Barba
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Citazioni sulla barba.
- Biografia
Tra i venti | e i sessant'anni | l'uomo si rade | venti metri abbondanti | di barba. || Lui ventuno. || Questa è la storia | della sua vita. (Marcello Marchesi) - C'è niente di più inutile dei peli del mento? Ebbene, non si è servita la natura anche di questi nel modo più opportuno che poteva? Non ha distinto con essi il maschio e la femmina? (Epitteto)
- Chi porta la barba non perde tempo a radersi. (Giordano Bruno Guerri)
- Dio, nella sua divina previdenza, non ha dato la barba alle donne perché esse non sarebbero state capaci di tacere mentre venivano rasate. (Alexandre Dumas)
- E finalmente, nei nostri tempi, una barba è la sola cosa che una donna non sa fare meglio di un uomo. O se le riuscisse, di sicuro il successo le tocca solo dentro un circo. (John Steinbeck)
- I peli che crescono sulle guance non soltanto le riparano, ma le completano accorciandole in modo ordinato. Essi infatti danno un tocco di veneranda mascolinità all'individuo, soprattutto con il passare degli anni e soprattutto se ricoprono tutte le guance in ogni loro punto e per bene. Per lo stesso motivo la natura ha lasciato privi di peli e spogli i cosiddetti pomi e il naso. Diversamente, il volto dell'uomo assumerebbe un aspetto selvatico e ferino, e dunque per niente appropriato a un essere mansueto e socievole. (Galeno)
- La barba, essendo quasi una maschera, dovrebbe essere proibita dalla polizia. Inoltre, come distintivo del sesso in mezzo al viso, è oscena e per questo piace alle donne. (Arthur Schopenhauer)
- La barba sono le mutande della faccia. (Diego Abatantuono)
- La barba viene dagli antenati. È sempre quella di un bisnonno. (Ramón Gómez de la Serna)
- Laggiù gli Anziani deponevano i loro bastoni di corno di narvalo (poiché una legge, sempre rispettata, puniva con la morte chiunque entrasse alla seduta con un'arma qualsiasi). Molti all'orlo inferiore della veste, avevano lasciato uno strappo, fermandolo con un gallone di porpora, per mostrare chiaramente che piangendo la morte dei loro parenti non avevan risparmiato gli abiti; e quel segno di cordoglio impediva alla fenditura di allargarsi. Altri portavano la barba racchiusa in un sacchetto di pelle viola, appeso con due cordoncini alle orecchie. (Gustave Flaubert)
- Ma voi sete giovane, e stavvi bene ogni male. Ma il Sansovino e io, vecchi alleluia, rineghiamo l'Omnia vincit nel vederci assassinare da le sue mariolarie, le quali ci giurano che la zappa e la vanga ce lo caverà de la brachetta. Per la qual cosa, avendo voi qualche bella tinta da far nere le barbe, me vobis comendo; ma guardate di non me la far turchina, che per Dio simigliarei i due gentil'uomini che stettero per cotal novella murati in casa un anno. (Pietro Aretino)
- – Mia cara, questo è il vero guaio del novantacinque percento dei matrimoni: i mariti non si radono.
– Ma non se ne accorgono, che la barba non smette di crescere dopo le otto? (Quell'incerto sentimento)
- A barba di pazzo, rasoio ardito.
- A barba folle, rasoio molle.
- Alla barba grigia ci vuole il succo dei tini.
- Alle barbe dei pazzi, il barbiere impara a radere.
- Bella barba non fa saggezza.
- Donna barbuta, coi sassi si saluta.
- Guardati dagli uomini senza barba e dalle donne con la barba.
- La barba non fa il filosofo.
- Non vi è niente di peggio al mondo di poca barba e poco sangue.
- Poca barba e men colore, sotto il ciel non è peggiore. (proverbio toscano)
- Rossa barba, malo pelo.
- Servire uno di barba e parrucca.
- Sotto la barba canuta la donna si conserva fresca e fertile.
- Una bella barba rifà una brutta faccia.
- Uomo peloso, o pazzo o virtuoso.
- Uomo barbuto, sempre piaciuto
Bibliografia
[modifica]- Annarosa Selene, Dizionario dei proverbi, Pan libri, 2004. ISBN 8872171903