Zhuāngzǐ

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Chuang Tzu

Zhuāngzǐ, o Chuang Tzu o Chuang Tse (400 a.C. circa), filosofo cinese.

Citazioni di Chuang Tzu[modifica]

  • Ciò che si vede e può vedere è solo forma e colore, e ciò che si ode e può udire è nome e suono. Ma che il mondo abbia a pensare che forma e colore nome e suono bastino a conoscere l'oggetto (l'altro, la cosa in sè, il Tao)! Così «chi conosce non parla; chi parla non conosce».[1]
  • Di colui che sa che l'essere, il nulla, la morte e la vita hanno la stessa origine, io sono amico.[2]
  • In realtà, non esiste né la verità né l'errore, né il sì né il no, né una qualsivoglia distinzione, dal momento che tutto – anche due cose fra loro opposte – è Uno.[3]
  • La Grande Sapienza tutto abbraccia, la piccola sapienza distingue; le grandi parole compongono i contrari, le piccole parole discutono di futilità.[4]
  • Ruba un pezzo di legno e ti chiamano ladro; ruba un regno e ti chiamano duca.[5]
  • Tenete caro quello che è dentro di voi, | e chiudete fuori quello che si trova all'esterno; | perché molto sapere è una calamità.[6]
  • Tra le molte virtù di Chuang-Tzu c'era l'abilità del disegno. Il re gli chiese il disegno d'un granchio. Chuang-Tzu disse che aveva bisogno di cinque anni e d'una villa con dodici servitori. Dopo cinque anni il disegno non era ancora cominciato. 'Ho bisogno di altri cinque anni' disse Chuang-Tzu. Il re glieli accordò. Allo scadere dei dieci anni, Chuang-Tzu prese il pennello e in un istante, con un solo gesto, disegnò un granchio, il più perfetto granchio che si fosse mai visto.[7]

Incipit di Chuang Tzu[modifica]

Nell'oceano settentrionale vive un pesce di nome Kun grande non so quante migliaia di li, che trasformandosi diviene un uccello di nome Peng, il cui dorso è lungo migliaia di li. Allorché impetuoso s'invola, le sue ali sono come nubi sospese nel cielo. Quando il mare è agitato, questo uccello s'accinge a partire verso l'oceano meridionale, che è il lago del Cielo.

Ch'i Hsieh ricorda: "…egli batte l'acqua per tremila li, si alza volteggiando nell'uragano fino a novantamila li, e si riposa al termine di sei mesi." Da lassù i vapori vaganti e i nugoli di polvere sembrano creature viventi che soffiano l'una contro l'altra nel respirare. Da quaggiù l'azzurro è il vero colore del cielo? È esso un culmine lontano e irraggiungibile? Così è per l'uccello quando guarda in basso.

Se uno strato d'acqua non è profondo, non ha la forza di sostenere un grosso battello. Rovescia una tazza d'acqua in una buca e un fuscello vi farà da naviglio, mettici la tazza e questa si arenerà, poiché l'acqua è poco profonda e il naviglio è grosso. Se uno strato d'aria non è spesso, non ha la forza di sostenere grandi ali. A novantamila li l'aria che ha sotto di sé l'azzurro cielo e nulla l'ostacola, allora prende a muoversi verso meridione.

Una locusta e una tortora ne risero: "Quando noi ci decidiamo ad alzarci e voliamo da un albero all'altro, a volte nemmeno ci arriviamo che già ci posiamo al suolo. A che scopo andare fino a novantamila li e muovere verso meridione?" Chi fa una passeggiata nei dintorni, e ritorna per cena, avrà la pancia piena come quando era partito. Chi va per cento li dovrà pestare il suo grano per sfamarsi quando si ferma per la notte. Chi si allontana di mille li dovrà portare con sé provviste per tre mesi.

Che cosa sanno quelle due piccole creature? Chi ha una ristretta conoscenza non sta alla pari di chi ha una vasta conoscenza, chi ha pochi anni di vita non sta alla pari di chi ha molti anni di vita. Come sappiamo che è cosi? Un fungo che dura un mattino non conosce il primo e l'ultimo giorno della lunazione, una cicala non conosce la primavera e l'autunno. Questa è la brevità della vita. Nel meridione del regno di Ch'u cresce l'albero ming-ling, per il quale la primavera e l'autunno durano cinquecento anni ciascuno; nella remota antichità esisteva l'albero ta-ch'ung, per il quale la primavera e l'autunno duravano ottomila anni ciascuno. Eppure l'avo P'eng fino ad oggi è noto per la sua longevità! Non è miserevole che tutti vogliono eguagliarlo?

Citazioni su Chuang Tzu[modifica]

  • "Il Tao è quello da cui non si può deviare; quello da cui si può deviare non è il Tao". Questa frase, tratta dal Chung Yung, o "Dottrina del Mezzo", fa pensare che non vi è analogia tra il Tao e le idee occidentali di Dio e della legge divina o naturale, alla quale si può obbedire o disobbedire. È questo un detto difficile perché tanto Lao-tzu che Chuang-tzu parlano di azioni forzate le quali sono in disaccordo con il Tao. (Alan Watts)
  • Perciò il Tao è il corso, la corrente, il lasciarsi andare, o il processo della natura, ed io lo chiamo la Via dell'acqua che scorre perché sia Lao-tzu che Chuang-tzu usano come metafora principale di questo lo scorrere dell'acqua. L'essenza della loro filosofia risiede nel fatto che il Tao non può essere definito a parole e non è né un'idea né un concetto. Tuttavia, come dice Chuang-tzu, "Può essere raggiunto ma non può essere visto", o, in altre parole, sentito ma non concepito, intuito ma non categorizzato, divinato ma non spiegato. In modo simile, l'aria e l'acqua non possono essere tagliate o afferrate, ed il loro scorrere cessa quando vengono rinchiuse. (Alan Watts)

Note[modifica]

  1. Da Acque d'autunno, a cura di Mario Novaro, G. Laterza & figli, Bari, 1949.
  2. Da Chuang Tzu, cap. XXIII; citato in Piergiorgio Odifreddi, Il Vangelo secondo la Scienza. Le religioni alla prova del nove, Einaudi, 2008.
  3. Citato in Jean Campbell Cooper, Yin e Yang. L'armonia taoista degli opposti, traduzione di Giorgio Milanetti, Ubaldini Editore, Roma, 1982,
  4. Da Zhuangzi, Great and Small.
  5. Da Il Sacro Libro di Nan Hua; citato in Elena Spagnol, Enciclopedia delle citazioni, Garzanti, Milano, 2009, p. 847. ISBN 9788811504894
  6. Da Della tolleranza. Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X
  7. Da Chuang – Tzu; citato in Italo Calvino, Lezioni Americane, Palomar, 1993.

Bibliografia[modifica]

  • Zhuāngzǐ, Chuang – Tzu, a cura di Fausto Tomassini, Tea, 1999.

Voci correlate[modifica]

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