Antonio Martino
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Antonio Martino (1942 – 2022), politico italiano.
Citazioni di Antonio Martino
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Se le cose del capitalismo vanno male, è colpa del capitalismo, ma è colpa del capitalismo anche se vanno male le cose del comunismo. (da un'intervista di Roberto Gervaso del 20 luglio 2005[1])
- L'eccesso di tassazione è la misura più iniqua, più antisociale, più reazionaria che si possa immaginare: impedendo a chi potrebbe crescere di farlo, congela la struttura dei redditi, rende durature se non permanenti le differenze fra chi ha molto e chi ha poco, taglia i gradini più bassi della scala dei redditi, lasciando a terra quanti potrebbero salire e migliorare la propria condizione. [...] [A sinistra] credono in un mondo in cui tutti siano costretti ad essere nani, in cui sia vietato crescere e svilupparsi. Non sembrano rendersi conto che un Paese non può essere ricco se a nessuno è permesso diventarlo. (da Libero, 2 novembre 2006)
- [Sulle ragioni del debito pubblico italiano] È stato calcolato che in oltre il 90% dei casi il PCI ha votato a favore degli aumenti di spesa decisi (negli anni della Prima Repubblica) e le poche volte in cui ha votato contro non lo ha fatto per ragioni di prudenza finanziaria, perché cioè voleva che si spendesse di meno, ma al contrario perché chiedeva che si spendesse di più! Che i sinistri quindi la smettano di lamentare le dimensioni del debito pubblico. (da Libero, 9 dicembre 2006)
- L'assurdità di sostenere che la mia vita appartiene allo Stato è solo una delle tante manifestazioni di statolatria del nostro tempo. [Oggi] è implicitamente accettato da moltissima gente [il fatto] che, dal momento che lo Stato sopporta il costo delle cure mediche, attraverso il SSN, la mia salute non appartiene a me ma allo Stato! [...] Non è vero che esistano valori assoluti noti soltanto ai nostri governanti e da noi ignorati e non è, quindi, accettabile che le scelte riguardanti le nostre vite debbano essere prese da loro anziché da noi. Giù le mani dalla mia vita! (da Libero, 10 dicembre 2006)
- Un Paese è democratico non se ha un governo – anche le dittature hanno un governo – ma lo è solo se ha un'opposizione. Quanto più vigorosa e credibile è l'opposizione, tanto più democratico è il Paese. [...] Infine, smettiamola con l'equivoco della moderazione [cioè di voler trovare un accordo con le categorie sociali]: non è una politica, è l'incapacità di esprimerne una propria, il tentativo di fare la media ponderata di opinioni altrui per non scontentare nessuno. Da un punto di vista logico, a priori la verità sta nel mezzo solo in un terzo dei casi. (da Libero, 1° agosto 2007)
- Ora che il comunismo è morto (tranne che nel governo italiano), i nemici del progresso, quelli che vogliono che i governi impongano, dirigano, regolamentino, proibiscano, quanto più possibile le attività umane, per giustificare le loro idiosincrasie ideologiche hanno abbracciato una versione apocalittica dell'ambientalismo. (da Libero, 6 settembre 2007)
- [Franco Frattini] Ha tante qualità, è un brav'uomo, ma ha un unico grande difetto: è un fifone. (gennaio 2009; citato in Il potere del coniglio, Repubblica.it, 24 marzo 2011)
- Ho detto al presidente: guarda Silvio, punta almeno su una delle cose promesse. E se poi non te la lasciano fare, allora fà come il generale Charles De Gaulle: ti alzi e te ne vai.[2]
- Ora, in realtà non è vero che la povertà dei poveri è dovuta alla ricchezza dei ricchi, questo non è mai successo. Ricchezza e povertà sono malattie contagiose, è conveniente avere vicino i ricchi, perché me ne viene qualche vantaggio, e non conviene avere vicino i poveri [...]. Il padre di San Francesco ha aiutato i poveri molto di più efficacemente del figlio, il figlio elogiando la povertà ha contribuito a diffonderla: ha fatto un danno ai poveri.[3]
- [Andrea Gallo] Mi fai finire di parlare, pretacchione?[4]
- In politica ciò che manca non è l'onestà, ci sono politici onesti. Non è la competenza, ci sono politici competenti. È il coraggio. Il guaio della politica è che sono un mazzo di vigliacchi.[5]
Senza data
[modifica]- Essere liberale oggi significa saper essere conservatore, quando si tratta di difendere libertà già acquisite, e radicale, quando si tratta di conquistare spazi di libertà ancora negati. Reazionario per recuperare libertà che sono andate smarrite, rivoluzionario quando la conquista della libertà non lascia spazio ad al altrettante alternative. E progressista sempre, perché senza libertà non c'è progresso.[6]
Note
[modifica]- ↑ Citato in Roberto Gervaso, Ve li racconto io, Milano, Mondadori, 2006, p. 266. ISBN 88-04-54931-9
- ↑ Intervista a Panorama. Citato in Martino a Berlusconi: "Fai le cose promesse! Oppure vattene", tg24.sky.it, 17 agosto 2011.
- ↑ Da In onda, La7, 17 settembre 2011. Video disponibile su Youtube.com (min. 9:52).
- ↑ Da In Onda, LA7, 17 settembre 2011; citato in Linea alla Dandini, anzi non c'è, Repubblica.it, 23 settembre 2011.
- ↑ Intervista a Antonio Martino, in TG2 Dossier, Ronald Regan, il conservatore della svolta, di Miska Ruggeri, al minuto 16:52, 25 ottobre 2020.
- ↑ Citato da Florindo Rubbettino in un'intervista riportata su Fondazioneluigieinaudi.it. Citazione riportata anche sul sito ufficiale Antonio Martino.org.
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