Franco Frattini

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Franco Frattini nel 2010

Franco Frattini (1957 – 2022), politico italiano.

Citazioni di Franco Frattini[modifica]

  • [per rispondere al problema sicurezza] Quello che si deve fare è semplice: si va in un campo nomadi a Roma, ad esempio sulla Cristoforo Colombo, e a chi sta lì si chiede "tu di che vivi?". Se quello risponde "non lo so", lo si prende e lo si rimanda in Romania. Così funziona la direttiva europea: semplice e senza scampo. (UE approva la risoluzione contro Frattini, Corriere della sera, 15 novembre 2007)
  • Le organizzazioni internazionali vanno sempre rispettate, anche quando sbagliano. E nel giudicare il governo in questo caso sbagliano. (citato dal Corriere della sera, intervista di Maurizio Caprara, 12 maggio 2009)
  • Non accetto accuse di razzismo da chi predica un multiculturalismo che ora non abbiamo e rifiuta di aprire un dibattito sull'identità e la nazione italiana. (citato dal Corriere della sera, intervista di Maurizio Caprara, 12 maggio 2009).
  • Se apriamo il campo di custodia di Gradisca sull'Isonzo, vicino a Slovenia e Austria, o a Torino, siccome con Schengen le frontiere non esistono più, [i clandestini] vanno in Europa. (citato dal Corriere della sera, intervista di Maurizio Caprara, 12 maggio 2009).
  • Sono un cattivo cristiano, ne sono cosciente. Ma nelle scuole dei miei nonni e genitori c'era il crocifisso. Non sono disposto, in nome del multiculturalismo, a rinunciarvi. (citato dal Corriere della sera, intervista di Maurizio Caprara, 12 maggio 2009).
  • Chi paga le tasse, chi parla l'italiano, chi rispetta la Costituzione e la bandiera, deve avere il diritto di rappresentanza. No taxation without representation; come possiamo riscuotere tasse, se non ricono­sciamo a chi le paga il diritto di essere rap­presentato? Il Pdl deve lavorare in modo or­ganico su un'integrazione non solo securi­taria. Purtroppo, temo che se oggi sottopo­nessimo a un esame la conoscenza della lingua e della Costituzione degli extraco­munitari che sono in Italia anche da più di cinque anni, non molti lo passerebbero. Ma se ci sono uomini e donne che amano l'Italia, perché dobbiamo considerarli stra­nieri? Con tutti gli italiani che non amano il loro Paese... (da Corriere della Sera, 3 settembre 2009)
  • Noi per ora vogliamo difendere il diritto a tenere il crocifisso nelle nostre classi, poi vediamo se si può fare di più. [...] Ci sono nove Paesi europei che hanno il crocifisso nella loro bandiera, è una proposta [quella di Roberto Castelli per un emendamento costituzionale che inserisca una croce all'interno della bandiera d'Italia] assolutamente normale. (La Stampa.it, 30 novembre 2009)
  • Chi chiede il ritiro immediato [dall'Afganistan] fa strumentalizzazioni politiche. La morte dei nostri ragazzi provoca giusta emozione e anima comprensibili reazioni emotive. Ma io dico che portare democrazia in Afghanistan significa dare sicurezza in Europa, tenendo lontano il terrorismo internazionale dalle nostre città. [...] La democrazia si esporta con tutti i mezzi necessari. Le armi servono solo a difendersi e ad assicurare la vita quotidiana (intervista a Il Mattino, 11 ottobre 2010)
  • [sulle rivelazioni di WikiLeaks] [...] l'11 settembre della diplomazia mondiale, perché i file faranno saltare tutti i rapporti di fiducia tra gli stati. (da Frattini: 11 settembre della diplomazia, corriere.it, 28 novembre 2010)
  • [sulle rivelazioni di WikiLeaks] Per l'Italia non ci dovrebbe essere nulla di preoccupante. La vera vittima di Wikileaks sono gli Stati Uniti, è in atto un'azione per screditarli e noi dobbiamo fare di tutto per aiutare i nostri amici americani per tutelare le relazioni diplomatiche internazionali. In ogni caso niente può scalfire la solidità dei rapporti tra Roma e Washington.[1]
  • [WikiLeaks] Vuole distruggere il mondo. (AGI, 29 novembre 2010)
  • Speriamo che il presidente Mubarak continui, come ha sempre fatto, a governare il suo paese con saggezza e con lungimiranza (nota ufficiale citata da Asca, 26 gennaio 2010)
  • I rapporti che l'Italia ha con Gheddafi non li ha nessun altro Paese. Leggendo i giornali inglesi si vede quanto sia il disappunto perché l'Italia ha soppiantato la City londinese in Libia. [...] In Italia c'è un atteggiamento da colonialismo di ritorno, e invece Gheddafi è un leader arabo, il presidente dell'Unione Africana, un politico capace di mettere un proprio collaboratore a presiedere l'assemblea dell'Onu. E va in giro per l'Africa a dire che l'Italia è l'unico Paese che ha superato il colonialismo. Sa questo quante porte apre in Africa? [...] Puntando il dito contro la Libia non si ottiene nulla. Noi non lo abbiamo mai fatto, e anche per questo possiamo raggiungere risultati. [...] Noi vogliamo fermare il terrorismo dove si produce, ed evitare che arrivi a casa nostra. A me per le vittime dispiace già adesso, ma quante ce ne sarebbero state se non avessimo fermato il terrorismo? Di più, ne sono convinto. (intervistato su La Stampa, 9 maggio 2010)
  • La priorità numero uno è la prevenzione del fondamentalismo islamico e degli embrioni del terrorismo. L'uscita di Ben Ali ha rallentato le tensioni, è stata una decisione saggia. Adesso il processo deve continuare. [In Libia] distretto per distretto si riuniscono assemblee di tribu' e potentati locali, discutono e avanzano richieste al governo e al leader, cercando una via tra un sistema parlamentare, che non è quello che abbiamo in testa noi, e uno in cui lo sfogatoio della base popolare non esisteva, come in Tunisia. Occorre un'azione dell'Europa più incisiva di quella che c'è stata con l'Unione per il Mediterraneo, un fallimento completo. (citato da AnsaMed, 17 gennaio 2011)
  • Credo si debbano sostenere con forza i governi di quei Paesi, dal Marocco all'Egitto, nei quali ci sono re o capi di Stato che hanno costruito regimi laici tenendo alla larga il fondamentalismo. La priorità numero uno è la prevenzione del fondamentalismo e degli embrioni di terrorismo. [...] Faccio l'esempio di Gheddafi. Ha realizzato una riforma che chiama "dei Congressi provinciali del popolo": distretto per distretto si riuniscono assemblee di tribù e potentati locali, discutono e avanzano richieste al governo e al leader. Cercando una via tra un sistema parlamentare, che non è quello che abbiamo in testa noi, e uno in cui lo sfogatoio della base popolare non esisteva, come in Tunisia. Ogni settimana Gheddafi va lì e ascolta. Per me sono segnali positivi. (intervista al Corriere della Sera, 17 gennaio 2011, su esteri.it)
  • L'Europa ha dimostrato ancora una volta che questo laicismo esasperato è certamente dannoso per la sua stessa credibilità (citato in Corriere della Sera, 1° febbraio 2011)
  • È importante che Hosni Mubarak resti in carica finché non sarà stata impostata la transizione. (6 febbraio 2011; citato in Alessandro Capriccioli' Dittatore ti amerò, L'espresso, 21 febbraio 2011)
  • [sugli sviluppi delle sommosse in Tunisia e della rivolta libica] Spero che in Tunisia ci siano presto libere elezioni e che in Libia ci sia un processo di riconciliazione che porti alla Costituzione, come proposto da Seif Al-Islam Gheddafi. [...] Siamo ancora più preoccupati per il fatto che si stiano affermando ipotesi come quella degli Emirati Islamici all'Est della Libia: a poche decine di chilometri da noi sarebbe un fatto di grande pericolosità. (citato in AGI News, 21 febbraio 2011)
  • Non possiamo dire: questo è il nostro modello, prendetelo. L'Europa non deve fare questo, perché sarebbe non rispettoso della sovranità e dell'indipendenza dei popoli. [...] Non dobbiamo dare l'impressione sbagliata di volere interferire, di volere esportare la nostra democrazia. (citato in Sky TG24, 21 febbraio 2011)
  • Gli sviluppi sul terreno stanno mostrando una sicura riconquista di parti del territorio libico da parte delle forze di Gheddafi, il quale, grazie all'uso della forza aerea, sta recuperando soprattutto nel Nord-Ovest cioè in Tripolitania e nelle citta' al confine tra la Tripolitania e la Cirenaica. [...] L'Italia ritiene giusto seguire ciò che la comunita' internazionale ha deciso e si appresta a decidere, favorendo processi politici non bellici che portino ad una evoluzione verso una nuova Libia. (audizione al Senato della Repubblica, 16 marzo 2011)
  • [Al diffondersi della notizia sulla morte di Gheddafi] La conferma del Cnt [Consiglio nazionale di transizione, n.d.r.] sulla morte di Gheddafi è un dato estremamente importante. Ascolteremo le parole del presidente Abdul Jalil. Credo che se questa fosse davvero la soluzione sarebbe una grande vittoria del popolo libico. (citato in Libia: Frattini, morte Gheddafi grande vittoria popolo libico, AdnKronos, 20 ottobre 2011)
  • Con l'augurio che Putin venga eletto rafforzando una collaborazione già aperta con Europa e Italia, che ha avuto rapporti bilaterali con quella Federazione mai così buoni come negli ultimi anni. [...] Si tratterà di vedere se sarà eletto al primo o al secondo turno, ma credo possa coagulare un consenso importante. [...] Putin è apprezzato dai cittadini che certo lo voteranno non perché la televisione parla di lui, ma perché ne riconoscono il buon lavoro fatto, a fianco del Presidente Medvedev, per dare stabilità. Dopo di che è ovvio che la democrazia russa va consolidata e l'auspicio è che, a urne aperte, si apra una accentuata stagione di riforme in quella direzione. (intervista a Il Piccolo, 11 febbraio 2012)

Citazioni su Franco Frattini[modifica]

  • Ha tante qualità, è un brav'uomo, ma ha un unico grande difetto: è un fifone (Antonio Martino)
  • [Silvio Berlusconi] rifiuta costantemente i consigli strategici del suo ministro degli esteri, demoralizzato, privo di risorse e sempre più irrilevante, a favore dei suoi sodali d'affari, molti dei quali sono profondamente implicati nella politica energetica russa verso l'Unione Europea. (Ronald Spogli)

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