All That Jazz - Lo spettacolo comincia
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All That Jazz - Lo spettacolo comincia
Titolo originale |
All That Jazz |
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Lingua originale | inglese e spagnolo |
Paese | Stati Uniti d'America |
Anno | 1979 |
Genere | musicale, drammatico |
Regia | Bob Fosse |
Soggetto | Robert Alan Aurthur, Bob Fosse |
Sceneggiatura | Robert Alan Aurthur, Bob Fosse |
Produttore | Robert Alan Aurthur |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Note | |
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All That Jazz - Lo spettacolo comincia, film statunitense del 1979 con Roy Scheider e Jessica Lange, regia di Bob Fosse.
Frasi
[modifica]- Stare sulla corda è vita. Tutto il resto è attesa. (Joe)
- Si va in scena, signori! (Joe)
- Pensate che Stanley Kubrick non sia mai depresso? (Joe)
- Non raccontare balle a un ballista! (Joe)
- Io non mi sposo di nuovo perché non riesco a trovare nessuna che mi dispiaccia abbastanza da infliggerle quel genere di tortura. (Joe)
- È vero, amo lo spettacolo: sono ambivalente! (Joe)
- Beh, gente...che cosa vi posso dire del prossimo ospite? Questo tale ha permesso a se stesso di essere adorato, ma non amato. E i suoi successi nello spettacolo sono andati di pari passo con il fallimento dei suoi rapporti privati: lì ha veramente fatto fiasco. È arrivato a convincersi che il lavoro e lo spettacolo, e l'amore e tutta la sua vita, perfino lui stesso e tutte le altre vaccate fossero balle. È diventato il numero uno dei giocatori, fino al punto che ormai non sapeva dove finivano i giochi e cominciava la realtà! Secondo questo tale, la sola realtà...è la morte. Signore e signori, ecco a voi un personaggio così così, non un granché come umanitario, e questo tale non è mai stato amico di nessuno. È la sua ultima apparizione sulla grande scena della vita. Potete applaudire, se volete. Il signor Joe Gideon! ('O Connor Flood) [presentando Joe nel suo immaginario "ultimo show"]
Dialoghi
[modifica]- [Durante i provini del nuovo spettacolo]
Joe: Tu eri in Ingorghi?
Ballerina: Sì, signore.
Joe: E chi era il regista di Ingorghi?
Ballerina: Era lei, signor Gideon.
Joe: Ah... E com'ero?
Ballerina: Favoloso!
Joe: E chi era il coreografo?
Ballerina: Era lei, signor Gideon.
Joe: E com'ero?
Ballerina: Fantastico!
Joe: È così che si ha il lavoro... - Victoria: Tu pensi che potrei essere una star del cinema?
Joe: No.
Victoria: Neanche col naso rifatto? [Joe annuisce] Beh, è onesto...Ah, ah, ah! Come hai detto, è un settore strampalato, e allora...ti potresti sbagliare, vero?
Joe: Vero.
Victoria: Non ballo neanche un granché, vero?
Joe: Te lo prometto: ballerai. - Angelica: Tu credi nell'amore?
Joe: Io credo nel dire "Ti amo": aiuta a concentrarsi. [...]
Angelica: Ma tu lo dici continuamente?
Joe: Sì, sì, lo dico tanto...tanto...
Angelica: Quando?
Joe: Quando funziona. - [Katie ha appena finito di parlare a telefono dopo aver detto a Joe che lei potrebbe prendere parte per sei mesi alla tournée in cui è stata scritturata, e lui le ha dato il suo assenso] Joe: Chi era?
Katie: Michael Graham.
Joe: E chi è Michael Graham?
Katie: Un ballerino al mio corso di danza.
Joe: Regolare o "zio"?
Katie: Che vuoi dire?
Joe: Voglio dire se...se cerca di scopare o cerca il tappo per il suo buco?
Katie: Regolare.
Joe: E alto. Michael Graham è un uomo molto alto. Oh, oh, oh, porco mondo! Ma che con che coraggio usi il mio telefono?! Il mio telefono per chiamare un non-finocchio!
Katie: Io...Tu puoi uscire con qualunque donna, no? Qualunque donna in città.
Joe: Esatto. Io esco con qualunque donna. Ma in casa sto con te. - Katie: Oh Joe, io non voglio uscire con Michael Graham. Io non voglio flirt. Io non mi sento più in vena di fare cinguettamenti. Io non voglio buttarmi via, non voglio fare giochetti e non voglio più litigare. Io voglio amare, e amare soltanto te.
Joe: Katie, io cerco di darti il massimo che posso dare.
Katie: Oh sì, questo è vero: regalare vestiti. Io vorrei solo che tu...che tu fossi meno generoso con il tuo uccello.
Joe: Oh, questa è buona. Dovrò usarla in un copione. - Joe: Io ho sempre cercato il peggio negli altri.
Angelica: Una parte di te in loro?
Joe: Già, una parte di me, e di solito ce la trovo. - Michelle: Papà che cos'ha?.
Audrey: Ha...l'esaurimento.
Michelle: Mi dici una bugia.
Audrey: Sì. - [In ospedale]
Infermiera: Le lascio qui questo menu, signor Gideon. La prego di scegliere quello che vuole la settimana prossima, ok?
Joe: Lunedì voglio il roast beef, martedì il castrato, mercoledì salsicce. Per giovedì sarò morto e allora...starò un po' leggero. - [Joe in ospedale guarda in televisione lo show di 'O Connor Flood] 'O Connor Flood: Grazie, grazie! Siete magnifici, magnifici! La parola "superstar" è veramente inflazionata nello spettacolo, ma per il prossimo ospite la parola "superstar" è del tutto inadeguata. Per le recite di beneficenza - ne ho fatte 150-160 quest'anno, e tutte per degna causa - io su quest'amico ci posso sempre contare: lui sarà sempre lì insieme a me. Io mi sento umile in sua presenza, è un qualcosa che sento qui. Signore e signori, ecco ora a voi...
Joe: "Un grande personaggio".
'O Connor Flood: ...un grande personaggio...
Joe: "Un grande umanitario".
'O Connor Flood: ...un grande umanitario...
Joe: "Il mio grande amico da venticinque anni".
'O Connor Flood: ...il mio più caro amico da vent'anni. [Joe spegne il televisore] - Davis Newman: E io ti dico, Gideon, che ti ho fatto anch'io la radiografia: tu hai un radicato terrore di essere convenzionale.
Joe: Vero... - Davis Newman: Ti ho fatto anch'io la radiografia, Gideon. Lo sai cos'hai dentro? La paura incontrollata di essere una persona qualsiasi, non speciale.
Joe: Vero... - Davis Newman: Quella cosa del sesso...Senti, io non direi che sei un frocio, però hai anche un sacco di caratteristiche femminili, vero?
Joe: Veeero...
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