Whore (puttana)
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Whore (puttana)
Titolo originale |
Whore |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Stati Uniti d'America |
Anno | 1991 |
Genere | drammatico |
Regia | Ken Russell |
Soggetto | David Hines |
Sceneggiatura | Ken Russell, Deborah Dalton |
Produttore | Dan Ireland |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Whore (puttana), film statunitense del 1991 con Theresa Russell, regia di Ken Russell.
Frasi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Se uno non mi tratta da signora quando mi incontra in strada, come diavolo posso pretendere che mi rispetti nel momento che mi tirerò giù le mutande? (Liz)
- I protettori credono di avere un forte controllo su di noi, capite? Come se gli fossimo attaccate con una fottuta colla. È una cosa totalmente folle, non so, è come se fosse un rapporto perverso. Sono capaci di farti credere che tu li ami. (Liz)
- Devono avere delle vite terribili. Parlo degli uomini. Gli dev'essere successo qualcosa che li ha trasformati, mica possono essere nati così. Forse sono trattati male a casa, oppure frustrati sul lavoro, e allora si sentono umiliati e così vogliono umiliare qualcun altro. Li fa sentire meglio, più importanti. Non è un fatto personale per loro, lo so. Non è nemmeno sesso che vogliono. È come una vendetta. Già, proprio così, vogliono solo una vendetta. (Liz)
- Quasi tutti gli uomini che vengono qui sono sposati. Ci vengono perché con noi possono fare quelle cose che le loro mogli e le loro fidanzate non fanno. Ecco lì, quasi tutti vogliono la bocca. Sapete, non riesco proprio a capire perché alcune donne si facciano dei problemi a prendere tra le labbra il proprio uomo. Comunque vi posso garantire una cosa: che se non lo mette nella loro bocca, finirà per metterlo nella bocca di qualcun'altra. (Liz)
Citazioni su Whore (puttana)
[modifica]- Conclusa la lavorazione, ero esausta come non mi è mai capitato di essere. Una fatica estenuante. Un'esperienza che mi è piaciuto moltissimo fare ma che spero non debba ripetersi mai più. I problemi psicologici per entrare nei panni del mio personaggio erano enormi. La vicenda raccontata mi deprimeva oltre ogni limite. Inoltre dovevamo risparmiare su tutto, avevamo un budget di spesa ridottissimo. (Theresa Russell)
- Il vecchio leone torna a graffiare. Alla faccia dei critici cipigliosi. Ecco l'ennesima prostituta, figura portante di un film. Per narrarci le sue disavventure Ken Russell la fa parlare direttamente con noi, stile Godard o cinema verità. Ne vediamo di belle e di brutte e la protagonista rischia di finire male. Ma c'è un angelo custode di colore che veglia su di lei. Theresa Russell è brava a trasmettere la sua rassegnazione, ma anche la desolazione dell'ambiente in cui vive. Siamo abituati a vedere la vita di una prostituta cinematograficamente, ma anche se le situazioni sono sempre le stesse qui c'è qualcosa di più. C'è lo squallore della sopravvivenza. (il Farinotti)
- Nei panni di Liz, Theresa Russell trova impeti e calori straordinari per costruirsi un personaggio che domina la storia dal principio alla fine soprattutto con una voce che, nella versione originale, mutava toni, accenti ed espressioni ad ogni momento. (Gian Luigi Rondi)
- Oh, sai, Ken è totalmente pazzo, ma è un uomo affascinante. Esige moltissimo, ma lascia anche una grande libertà di improvvisazione. Il finale, per esempio, non era affatto previsto cosi: è venuto da sé. (Theresa Russell)
- Ritratto di donna in forma di monologo quasi didattico e una traccia d'azione. Per T. Russell è lo spunto per un'esibizione di alto istrionismo gestuale, fonico, recitativo. K. Russell, autore geniale e visionario sempre in bilico sul kitsch, ha filmato con tono di premeditata e accanita sgradevolezza, cercando di rispecchiare con onestà la materia. (il Morandini)
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