Rosa Teruzzi

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Rosa Teruzzi (1965 – vivente), giornalista, scrittrice e conduttrice televisiva italiana.

«Amo raccontare i luoghi di Milano»

Intervista di Laura Marinaro, milanonera.com, 13 maggio 2022.

  • [L'orto botanico di Brera segna l'inizio del nuovo romanzo [Gli amanti di Brera]. Come è nata l'idea?] Io amo raccontare i luoghi di Milano nei miei libri, in particolare le periferie (il Giambellino, la Barona, la Bovisa), ma questa volta sono voluta partire dal centro, dall'orto botanico di Brera, un giardino segreto nel cuore della città, perfetto per romanzi di cui è protagonista una fioraia, Libera, la mia "detective per caso", e adatto anche a un appuntamento galeotto come quello con cui si apre la storia. L'appuntamento tra un'ambigua insegnante quarantenne di inglese – una donna seduttiva, abituata a manipolare gli uomini – e un suo giovane studente non ancora maggiorenne. 
  • [Dietro alle nuove avventure delle tre donne del Giambellino c'è una storia legata ad un tema attuale, vero?] La scomparsa di Davide e Viviana viene subito letta dai giornali popolari e dai rotocalchi televisivi, affamati di storie piccanti, come una scandalosa fuga d'amore. Ma Libera e le sue complici investigative – la madre Iole e la giovane giornalista Irene detta la Smilza – scopriranno ben presto che l'enigmatica professoressa ha più di un nemico. Ha denunciato un ex fidanzato per stalking e un persecutore invisibile la segue nell'ombra, tanto che in questura hanno aperto un fascicolo per omicidio. E questo, tra l'altro, metterà ancora una volta in collisione le indagini private delle Miss Marple del Giambellino con quelle istituzionali di Gabriele, il capo della Squadra Mobile con cui Libera ha appena avviato una relazione.
  • [Più che altrove troviamo riferimenti a canzoni anche d'amore... cosa ti lega a quelle canzoni?] In tutti i miei romanzi sono citate poesie (in questo caso i versi di Antonia Pozzi e Cristina Campo) o brani di altri libri (I centodelitti di Giorgio Scerbanenco, Il porto delle nebbie di Simenon, L'orto di un perdigiorno della mia amatissima Pia Pera) perché le parole creano l'atmosfera. Ma anche la musica lo fa e ogni avventura di Libera ha la sua colonna sonora, spesso legata a Gaber e Jannacci, cantori della Milano che amo. Ma in questo caso c'è un brano di Battiato, La stagione dell'amore, che esprime e sottolinea i pensieri della mia protagonista, una donna adulta ma sentimentalmente non risolta, che ha paura di lasciarsi andare alla pienezza di un rapporto, pur desiderandolo con tutta se stessa.

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