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Pierluigi Battista

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.

Pierluigi Battista (1955 – vivente), giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano.

Citazioni di Pierluigi Battista

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Citazioni in ordine temporale.

  • Se la laicità è dubbio e non dogma, spirito critico e non fideismo, attenzione alla realtà e non rigidità dottrinaria, come può un laico non capire che anche i più recenti fatti di cronaca [riguardanti l'aborto] pongono dilemmi etici schiaccianti cui ("laicamente") non si può far fronte muniti arrogantemente di risposte preconfezionate, perfettamente allineate in una nuova, seppur profana forma di catechismo?[1]
  • La democrazia è un'arena dove, se non si scontrassero tesi contrapposte, si assisterebbe a uno spettacolo avvilente, al trionfo del pensiero unico, dove vince chi fischia più forte.[2]
  • Il diritto di intervento culturale e morale da parte dell'autorità cattolica non può essere dimezzato, sebbene una regola molto semplice faccia fatica a imporsi in Italia: nella discussione sui valori che ispirano le leggi ogni voce è libera, ma nella decisione è invece libero lo Stato.[3]
  • Parlare con la Chiesa (come con tutti) dunque si può. Ascoltarne i suggerimenti (come quelli di tutti) non è in quanto tale sintomo di lesa laicità.[3]
  • [...] comprendere Guareschi nella galleria dei grandi della cultura italiana della seconda metà del Ventesimo secolo sarebbe solo un atto doveroso, che non dovrebbe turbare chi non vuole restare avvinghiato ai fantasmi della storia. Dovrebbe. Ma non succede così, nell'ultima trincea delle ideologie che non esistono più.[4]
  • [Sulla Juventus] Significa emozione, orgoglio, voglia di combattere, identificazione con una storia. La Juve si sceglie, non è la squadra del gonfalone, del municipio, della città. È un innamoramento che dura nel tempo.[5]
  • Si vede nel massacro di Parigi il frutto della «profezia di Oriana».[6]
  • [Nel 2020] Anche oggi, con le svastiche che nuovamente deturpano i muri, si alimenta la paura sulla base di analogie storiche che non reggono la semplice ricostruzione dei fatti, si diffonde senza argini la tentazione di dare per certo il ritorno del nazi-fascismo al potere. Di agitare lo spauracchio del fascismo per coprire le proprie debolezze, di immaginare un nemico orribile pronto a ripetere gli orrori del passato per giustificare le proprie sconfitte. L'allarmismo è una cosa diversa dall'allarme. [...] Un tic culturale che tende a ripetersi. Come il fascismo.[7]
  • Mario Andreose, da decenni un protagonista e un testimone d'eccezione nel panorama editoriale italiano, ci trasmette con questa preziosa galleria di ricordi e di ritratti, la divorante Voglia di libri, così recita il libro appena edito da La nave di Teseo, che lo ha appassionato da una vita. Spiccano in queste pagine il gusto del dettaglio, la precisione dei particolari nella ricostruzione dei caratteri di scrittori ed editori, la voglia di raccontare la trama dei rapporti culturali e personali che rendono viva la storia dei libri, dei lettori, di chi con i libri è cresciuto e si è formato.[8]
  • Pieno di ammirazione da parte di Andreose è il ritratto di Claude Lévi Strauss con quell'esordio fulminante, e solo apparentemente paradossale, di un libro come Tristi tropici che ha fatto epoca, inaugurando un nuovo filone di studi e un passaggio fondamentale nella storia della sensibilità occidentale: «Odio i viaggi e gli esploratori». Un libro dalla scrittura così «fluida, elegante, non priva a tratti di un mood proustiano» da aver spinto la giuria del premio Goncourt a «emettere un comunicato di rammarico» per «non poter assegnare il riconoscimento in quanto non romanzo» a un libro di grande qualità letteraria, dove spicca il «gusto di raccontare e l'acume nel cogliere i modelli culturali».[8]

Questi Fantasmi

Corriere della Sera, 31 ottobre 2008.

  • La storia non è un destino già scritto in partenza e la lezione del passato non può essere un alibi, un automatismo mentale per non capire che non tutto è sempre uguale a se stesso, malgrado le apparenze.
  • La violenza politica è una bestia che si autoalimenta, che si dilata a dismisura quanto più riesce a occupare il centro della scena, quando riesce a imporsi con prepotenza nel cuore del discorso pubblico.
  • Oggi fare il gioco della guerra tra «fascisti» e «comunisti» è solo un patetico rifacimento di una storia senz'anima e il richiamo alle identità maledette del passato, una recita in cui l'attimo dello scontro violento ne è solo il compimento rituale.

La doppia misura della libertà di stampa

Corriere della Sera, 15 novembre 2010.

  • Bisognerebbe avere un metro in comune, per scambiarsi i giudizi sulle cose. Un criterio elementare che magari non riesce a trovare la strada giusta per un'irraggiungibile Verità, ma che per lo meno non sia apologia dell'opposto della verità: la malafede o l' ipocrisia.
  • Se Feltri ha violato la legge, che paghi, come tutti i cittadini. Ma se al posto di un tribunale della Repubblica, un'inquisizione corporativa stabilisce che un giornalista non possa scrivere per tre mesi, allora è censura.
  • L' altra sera, intervistato da Daria Bignardi, Eugenio Scalfari ha sostenuto che Feltri meriterebbe la radiazione a vita dall'Albo dei giornalisti. Chissà quale apocalittica punizione dovrebbe invocare, allora, per chi, nel suo gruppo editoriale, pubblicò negli anni Settanta colossali patacche sul conto dell'allora presidente della Repubblica Giovanni Leone, costringendolo a ingiuste dimissioni.
  • La libertà di stampa è buona solo per se stessi. Vale solo se conviene. Se non conviene, viva il bavaglio: da mettere sulla bocca degli altri.

Teresa Noce

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  • Nell'immaginazione collettiva, la figura di Teresa Noce è interamente racchiusa nei tre aggettivi branditi con scherno dagli avversari (e talvolta, con malizia non bene dissimulata, anche dagli stessi compagni di lotta e di partito): «brutta, povera e comunista».
  • [...] Teresa Noce era indiscutibilmente non avvenente, simbolo della deliberata negazione di ogni attraente femminilità: «brutta», insomma, emblema fisico di una vita dedicata integralmente alla politica e alla fede ideologica. Ma che di Estella[9] venga ricordata ossessivamente la bruttezza, è segnale di quanto l'estetica della donna sia considerata un fattore cruciale nel giudizio su una protagonista della turbinosa storia politica del Novecento italiano.
  • Come compagna ripudiata di Longo riceve umiliazioni su umiliazioni e nel 1953 apprende la notizia dell'annullamento del suo matrimonio dalle pagine del Corriere della Sera. Furiosa, Teresa Noce smentisce il giornale milanese asserendo che mai e poi mai, da comunista integrale, avrebbe accettato il sotterfugio di annullare il matrimonio a San Marino, espediente cui avrebbero potuto ricorrere soltanto i "marci" borghesi. Ma la notizia era vera: Longo aveva agito così, all'insaputa di lei.

Citazioni su Pierluigi Battista

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  • Stampa e tv di regime vigilano occhiute su questa impar condicio, disperdendo con gli idranti chi osa criticare il governo e minimizzando le sparate del governo. Ieri, sul solito Pompiere [riferendosi al Corriere della Sera], il solito Pigi Cerchiobattista conciava per le feste il mite Nicola Zingaretti, reo di aver dichiarato che, grazie alla Gelmini, "la scuola italiana vive uno dei giorni più brutti del dopoguerra". Parole che Pigi, tutto spettinato, definisce "lessico apocalittico", "oltranzismo", "demagogia", "esasperazione", "grillismo di maniera", "invettive e insulti che ammorbano la politica italiana". E manca poco che chiami la forza pubblica. Silenzio invece sulla lucida difesa della Gelmini per la scuola statal-leghista di Adro: "Chi polemizza con il sindaco di Adro dovrebbe farlo per coerenza anche quando sono simboli della sinistra a entrare in classe". Si ignora quali simboli della sinistra abbia in mente la poveretta: probabilmente, i libri. (Marco Travaglio)

Note

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  1. Da Una sfida per i laici, Corriere della Sera, 10 marzo 2007, p. 1.
  2. Da La lezione di Voltaire valga anche per il Papa, Corriere della Sera, 14 gennaio 2008, p. 28.
  3. a b Da Quando il Papa piace ai laici, Corriere della Sera, 6 giugno 2008, p. 1.
  4. Da La trincea dell'ideologia, Corriere.it, 31 agosto 2008.
  5. Dall'intervista Pierluigi Battista: «C'è bisogno di una rivoluzione», Ju29ro.com, 1° aprile 2010.
  6. Da Gli attentati di Parigi e la Fallaci, «Scusaci Oriana, avevi ragione». Il risarcimento postumo è online, Corriere.it, 15 novembre 2015.
  7. Da Bassani, la Dc e quelle svastiche, Corriere.it, 2 febbraio 2020.
  8. a b Da Attenti a Bellow e Steinbeck campioni di «scorrettezza», Corriere della Sera, Milano, 13 novembre 2020, p. 43.
  9. Nome assunto nella lotta partigiana.

Bibliografia

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  • Pierluigi Battista, Noce Teresa, in AA.VV., Italiane. Dalla prima guerra mondiale al secondo dopoguerra (1915-1950), www.150anni.it

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