglio 2013, Senato della Repubblica- XVII Legislatura, Roma, 19 luglio 2013.
  4. Citato in Senato della Repubblica – XVII Legislatura – Aula – Resoconto stenografico della seduta n. 115 del 02 ottobre 2013 Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri e conseguente discussione - Approvazione della proposta di risoluzione n. 2, su cui il Governo ha posto la questione di fiducia. Roma, 2 ottobre 2013.
  5. a b c Citato in Senato della Repubblica Italiana – XVII Legislatura – Resoconto stenografico dell'Assemblea – Seduta n. 554 del 16 dicembre 2015. Roma, 16 dicembre 2015. Video disponibile su YouTube.com.
  6. Citato nel resoconto stenografico della seduta n. 558 del 13 gennaio 2016; Senato della Repubblica – XVII Legislatura, Roma, 13 gennaio 2016.
  7. a b c d Citato nel resoconto stenografico della seduta n. 566 del 27 gennaio 2016; Senato della Repubblica – XVII Legislatura, Roma, 27 gennaio 2016. Video su YouTube.com
  8. http://www.antimafiaduemila.com/home/opinioni/235-politica/70181-report-su-malta-della-fondazione-caponnetto-e-omcom.html
  9. http://www.askanews.it/politica/2018/01/15/giarrusso-m5s-gori-vuole-dellutri-libero-obbrobrioso-pn_20180115_00171/

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