Non c'è due senza quattro
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Non c'è due senza quattro
Titolo originale |
Non c'è due senza quattro |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Italia |
Anno | 1984 |
Genere | commedia |
Regia | Enzo Barboni |
Sceneggiatura | Marco Barboni |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Non c'è due senza quattro, film italiano del 1984 con Bud Spencer e Terence Hill, regia di Enzo Barboni.
Frasi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Senti, ne hai ancora per molto con quel bob a quattro? (Eliot) [riferito al piede di Greg]
- Allora, parliamo del milione! (Greg)
- Il fatto, caro cugino, che il signore cattivo si faccia chiamare Tango nel paese del samba, ti fa capire immediatamente... che razza di stronzo sia. (Eliot)
- Sa, tutto lavoro e niente spasso, il morale scende in basso. (Greg)
- «Soffino pure i venti del nord, | nasca il giorno o cali la notte, | a casa, o sui fiumi e montagne lontane, | cantando ed obliando il passare del tempo, | mentre noi due stiamo insieme.»[1] (Bastiano)
- [...] il capobanda è finito nella merda, e poi anche il sicario, come si chiama? [...] Tango, è finito nella merda, pure lui. Ma la cosa più importante è che il mandante è affogato nella merda! Chiaro? (Greg)
Dialoghi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Greg: Allora di che parliamo?
Agente 1: Stupefacente!
Agente 2: Sì, è così! Lei è il nostro uomo!
Greg: Io non mi occupo di droghe, filate!
Agente 1: Oh no, ho detto stupefacente, signor Wonder. Noi siamo... siamo persone pulite.
Agente 2: E siamo venuti fin qui a New Orleans per proporle un affare da un milione di dollari.
Greg: Avete detto un milione di dollari?!
Agente 2: Esatto!
Greg [dopo aver afferrato per il bavero entrambi gli agenti]: Io sono in libertà vigilata per un nodo alla spina dorsale che ho fatto ad uno che voleva fregarmi sul resto di mezzo dollaro.
Agente 2 [rivolto all'altro agente]: Denaro! Dagli il denaro!
Agente 1 [dà a Greg una busta con dentro dei soldi]: Ecco il denaro!
Greg: Quanti sono?
Agente 1: Controlli lei stesso! Sono cinquantamila dollari.
Greg [odora il denaro e poi sospira quasi incredulo]: Di che si tratta?
Agente 1: Questo non siamo autorizzati a dirglielo.
Agente 2: Lo saprà dal nostro capo se verrà con noi a New York, ma che lei accetti l'incarico o no, questi cinquantamila dollari sono i suoi, signor Wonder, nessuno glieli richiederà indietro.
Greg: Lo credo, sarebbe una fatica inutile infatti.
Agente 1: Allora che ne dice, signor Wonder?
Greg: Io dico che l'affare puzza, ma che in fondo è una puzza che non mi dispiace.
- Greg: Vuoi un sorso? [mostrangogli la bottiglia di vino, dopo aver riempito il bicchiere]
Bastiano: Perché no?
Greg: Pigliatelo! [sbattendo nuovamente la bottiglia sul tavolo]
- Greg: Avete dei nemici, eh?
Antonio: Nel mondo degli affari può accadere. Sapete com'è…
Greg: No, non lo so. Questo è il primo che faccio!
- Greg: Sai una cosa, Tony? Sei un paraculaccio!
Antonio: Culaccio?
Eliot: Eh sì! Un dritto, un simpaticone!
- Eliot [leggendo]: Donna Olympia ama Proust, Baudelaire e Whitman e impazzisce per Thomas Mann, Beckett e Joyce.
Greg: Ah, è una bella baldraccona!
Elliot: Come la vedi gliene dico quattro!
- [Sulla limousine]
Greg: Io mi chiedo come cavolo faranno i cuginetti ad entrare qui dentro col cappello!
Elliot: Beh, magari se lo levano.
Greg: Ah già!
- [In una bettola del porto]
Greg: Qual è la vostra specialità?
Barista: Oh, riso e fagioli!
Elliot: Per me va bene!
Barista: Bene!
Greg: Molto bene anche per me!
Barista: Due riso e fagioli?
Elliot: Facciamo quattro!
Barista: Ok!
Greg: Facciamo otto!
Barista: Otto?! Stanno a dieta questi...
- Greg: Salve bellezza, come va la vita?
Ballerina: Bene, e la tua?
Greg: Eh, un po' larga…
- Psicologo: Noi scaveremo, io scaverò per te!
Greg: Se tu sapessi per quanto tempo ho cercato qualcuno che scavasse per me.
- Olympia: Oh mio platonico amico… non si disse che mai le labbra tue mi avrebbero sfiorato?
Eliot: Ah sì… si disse ma il fatto è che… tu mi ammandrillasti e persi il teschio.
- Psicologo [dopo aver "ipnotizzato" Greg che si distende sul letto fingendo di dormire]: Puoi sentire la mia voce, Antonio?
Greg: Sìì…
Psicologo: Adesso io ti farò delle domande e tu risponderai… Perché tu vuoi rispondere. Tu vuoi dirmi tutto quello che io voglio sapere, vero Antonio?
Greg: Sì…
Psicologo: Tu stai per firmare un contratto e concludere un affare, non è vero?
Greg: Sì…
Psicologo: Io voglio sapere tutto di quel contratto, Antoniuccio, io voglio sapere tutto ciò che farai fino al giorno in cui firmerai, e tu mi dirai tutto!
Greg: E a te che te ne frega…
Psicologo: Cosa hai detto? Ripeti, Antonio.
Greg [apre gli occhi]: E a te che te ne frega?! [si alza dal letto, afferra lo psicologo per la giacca e inizia a scuoterlo contro il letto] E adesso cominci a parlare te, io faccio le domande e tu rispondi! Ecco, vieni qui, coraggio, comincia a scioglierti la lingua, eh! Che te ne frega a te del contratto?! Che te ne frega di quello che faccio?! Che te ne frega di quando lo firmo?! Che te ne frega…
Psicologo: Ma è la normale terapia!
Greg: Ah sì?! E te la do io la normale terapia… ma la mia terapia, dai!
Psicologo: Ci deve essere un malinteso, Antonio…
Greg: Non c'è nessun malinteso... È tipico del bastardo che viene a galla! Allora, tu stai scavando nei cavoli miei per conto di qualcuno, dimmi chi è!
- Olympia: «Istanti nativi – quando a me al fin giungete – ah, siete già qui ora. | Datemi adesso soltanto libidinose gioie, | datemi il succo delle mie passioni, datemi vita rozza e materiale.»[2] Ti ricordi, amore mio?
Eliot: Eh!
Olympia: Questi sono i versi del tuo cantore preferito.
Eliot: Mhh... Vuoi dire che Elton John ha scritto questa roba?
Olympia [ride]: Ah, tesoro sei deliziosamente faceto. Lo sai benissimo anche tu che quelli sono i versi del nostro divino Whitman... e anzi dimmi e lui che ti ha scatenato la passione?
- Greg: Allora, vogliamo mettere le carte in tavola?
Tango: Ma voi non avete carte da giocare, vi è rimasta solo quella igienica e credo che vi servirà tutta!
Eliot: Ha ragione!
- [A colazione rivolti al maggiordomo]
Eliot: Solo caffè nero per me. Tanto caffè.
Greg: Ecco, caffè nero anche per me, però ci inzuppo pure un paio de salcicce. Sbrigati!
- Eliot: Sentite, se usciamo tutt'e quattro, quelli fanno fuori tutti e quattro. Se usciamo io e lui, fanno secchi noi e voi risparmiate due milioni di dollari, ma noi non siamo fessi.
Greg: Nooo!
Eliot: Ora, se uscite voi due, fanno secchi voi, ma io e lui andiamo in bianco come la neve. Se esci tu [indicando Greg] insieme al cuginetto... fanno secchi voi due. Il che vuol dire che io e il cuginone la sfanghiamo.
Greg: No, no, non mi suona.
Eliot: Ma se usciamo io ed il cuginone fanno secchi noi due e tu e il cuginetto la sfangate.
Greg: Questo è già meglio!
Eliot: No! È peggio! Aspetta... Ho trovato! Il cuginetto e il cuginone ci firmano gli assegni e poi... escono!
Greg: Ah! Ma che bel cervello che hai!
Bastiano: Ma, in questo modo, noi perdiamo il danaro e, soprattutto, le nostre vite!
Greg: Ehhh, ma come siete attaccati ai soldi!
Autista: Andiamo in villa, signori?
Eliot: No, adesso ci accompagnate all'aeroporto, poi appena siamo partiti tornate qui a prenderci e ci portate a casa. Chiaro?
Autista: Sì, certo! Certo, certo! Chiarissimo, come sempre.
Note
[modifica]- ↑ Leggendo una strofa della poesia Fuor della culla che perenne dondola di Walt Whitman. Cfr.: «Due insieme! | Spirino i venti al sud, spirino i venti al nord, | e bianco spunti il giorno, nera la notte cali, | a casa, o fiumi e montagne lontano da casa, | sempre cantando, non badando al tempo, | mentre noi due insieme.»
- ↑ Recitando la poesia Istanti nativi di Walt Whitman. Cfr.: «Istanti nativi – quando mi piombate addosso – ecco ci siete, | ora datemi solo gioie sensuali, | datemi di saziare le mie passioni, datemi la vita volgare e nuda.»
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