Paul Morand
Aspetto
Paul Morand (1888 – 1976), diplomatico e scrittore francese.
Citazioni di Paul Morand
[modifica]- [Riferendosi a Dostoevskij] [1] Davanti a questa Europa trionfante che tiene nei suoi pugni i due terzi del globo, si alza un uomo, un russo, piccolo, magro, povero e malato che emette questo verdetto: ‘L’Europa è condannata a morte’.[2]
- È già abbastanza seccante non avere soldi; se poi bisognasse anche privarsene![3]
- È morto sull'esempio di quell'antichità che amava tanto. Bisognerà rifarsi ai classici, a Chateaubriand, a Benjamin Constant, a Barrès, per dargli la giusta collocazione nella nostra letteratura. Non era fatto per vivere in un'epoca vile. Era fatto per un'epoca di tornei e non di rapine. Montherlant muore all'inizio dell'autunno, come un eroe solare. Vita da filosofo, morte da samurai. Il revolver, per disprezzare la sua epoca, i suoi contemporanei, cessare di esservi.[4]
- Era bella come la moglie di un altro.[5]
- Il letto è il campo dello spirito liberato dal peso. Bisogna essere distesi per vedere il cielo.[6]
- Il Mediterraneo è soprattutto la civiltà dell'antideserto.[7]
- L'aperitivo è la preghiera serale dei francesi.[8]
- L'esistenza d'una donna molto carina somiglia a quella d'una lepre il giorno dell'apertura della caccia.[9]
- La storia, come un idiota, meccanicamente si ripete.[10]
- Scrivevo un giorno a Montherlant che non ci sono nessuna gloria, nessun piacere, se non sono ottenuti in fretta. Dimenticando forse che un capitolo di Alle sorgenti del desiderio è intitolato: «La loro sinistra pazienza», mi rimproverò giustamente di esaltarmi per questa velocità in sé, a cui lui opponeva la qualità. Frequentando l'Oriente gli è venuta la saggezza che dimostra quando afferma: «Verrà un giorno in cui, per la banalità della velocità e la facilità di esagerare in ciò che la concerne, la lentezza apparirà come il modo più naturale di esprimere una certa delicatezza?».[11]
Buddha Vivente
[modifica]L'automobile si inoltrò fra le risaie, lungo un argine costeggiato, in basso, dal gracidio delle rane; era una macchina alta, pesante e fuori moda: una vettura regale. Di fianco all'autista non c'era nessuno; dietro sedevano il Principe ereditario e un attendente.[12]
Campioni del mondo
[modifica]La pista coperta era vuota, ma sentii arrivare un rumore di passi dalla curva inclinata di cui vedevo soltanto l'uscita: sbucarono due corridori vestiti di bianco. Mentre uno si raddrizzava per rallentare, l'altro si tuffò in avanti: le loro mani che si toccavano si staccarono.[12]
Viaggiare
[modifica]- La Francia, sostenuta dai capitali belgi e dall'esperienza finanziaria di Leopoldo II, lanciava il 5 giugno 1883, attraverso il continente, il primo treno di lusso internazionale, l'Orient-Express. Paris-Stamboul. (p. 35)
- L'Orient-Express era il figlio prediletto di quella Compagnia Internazionale dei Wagons-lits, per cui Noblemaire era stato a cercare ispirazione negli Stati Uniti, e che era riuscito a forza di perseveranza, a imporre in Europa, dopo la difficile eliminazione dei rivali, la Pullman e la Mann. Lavabi individuali, bagni, vagoni-ristoranti, piattaforme a soffietto, non mancava ormai nulla alle comodità di quella classe privilegiata che, ancora ieri, si spostava solo in cocchio, coupé o carrozza, lasciando alla maggioranza le diligenze pubbliche e i trabiccoli. (pp.36-37)
- Il mio primo viaggio a Costantinopoli, dove andavo a portare la valigia diplomatica, risale al 1913. La Turchia aveva perso l'Europa. I Balcani se ne contendevano il resto. Nei corridoi dell'Express si incontrava una razza in via di estinzione insieme a Abdul-Hamid, vecchi signori osmanli o ottomani (offesi a morte se li chiamavate Turchi), pascià con il fez, vestiti di lunghe redingote chiamate stambouline; chiudevano a chiave le loro spose velate nello scompartimento, a cui il controllore non aveva accesso; nugoli di agenti segreti li circondavano; avevano portato con sé i loro cafedji bachis, per farsi preparare il caffé, a tal punto temevano, persino in viaggio, qualche «cattivo caffé» mandato dal nuovo governo. (p. 37)
- La guerra del 1914 e la disfatta degli imperi centrali assestarono all'Orient-Express un primo colpo fatale. Il Simplon-Express venne, nel 1820, a soffiargli il ruolo da protagonista. Con questo nuovo rapido internazionale, i vincitori deviavano, a profitto dei loro nuovi alleati, Italia e Yugoslavia, l'antico percorso. Clemenceau e Mussolini avevano un'unica idea, impedire l'Anschluss, o il ritorno degli Asburgo. (pp. 40-41)
- Cosma Indicopleuste, cosmografo d'Egitto, che attraversò l'Asia nel VI secolo, rientrato nel proprio paese, si fece monaco. Sarebbe bene che tutti i viaggiatori seguissero il suo esempio, se non entrando negli ordini, almeno facendo, al ritorno, l'esame di coscienza. (p. 45)
- Il gran Tour, lo chiamavano gli Inglesi del XVII secolo, che mandavano i figli a perfezionare la loro educazione sul continente; usavano un'antica parola francese, che significa escursione, passeggiata. Su di essa noi abbiamo formato la parola tourisme (turismo); il quale si suddivide in alpinismo, cicloturismo, campeggio, canottaggio, ecc. (p. 72)
- La Malesia è il paese dei bei soprannomi. Vi piacerebbe essere chiamato il Viaggiatore-dai-grandi-occhi? (p. 106)
Note
[modifica]- ↑ Citazione da L’Europe russe annoncée par Dostoïevski, (1948), mai pubblicato in Italia.
- ↑ Citato in Giulio Meotti, Il libro di Putin, Il Foglio Quotidiano, 26 marzo 2022, p. II.
- ↑ Da Lewis et Irène; citato in Enciclopedia delle citazioni, p. 230.
- ↑ Citato in Antonio Castronuovo, Henry de Montherlant, Suicidi d'autore, Stampa alternativa, Roma, 2003, p. 64.
- ↑ Da Lewis et Irène; citato in Enciclopedia delle citazioni, p. 107.
- ↑ Citato in Mario Lettieri, Il libro delle citazioni, De Agostini, Novara, 1998, pp. 6-7. ISBN 88-415-5890-3
- ↑ Citato in La Fiera Letteraria p. 20, n. 5, 14 marzo 1971.
- ↑ Da Ouvert la nuit; citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X
- ↑ Da Le réveille-matin; citato in Enciclopedia delle citazioni, p. 990.
- ↑ Da Chiuso la notte; citato in Enciclopedia delle citazioni, p. 936.
- ↑ Da Elogio del riposo, Archinto, Milano, 1994, pp. 93-94.
- ↑ a b Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, Incipit, Skira, 2018. ISBN 9788857238937
Bibliografia
[modifica]- Elena Spagnol, Enciclopedia delle citazioni, Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894
- Paul Morand, Viaggiare, traduzione di Donata Feroldi, Rosellina Archinto, Milano, 1994. ISBN 88-7768-122-5
Altri progetti
[modifica]- Wikipedia contiene una voce riguardante Paul Morand
- Commons contiene immagini o altri file su Paul Morand